Riaperto in mattinata l’ingresso principale del boschetto intitolato a Papa Giovanni Paolo II. Lo rende noto il sindaco di Matera, Salvatore Adduce.
Dopo circa due anni di lavori e di notevoli difficoltà e sorprese statiche, la scalinata, realizzata nel 1947, è stata consolidata e restaurata nel corpo centrale e aggiornata nelle due rampe di risalita.
L’aggiornamento del disegno si è reso necessario per due motivi: primo perché non tutti i pezzi delle vecchie balaustre erano recuperabili; secondo, per allineare, soprattutto su Via Lucana, la scala al nuovo corpo realizzato dalla Soprintendenza ai Beni architettonici e che contiene servizi tecnologici. Questo nuovo manufatto ha modificato, infatti, il rapporto con la stessa scalinata, producendo come conseguenza la necessità di un alleggerimento della scalinata originaria, che oggi appare rinnovata, alleggerita dalla sua monumentalità tardo-classica, e resa sobria ed elegante, pur conservandone intatta la memoria storica.
“Con la riqualificazione di questo ingresso – afferma Adduce – riconsegniamo alla città un ulteriore tassello del grande mosaico costituito dal Parco del Castello che si va man mano completando. Ulteriori interventi previsti riguardano la riqualificazione del muro e della ringhiera di via Gramsci, la dotazione di nuovi giochi per bambini nel boschetto, e poi l’illuminazione completa del Castello e la realizzazione del “ponte levatoio” per connettere le due parti del parco attraversando il vecchio maniero. Va segnalato che dopo circa 50 anni la prestigiosa rivista di architettura Casabella è tornata ad occuparsi di Matera su ben due numeri consecutivi, prima dedicando un servizio alla Casa Cava e ora, nel numero attualmente in edicola, un ulteriore servizio proprio sul parco del Castello della nostra città”.
La riqualificazione della scala è stata completata nei tempi contrattuali.
Nella fotogallery anche gli scatti di www.SassiLive.it scattate nella serata di mercoledì 1 agosto per documentare l’illuminazione che esalta l’ingresso monumentale al boschetto di via Lucana.
Parliamoci chiaro. Ricordiamoci bene queste immagini, perchè credo che tra meno di una settimana rimarranno solamente un bel ricordo.
Con tutti questi ragazzini vandali , sono certa che già fra un paio di giorni, ci ritroveremo davanti agli occhi una scalinata con quelle stupide scritte fatte con pennarelli e spray.
Cosa odiosa.
Sarebbe opportuno installare delle videocamere con sorveglianza notturna. In questo modo i vandali avrebbero vitta difficile.
anche nei Sassi ci sono le telecamere ….. e chi le controlla? Da qualche mese è attivo un servizio privato di guardiania
Era più bello prima l ingresso e anche la scalinata
Però tutto quel grigio non è proprio il massimo della bellezza……
Diciamo che il colore contrasta parecchio con tutto il resto. Tranquilli però, tempo pochi giorni e qualche idiota provvederà a ricolorare il tutto abbellendolo con scritte tipo “Stuopratori della COSCENZA” (sigh!!!) o altre boiate simili.
P.S. dopo tanti anni di chiusura per la durata dei lavori, mi aspettavo qualcosa di meglio, ma vabè, almeno ora non c’è più l’eterno cantiere!
Ci sono anche quelli che imbrattano scrivendo LIBBERTA’ PE GLI ULTRA’
Chiedo venia, è vero. Ah, oh omesso anche l’immancabile “Potenza m….”. Spero di non aver dimenticato altro
Ma ancora fanno lavori per il decoro a Matera? Nessuno ha ancora capito che c’è da lavorare prima sulla gente e poi sul resto?
bravo! il vacanziero appoggio quanto detto
1000 e lode !!!
Per me è stato completamente stravolto il progetto iniziale e cambiata l’architettura e i materiali.
Da notare che la scala originale era da salvaguardare integralmente poichè aveva passato i cinquant’anni d’età e quindi sottoposta a tutela.
Noto che al piano superiore è stata sostituita parte della “balconata” in pietra con semplice ringhiera a “scalini”, pericolosa per i bambini e senza alcun motivo architettonico che ne giustificasse il cambio;
noto anche che , per quanto concerne l’illuminazione, si è dato risalto alla facciata con l’edicola, lasciando completamente al buio le scalinate con ovvio pericolo per il loro transito;
vorrei anche evidenziare che la parte interna dei “quadri” della facciata è stata intonacata e dipinta in grigio, assolutamente distante dall’originale che era in mattoni rossi a “faccia vista”, in continuità col muro che sale verso via Gramsci.
A mio modesto parere, se si continua così,
della bella Matera resteranno le vecchie foto e le cartoline d’epoca.
La villa comunale, piazza Marconi, piazza del Sedile, piazza S.Francesco, un susseguirsi di distruzione della memoria storica.
Tutto deciso a tavolino, i materani si consultano solo per le elezioni amministative, poi, non conta il loro parere, conta l’interesse di “pochi”.
E’ deprimente!!!!!!!
Hai ragione ! Forse tutto è dovuto al fatto che a progettare siano sempre gli stessi “professionisti”.
Ma nella nicchia centrale cosa andrà collocato. Una statua in bronzo del nostro primo cittadino?
Ma solo a matera gli architetti non si ricordano che esistono anche i disabili ? Vorrei capire da dove salgono.
Gli uffici tecnici del comune dormono ??
se non sbaglio, poco più avanti, su via lucana, è presente l’ingresso per i disabili..
Vanni ma perchè rispondi? tanto adesso troveranno altro su cui criticare..
siete tanto tristi quanto ridicoli.. non so come possa essere possibile ma ci riuscite alla perfezione
Ma che fine ha fatto tutto il marmo della scalinata originale?…..forse serviva a qualcuno!!!!!
e poi CHE C….AZZECCA!!!! la ringhiera di ferro? e come se al colosseo togliamo il marmo e mettiamo le porte di ferro o le saracinesche!!!! ma chi sono questi architetti? mi viene da ridere, nei sassi se metti un fumaiolo in acciaio ti LINCIANO SUBITO!!!!..qui invece hanno stravolto un architettura originalissima di mezzo secolo fa, per dare spazio a questo SCEMPIO!. vergogna, soldi buttati e spesi malissimo….Quella scalinata andava solamente restaurata e risistemata ..nulla piu’
concordo perfettamente !!!
…mi sento, a questo punto, di aggiungere alcune piccole considerazioni riguardo ai commenti che si sono sviluppati sull’argomento del restauro dei monumenti e, in generale su tutto ciò che è cosa pubblica e che ricade nel centro storico quindi memoria del passato dei materani, Sassi compresi.
Ritengo interessante già il fatto che a molti materani preme il destino della città e che sta a cuore di molti come le modifiche apportate negli anni e ad oggi provochino discussioni accese con evidente voglia di dire la propria su scelte che molte volte cambiano il volto e la memoria storica di un posto. Questo dibattito è la dimostrazione di “fame” di democrazia che, soprattutto nei giovani è molto sentita. Altrettanto gradevole è accorgersi che molti cittadini vorrebbero contribuire con propri consigli, pareri, considerazioni, affinchè, quando si fanno delle scelte che riguardano la “cosa pubblica”, queste siano frutto anche di dibattito cittadino “preventivo”. Infatti, non capisco perchè, sia nel caso della scalinata in oggetto, sia nel caso di altri lavori commissionati dalla nostra amministrazione comunale, non si sia data l’opportunità, con la presentazione pubblica dei progetti proposti, ai cittadini, di esprimersi ed eventualmente proporre anche piccole correzioni. Basterebbe esporre , per esempio presso la mediateca o qualunque luogo pubblico i progetti e invitare i materani ad esprimersi, una specie di “primarie”. Riguardo poi alle soluzioni architettoniche, vorrei dire che, un conto è un restauro conservativo, un conto è un rstayling, un conto è un progetto ex/novo. Si sa, gli architetti hanno le loro scuole di pensiero e vedono con propri occhi ciò che a noi ” persone normali” sfugge il più delle volte. In questo caso, visto che, non si sta parlando della ristrutturazione della casa di Adduce, nè tantomeno della villa di Acito, ma di un luogo e di un monumento di proprietà della collettività materana, forse un maggiore coinvolgimento sulle scelte da operare sarebbe stato ben accetto dal “popolo”. Per ultimo, vorrei soffermarmi, in poche righe, a poche riflessiioni sul concetto di “conservazione della memoria storica”. Pensiamo per un attimo a tutto ciò che l’umanità ha realizzato , col proprio ingegno, nel corso dei secoli. Oggi vediamo opere letterarie lasciateci da filosofi e poeti del passato, ascoltiamo brani musicali di autori contemporanei, visitiamo città d’arte nelle quali ammiriamo capolavori di pittura e architettura che tutto il mondo ci invidia. Tutti, nel corso della nostra vita, lasciamo una traccia delle nostre capacità e del nostro “mestiere”, tutto ciò ci viene lasciato in eredità e noi abbiamo il dovere/obbligo di conservarlo e trasmetterlo integralmente alle generazioni future, che sia un bosco, che sia un fondo marino, un centro storico o una masseria, una semplice scalinata o una piazza settecentesca, non fa alcuna differenza. Pensiamo, per un attimo, a cosa direbbe, oggi, l’architetto che nel 1947 ha progettato e poi vista realizzare la scalinata che sale al boschetto del castello. Sarebbe mortificato, non solo perchè vedrebbe la propria opera stravolta ma soprattutto perchè la sua ” traccia” è stata distrutta, modificata radicalmente, manomessa. Se vogliamo cancellare le tracce del passato che ci disturbano, dovremmo abbattere tutto quello che ci ricorda il periodo fascista, buttiamo giù palazzi, fontane, scuole che ancora oggi hanno scolpito sulle facciate il fascio littorio. Ci comporteremmo come i Talebani quando hanno fatto saltare con la dinamite le statue millenarie di Buddha, le più alte del Mondo e risalenti al terzo secolo dopo Cristo. La storia è un libro da leggere, si volta pagina e se ne legge un altra, non si strappa la pagina letta e si va avanti. Riguardo alla statua di Papa Giovanni Paolo II, Karol Józef Wojtyła, situata nel parco del castello, dove molti anni fa, un ufficiale francese, certo Montagny, volle realizzare un viale che partiva dall’attuale via Lucana e saliva oltre il castello, fino in cima alla collina, e lì fece sistemare delle panchine per godere del fresco venticello serale, a lui andava intitolato il parco e fatta una statua, caro sindaco, che solo ora proponi un dibattito, stendiamo un velo pietoso e giriamo pagina!!!
Sul mio facebook le considerazioni di altri materani e del sindaco Adduce.
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