Riceviamo e pubblichiamo la nota dell’architetto materano Tonio Acito, che contiene alcune riflessioni sul progetto di riqualificazione di piazza Vittorio Veneto già approvato nella conferenza di servizio del 17 e 30 luglio 2012 e che dovrebbe essere attuato dall’Amministrazione Comunale in carica, salvo variazioni sulle quali è in corso in questi giorni una discussione tra Comune di Matera e Soprintendenza, che dovrebbero trovare una sintesi al massimo nella prossima settimana. Di seguito la nota inviata alla nostra redazione.
Il 24 giugno 2016 avevo già lanciato un appello alla riflessione in merito all’annuncio che era stato redatto un progetto per Piazza Vittorio Veneto. Era tutto un po’ clandestino, circolava un disegno colorato a mano libera, solo scarse informazioni e conferenze di servizio, senza alcuna comunicazione pubblica; solo sui social era diventato virale un bel video di Francesco Foschino che più di tutti si sforzava di spiegare.
I cittadini che ho incontrato per strada mi hanno sempre chiesto informazioni e tutti si sono mostrati indignati e preoccupati: qualcuno mi ha riferito di “riflessioni” nell’ambito della Soprintendenza, qualcuno ha pubblicato estratti degli atti amministrativi. Scopriamo (ma forse se ne erano dimenticati tutti!) che il progetto definitivo è stato approvato nella conferenza di servizio del 17 e 30 luglio 2012. Ma come è possibile che un progetto così importante per la città, per la sua piazza centrale, non sia stato opportunamente fatto conoscere ai suoi fruitori, ai cittadini di Matera prima della sua approvazione?
Non era mai accaduto prima, in questa città così attenta a organizzare incontri, conferenze stampa, convegni. Un motivo ci doveva essere e lo troviamo nei disegni approvati, finalmente in possesso del web
che ci rappresentano le seguenti modifiche:
- la Chiesa dello Spirito Santo avrà una nuova facciata in tufo come quella che un piccolo disegno dell’epoca (anno 1000 circa) riporta a racconto grafico dell’antichissimo vicinato. E’ pur vero che, durante i lavori, noi abbiamo trovato una decina di conci di tufo lavorato, presumibilmente del portale e del finestrino della vecchia facciata (conservati in Soprintendenza), ma possono bastare pochi conci lavorati e un disegnino come base scientifica per la ricostruzione di un’ intera facciata dell’anno 1000? E la navata, di cui non abbiamo nulla, come può essere ricostruita, su quale base iconografica? Non mi risulta che sia prassi ricostruire beni storici così antichi su basi informative così scarne;
- la nuova scala per accedere nei Sassi demolirà il Belvedere Guerricchio nella sua parte centrale con un bel taglio nella roccia che costituisce la copertura della sottostante Chiesa dello Spirito Santo. Questo intervento demolitivo era stato già proposto negli innumerevoli incontri tenutisi negli anni ’90 per le approvazioni del progetto della Piazza odierna e, ricordo bene come il corretto e autorevole parere della Soprintendenza impedì tale scempio. Cosa è cambiato oggi? Credo che ricerche e studi stiano confermando la non opportunità di tagliare banchi rocciosi consolidati e, che laddove si palesa una diversa soluzione, la si pratica senza inutili rischi (oggi semplicemente si attraversa la Chiesa e si esce fuori nei Sassi);
- si vuole chiudere un antichissimo vicinato a pozzo, quello di San Domenico (anno 1000) negando il cielo agli ambienti ipogei ad essi prospicienti, per poi fare una piccola nuova scaletta che porterebbe non si capisce dove;
- si intende piantare nuovi alberi, con effetto boschetto, ignorando le radici che bucherebbero i locali sottostanti (i famosi ipogei per i quali si sono investiti moltissimi denari pubblici);
- si vuole togliere la fontana centrale senza proporre nulla al suo posto.
Ho in breve sintetizzato la mia lettura dei disegni del progetto approvato. Torno a sollecitare una nuova riflessione da parte di tutti, Soprintendenza, Comune e cittadini, ricordando a tutti che la Piazza è la nostra casa!
Tonio Acito, architetto materano
Progetto Bruttissimo! Vi immaginate, se gli alberi li piantassero a Roma in piazza S.Pietro che bel boschetto uscirebbe?
la fontana era condannata sin dal primo progetto, del 2012, perchè era stata progettata in quel di Potenza, sembra.