Corte dei Conti, Nino Sangerardi: “Referto sul bilancio dell’Istituto previdenza giornalisti italiani”. Di seguito la nota integrale.
“I risultati della Gestione sostitutiva presentano un ulteriore peggioramento rispetto a quello già registrato negli esercizi precedenti, incidendo negativamente sulla gestione finanziaria e, prospetticamente, sulla stessa sostenibilità della gestione previdenziale, come segnalato anche nelle ultime relazioni di questa Corte“.
Parole che si leggono nel referto della Corte dei Conti—sottoscritto dai magistrati Manuela Arrigucci(presidente) e Giancarlo Astegiano(relatore)– sul bilancio, anno 2019, dell’Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani Giovanni Amendola (INPGI).
Alla Gestione sostitutiva dell’Assicurazione generale obbligatoria INPGI 1 sono iscritti i giornalisti professionisti e praticanti nonché i pubblicisti con rapporto di lavoro subordinato; della Gestione separata INPGI 2 fanno parte i giornalisti che esercitano attività professionale non subordinata.
Esaminando i dati finanziari del 2019 si riscontra un disavanzo della gestione previdenziale che si attesta a 198,55 milioni di euro ( nel 2018 euro 186 milioni).
Gli iscritti attivi non titolari di pensione sono diminuiti a 14.727 unità a fronte delle 15.592 del 2018. Il numero dei trattamenti pensionistici è aumentato dai 9.568 del 2018 ai 9.624 del 2019, cosicché il rapporto tra iscritti attivi e pensioni a fine anno 2019 è pari a 1,53 in decremento stante la cifra 1,63 vidimata nel 2018. Si tratta di un andamento negativo costante considerato che nel 2014 il rapporto era 1,99.
“Il rapporto fra ammontare delle pensioni erogate e contributi incassati conferma il progressivo squilibrio della gestione previdenziale” scrive la Corte. Nelle immobilizzazioni finanziarie sono rilevanti i crediti nei confronti di iscritti e dipendenti : in relazione a mutui ipotecari e a prestiti, rispettivamente di 17,65 milioni e 13,44 milioni.
Tra i crediti dell’attivo circolante la voce di rilievo è rappresentata da quelli verso le società editoriali che al 31 dicembre 2019 ammontano a 277,97 milioni, di cui 228,14 milioni per contributi e 49,83 milioni per sanzioni e interessi.
In merito alla Gestione separata si rileva la sostanziale sostenibilità della gestione, peraltro confermata dalle proiezioni attuariali di lungo periodo favorita dalla particolare esiguità degli assegni pensionistici erogati.
“Questa Corte—si evidenzia nel documento—ha richiamato più volte l’attenzione sul perdurante andamento negativo dei saldi di gestione previdenziale e assistenziale della Gestione sostitutiva e sulla conseguente necessità che INPGI adottasse con urgenza severe misure atte a ristabilire l’equilibrio previdenziale pesantemente compromesso non solo dalla profonda crisi del settore Editoria ma anche dal lento adeguamento alle regole previdenziali generali”.
Inoltre i Giudici mettono in luce che gli Organi sociali dell’INPGI risultano formati da un “ numero elevato di componenti che non appare funzionale ad assicurare l’efficacia dell’azione e, comunque, comporta costi elevati”.
Il consiglio di amministrazione ha 17 membri : presidente, 10 rappresentanti del Consiglio generale, un giornalista designato da organizzazione sindacale nazionale più rappresentativa, 2 rappresentanti degli Editori, 1 del Ministero Lavoro e Politiche sociali, 1 della Presidenza Consiglio dei Ministri, 1 dei giornalisti professionisti, dei praticanti e dei pubblicisti.
Il Consiglio generale detiene un presidente, 50 giornalisti in costanza di attività, 10 giornalisti pensionati, un giornalista dell’organizzazione sindacale nazionale più rappresentativa, due soggetti indicati dagli Editori di giornali, due giornalisti dei professionisti, dei pubblicisti e dei praticanti che svolgono mansioni di libera professione, a titolo consultivo due nominati, rispettivamente, da Ordine nazionale dei giornalisti e Cassa Autonoma di Assistenza Integrativa dei giornalisti italiani, un rappresentante del Ministero Lavoro e della Presidenza Consiglio dei Ministri.
Il Comitato amministratore della Gestione separata consta di nove persone, il Collegio sindacale di sette.
A partire da luglio 2016 sono stati aboliti i gettoni di presenza fatta eccezione per la partecipazione alle riunioni del Consiglio generale e delle Commissioni consultive.
Nel 2019 i costi complessivi per gli Organi sociali gravanti sulla Gestione sostitutiva, inclusi gli oneri previdenziali e assistenziali, sommano a 1,123 milioni di euro (1,094 nel 2018) ; per la Gestione separata i predetti costi sono di 0,200 milioni ( 0,169 nel 2018).
La consistenza del personale INPGI è di 195 unità per un costo annuale di 16,79 milioni (16,32 nel 2018) . L’importo include il costo degli otto dirigenti e del direttore generale : 2,19 milioni compresi oneri previdenziali e assistenziali per un costo medio del solo personale dirigente di 242.881 euro mentre il costo medio del personale non dirigenziale (187 unità per un costo complessivo di 14.277.742 euro) è di 76.351 euro.
Le proiezioni del bilancio tecnico, riferito al periodo 2018-2067, illustrano come INPGI non sia in grado di mantenere la solvibilità esaurendo il proprio patrimonio già nel 2028.
Il quadro che emerge dall’esercizio finanziario 2019 “ impone all’Amministrazione dell’INPGI, come ritenuto dal Ministero vigilante, di valutare l’efficienza del sistema organizzativo, l’opportunità di ridisegnare o rivedere il riconoscimento di alcune prestazioni facoltative in favore degli iscritti, adottando misure idonee a limitare la crescita del debito pensionistico “.
L’importanza di atti urgenti è dimostrata dai risultati finanziari dell’anno 2020 che hanno mostrato “ un peggioramento significativo della situazione dell’Ente : costi previdenziali giunti a 560,32 milioni di euro rispetto ai 555,82 milioni del 2019 “.
Per salvaguardare le prestazioni previdenziali in favore degli iscritti all’INPGI l’articolo n.29 della Legge di Bilancio dello Stato italiano, anno 2022, prevede il passaggio della Gestione sostitutiva INPGI 1 nel Fondo pensioni lavoratori dipendenti dell’INPS dal 1° luglio 2022 e stabilisce il trasferimento di 100 unità di personale dell’INPGI all’INPS.
Il rendiconto della Corte sull’INPGI è stato inviato ai presidenti di Senato e Camera dei deputati.