Riceviamo e pubblichiamo una nota diffusa da Matera Cambia! per conto del Comitato Referendario per l’attuazione degli istituti di democrazia diretta e partecipata.
Il costituendo Comitato per l’attuazione degli istituti di democrazia diretta (referendum) e partecipata (petizioni, proposte di delibera consiliare, comitati di quartiere), promosso dal movimento politico Matera Cambia!, movimento 5 Stelle Matera, MaterAzione, Brio Matera, Insieme perla Rinascita, Miracolo Lucano ed alcuni cittadini, è venuto in possesso delle bozze di regolamento la cui discussione è iniziata nella competente commissione consiliare (per la Partecipazione Democratica e Trasparenza) il 21 marzo scorso.
La lettura delle bozze ricevute lascia, però, esterrefatti: in particolare, quella relativa al referendum comunale prevede numerose norme che, di fatto, ne impediscono promozione, indizione e svolgimento.
Nonostante la bozza relativa ai referendum, a nostro parere, sia stata integralmente copiata da quella approvata ed in vigore nel Comune di Garbagnate Milanese (che si allega in copia), l’assessore Vignola e la Presidenza del Consiglio che l’hanno trasmessa alla competente commissione comunale, evidentemente hanno provveduto a rimaneggiarla, snaturandola e peggiorandola rispetto a quella del comune lombardo.
Infatti, rispetto al regolamento comunale sui referendum in vigore fin dal 2006 nel comune lombardo, la bozza in discussione nella commissione comunale presieduta da Gianfranco De Palo prevede:
– solo referendum consultivi; mentre nel regolamento di Garbagnate Milanese, sono previsti, come previsto dalla legge, anche quelli abrogativi e propositivi;
– che non è possibile fare referendum su “atti e provvedimenti di natura finanziaria e programmatoria” (quindi, se passasse questa norma, è impossibile fare un referendum sui PISUS e quindi sull’opportunità di dare alle FAL gli otto milioni e 700 mila euro per il prolungamento di880 metriverso l’Ospedale Madonna delle Grazie della ferrovia a scartamento ridotto); a Garbagnate Milanese invece è possibile fare referendum anche su tali atti e provvedimenti;
– che la richiesta di referendum debba essere sottoscritta “da almeno un decimo dei cittadini iscritti nelle liste elettorali del Comune” (mentre a Garbagnate è sufficiente l’8%): questo significa che per fare un referendum consultivo è necessario raccogliere quasi 5000 firme!
– il cameo giuridico partorito dall’assessorato guidato dalla Vignola, poi, è l’articolo 19 che cita “Il quesito o quesiti sottoposti a Referendum si intendono approvati se i voti attribuiti alla risposta affermativa non siano inferiori ai due terzi degli elettori che hanno partecipato alla votazione; altrimenti è dichiarato respinto”, cioè, per vincere il referendum ci sarà bisogno del 66,6% delle preferenze!
E’ evidente che se la bozza venisse approvata così come è, a Matera il referendum sarebbe una chimera!
Per questo il Comitato Referendario chiede al Presidente della competente commissione, De Palo, anche ai sensi del regolamento di funzionamento delle commissioni comunali, di permettere a tutti i cittadini, alle associazioni ed ai movimenti, nonché al costituendo comitato di partecipare alle sedute dei lavori della Commissione Consiliare perla Partecipazione Democraticaela Trasparenza. Tanto per poter contribuire a correggere la bozza in esame e rendere davvero possibile l’accesso ai cittadini agli strumenti di democrazia diretta e partecipata.
In caso contrario, essendo evidentissima la volontà della maggioranza che sostiene Adduce, di impedire ai cittadini di utilizzare lo strumento dei referendum comunali, il Comitato Referendario chiede che venga subito sospeso l’iter di approvazione dei regolamenti, che evidentemente servirebbe solo a spendere preziosi soldi pubblici per i cosiddetti “gettoni di presenza” in inutili sedute della commissione consiliare competente. In questo periodo di profonda difficoltà economica delle famiglie, spendere in questo modo denaro pubblico sarebbe un terribile ed imperdonabile spreco. Per ridare la democrazia ai cittadini, dovremo attendere che Adduce, Massenzio e Vignola vadano a casa. Magari si potesse copiare da Garbagnate Milanese anche la possibilità di andare alle elezioni comunali il 6 e 7 maggio prossimi!