“Gli incontri e le audizioni relativi alla Proposta di Piano nazionale di ripresa e resilienza portano con loro alcune notizie incoraggianti per l’infrastrutturazione del Paese, in particolare del Sud, che il nuovo Governo ha il dovere di finalizzare per agganciare lo sviluppo e la modernità per troppo tempo annunciati e mai pienamente realizzati. Lo affermo ad alta voce da imprenditore che conosce bene la burocrazia di questo Paese, prima che da politico: basta pastoie amministrative, gineprai normativi, iter labirintici. Abbiamo il dovere di semplificare e agevolare l’impiego e la messa a valore di quei 28 miliardi e 300 milioni di euro di risorse, di cui il 45% al Sud, annunciati da Ferrovie dello Stato, consentendo alla società di viaggiare spedita verso la finalizzazione di importanti opere ancora ferme al palo e rispetto a cui interi territori non possono più aspettare.Dall’Abruzzo al Molise, dalla Puglia alla Basilicata alla Calabria, tanto più oggi che l’economia è a picco e l’infrastrutturazione costituisce il più importante asse a cui riagganciarla”. E’ quanto dichiara l’europarlamentare Lega – ID Massimo Casanova, componente della Commissione Trasporti in UE.
“Ci sono interi territori, specie al Sud, ancora oggi, nel 2021, tagliati fuori dal resto del Paese, con vie di comunicazione indecenti, ferme alla preistoria. Solo per fare alcuni esempi, serve con urgenza finalizzare l’Alta velocità Napoli – Bari e proseguirne il collegamento fino a Lecce, serve collegare la Basilicata internamente e con le regioni limitrofe, urge modernizzare la statale Jonica in Calabria e la dorsale adriatica e i suoi collegamenti con l’interno: ancora oggi per andare da Pescara, Abruzzo, a Roma servono dalle 3 alle 4 ore di treno.E sussistono addirittura tratti fermi ancora al binario unico come quello al confine tra Molise e Puglia, a causa di un fondamentalismo ambientalista che sta sabotando il futuro: si ricorderà il famoso uccello fratino, per non disturbare il quale, ancor oggi non vi è via libera alla progettualità di raddoppio in quel tratto di ferrovia, Termoli – Lesina. Massimo rispetto per l’uccello fratino, sia chiaro, ma credo sia giunto il tempo di declinare concretamente quei principi che hanno sempre contraddistinto la Lega, vale a dire tenere insieme la crescita economica, industriale ed infrastrutturale con il rispetto per l’ambiente, bandendo i grotteschi fondamentalismi.
Non c’è più tempo e non abbiamo più scuse: l’impiego di questi denari ha una serie di scadenze, superate le quali rischiamo di incappare nella migliore delle ipotesi in penali dall’Europa, nella peggiore nel disimpegno delle risorse. E non ce lo possiamo permettere. E’ la grande occasione per piantare le basi di un nuovo miracolo economico di cui l’Italia ha bisogno. Il primo asset sono le infrastrutture. Come europarlamentari Lega, ci stiamo lavorando alacremente anche in Commissione Tran, facendo sentire la nostra voce nell’attività di revisione delle Reti Ten-T. Abbiamo la responsabilità di correre. Ora o mai più”.