Il gruppo facebook “Sei di Matera se…” promuove nella mattinata di domenica 12 febbraio una nuova manifestazione a sostegno della biblioteca provinciale “Tommaso Stigliani” di Matera. Di seguito la motivazioni alla base di questa nuova manifestazione alla quale sono invitati tutti i cittadini per difendere il patrimonio librario della nostra comunità. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Molti sono stati i giudizi affrettati espressi sulla Biblioteca “Tommaso Stigliani”. Oggi, dobbiamo parlare di ex Biblioteca provinciale, in realtà, perché le competenze non sono più quelle dell’ente che ha sede in via Ridola, se non per gli aspetti tecnici e di ordinaria manutenzione. Proroghe a parte, la legge di riordino delle amministrazioni provinciali, ha delegato da ormai oltre due anni, le funzioni squisitamente culturali delle ex Biblioteche provinciali in capo alla Regione. In questo frangente è maturato un improvviso vuoto di competenze che, ancora oggi, sta progressivamente indebolendo le enormi potenzialità di istituzioni culturali prestigiose, anche per le sedi che occupano – si pensi al Palazzo dell’Annunziata a Matera – e in particolare, per il patrimonio librario custodito. Un patrimonio Cospicuo dal punto di vista qualitativo e, soprattutto, prezioso per quanto riguarda la qualità dei testi che vengono con la massima cura ben conservati nell’ex convento. Testi di pregio, non pochi per la verità, la cui data più remota risale al 1476. Il dato che emerge, già prima dell’avvio della riforma delle Provincie, è quello riguardante la progressiva diminuzione di risorse destinate alla spesa corrente. Ovvero, giornali, periodi e riviste specializzate, oltre ai volumi che un tempo erano scelti e addirittura annunciati all’utenza tramite un colto Bollettino in distribuzione gratuita, così da orientare i passi in un enorme patrimonio di saperi. Non meno importanti si sono rivelate nel tempo le pubblicazioni legate ai cosiddetti Quaderni, veri e propri saggi di colta ricerca, spesso tesi di laurea, che hanno consentito di allargare le conoscenze su specifici temi permettendo, al contempo, soprattutto ai più giovani di potersi affacciare al mercato del lavoro con una prima importante pubblicazione. Molti altri sono i motivi che fanno di questo luogo straordinario affacciato sulla piazza più importante della città una vera e propria istituzione al servizio di una territorio ampio, che non riguarda solamente Matera, quanto tutta la provincia e anche a un gran numero di altri studiosi non di rado provenienti dall’estero. Molti dei nostri giovani, come anche alcuni illustri ospiti, hanno potuto constatare che, purtroppo, spesso manca finanche la carta igienica nei bagni. Estrema prova in cima a un iceberg che dal 31 dicembre scorso deve sommare la grave mancanza di un direttore o di una direttrice. L’ultima bibliotecaria che poteva vantare questo specifico titolo è andata via e, nonostante qualche timido cenno delle autorità competenti registrato alla fine dello scorso novembre, oggi, a metà febbraio la guida della Biblioteca, secondo i canoni di una precisa scienza, viene affidato alla buona volontà di qualche funzionario che non può certo trovare il tempo utile a approfondire le materie proprie e specifiche della buona conduzione di una Biblioteca. Le ragioni non sono solo quelle delle competenze rarefatte, eppure presenti tra la pattuglia dei dipendenti superstiti, ma anche altre ancora, a partire dai lavori urgenti di manutenzione di cui ha bisogno l’immobile, dove spesso ci piove dentro e dove, a quanto pare, è ancora abbastanza problematico, a seconda delle stagioni, regolare bene l’impianto di riscaldamento e di refrigerazione, per non parlare della mancanza di collegamento alla rete wi fi. Come non convenire, a questo proposito, con il presidente dell’Associazione italiana biblioteche (Aib), Enrica Manenti, che in una lettera aperta diffusa nei giorni scorsi così si è espressa: “Ci risulta che ad oggi la Biblioteca ex-provinciale di Matera viva una situazione estremamente difficile, a causa di una dotazione finanziaria per l’acquisto di libri assolutamente insufficiente e a causa dei numerosi pensionamenti, per cui oggi la struttura non ha bibliotecari nel suo organico. L’Associazione Italiana Biblioteche crede che la soluzione più lineare e rispondente alle necessità del territorio sarebbe quella di incardinare i servizi bibliotecari entro l’ambito delle competenze della Regione Basilicata, che di fatto già gestisce il coordinamento del sistema unico bibliotecario regionale e lo finanzia con propri fondi. Tale soluzione sarebbe preferibile anche in termini di economicità, efficienza ed efficacia dei servizi bibliotecari sul territorio regionale, razionalizzando i costi e le risorse, tenendo conto anche del fatto che il personale delle due Biblioteche ex-provinciali è già stato inserito nell’organigramma regionale. Inoltre, questa operazione sarebbe in coerenza con quanto prescritto dalla Legge Del Rio e dalla relazione della Corte dei Conti sez. Autonomie, la quale ha confermato la necessità, per esigenze di svolgimento unitario, che le funzioni afferenti ai servizi bibliotecari vengano incardinate entro l’ambito delle competenze della Regione Basilicata, attraverso la conferma di attribuzione delle funzioni di coordinamento e finanziamento del sistema unico bibliotecario”. Forse non bisognerebbe aggiungere altro a sostegno di quanti riterranno essere con noi domenica mattina in piazza. Concludiamo solo con un vecchio modo dire, secondo cui “Quanto più si abbassa il sole della ragione, tanto piú si allunga l’ombra dell’ignoranza”. Noi scegliamo decisamente di pensare e di agire alla luce del sole.