Le verifiche sugli scarichi vengono periodicamente effettuate dal gestore Acquedotto Lucano per le attività che immettono nella fognatura pubblica i reflui non assimilabili a quelli domestici.
Il regolamento per “L’esercizio delle competenze in materia di scarichi di acque reflue urbane e/o industriali in pubblica fognatura dei comuni dell’Ambito Unico di Basilicata” si occupa solamente degli scarichi nella fognatura pubblica e non degli scarichi a valle dei depuratori che continuano a rispondere agli obblighi di legge dettati dal decreto legislativo n. 152/06 sulle “Norme in materia ambientale”.
Lo rende noto il Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata precisando anche che il regolamento regionale ha inasprito le normativa nazionale (che consente di assimilare le acque reflue domestiche), abbassando ulteriormente i limiti di alcune sostanze (Bod5, Cod, solidi sospesi totali, fosforo totale, azoto ammoniacale, Tensioattivi) presenti nei reflui che possono essere immessi nelle rete fognaria, così come stabilito dal Decreto del Presidente della Repubblica n. 227 del 19 ottobre 2011.
Per quanto riguarda i controlli sugli scarichi, il Dipartimento precisa che Acquedotto Lucano, ente gestore del servizio, effettua controlli periodici per quelle attività che scaricano nella pubblica fognatura i reflui non assimilabili a quelli domestici e verifiche puntuali e serrate ogni qualvolta si rilevano all’ingresso dei depuratori valori non conformi e/o anomali di particolari sostanze. Tant’è che il Gestore ha inoltrato numerose denunce di scarichi non conformi all’Ufficio Ciclo dell’Acqua della Regione Basilicata, con conseguente sanzioni, ripristini delle condizioni di ammissibilità o addirittura revoca delle autorizzazioni allo scarico. Il Gestore del servizio Idrico Integrato, avendo tra le sue competenze la gestione degli impianti di depurazione, ha tutto l’interesse ad effettuare un controllo serrato per evitare che giungano ai depuratori dei reflui con caratteristiche non conformi alla norma, che causerebbero il superamento dei limiti consentiti dal dlgs 152/06, con esposizione nei confronti dell’Autorità Giudiziaria proprio di chi ha in gestione l’impianto (Acquedotto Lucano). Senza tener conto del fatto che gli scarichi anomali potrebbero causare, oltre al superamento dei limiti, anche il cattivo funzionamento del ciclo depurativo che per essere riportato nelle condizioni normali necessita anche di interventi onerosi da parte del Gestore dell’impianto con ricadute economiche sulla tariffa a carico dei cittadini. Le procedure messe in campo dal regolamento regionale sono tese a salvaguardare le condizioni ambientali dell’intera regione da un probabile peggioramento causato dell’attuazione in toto della direttiva nazionale.