“Lunedì, 12 dicembre, l’Italia dei Valori della Basilicata sarà al fianco dei lavoratori che scenderanno in piazza contro la manovra varata dal governo Monti”. Lo dichiara Rosa Mastrosimone, segretario regionale dell’IdV lucano. “Sia a Potenza che a Matera, delegazioni IdV saranno in piazza a sostegno dello sciopero indetto da Cgil, Cisl e Uil. L’IdV ha votato la fiducia al governo, ma l’attuale esecutivo non deve colpire l’economia reale, i lavoratori, gli artigiani, i pensionati e le piccole e medie imprese, ma la speculazione finanziaria. Questa manovra non è socialmente equa, ma manca di una politica industriale per la crescita per il Paese. Bisogna puntare sul recupero dei capitali illegalmente esportati in Svizzera, sulla tassazione al 10% degli scudati, sul taglio delle spese militari e sull’abbattimento dei costi della politica. C’è un’alternativa per far quadrare i conti senza massacrare lavoratori e pensionati”.
Le Segreterie Provinciali di CGIL CISL UIL di Matera comunicano che in occasione dello sciopero generale proclamato unitariamente per lunedì 12 dicembre 2011 avrà luogo, davanti alla Prefettura di Matera, un presidio organizzato da CGIL CISL UIL di Matera, insieme alle loro categorie, per protestare contro la manovra finanziaria che non ha segni di equità ma che scarica i suoi effetti negativi solo sui soliti noti, pensionati e lavoratori.La non indicizzazione per le pensioni basse è una tassa sulla povertà, l’anzianità a 40 anni diventa impraticabile e provoca gli effetti di sottrazione di un diritto e di destabilizzazione del mercato del lavoro.IMU, IVA, aumento ADDIZIONALI IRPEF regionale e comunale, incremento accise, spostano sui soliti noti gran parte delle entrate per la tassazione.Sull’evasione fiscale poi la manovra è molto debole.Per queste ragioni CGIL CISL UIL di Matera saranno in piazza scioperando e con un presidio di protesta il 12 dicembre 2011. davanti alla prefettura di MATERA dalle ore 11 alle ore 14.I sindacati chiederanno al Prefetto di Matera di essere ricevuti durante lo svolgimento del presidio per illustrare le ragioni, proposte e posizioni.
Lo SPI-CGIL di Matera aveva salutato positivamente l’uscita di scena di Berlusconi, riponendo grandi speranze sul Governo Monti.
Le dichiarazioni di Monti ai due rami del Parlamento secondo cui egli avrebbe improntato l’azione del suo Governo a criteri di rigore, equità e crescita, per contrastare la gravissima crisi del paese, avevano fatto pensare ad una discontinuità con il passato.
Invece la manovra correttiva varata nei giorni scorsi ha fatto constatare con amarezza, per l’ennesima volta, che il carico dei provvedimenti vengono scaricati sulle spalle dei pensionati e dei pensionandi.
Continuare ad accanirsi, anche da parte del governo Monti, sulla parte più fragile economicamente del Paese, non solo è inaccettabile moralmente ma finisce per rendere più debole l’intero paese ed innesca un processo regressivo dalla ricadute pesantissime.
Il blocco della rivalutazione delle pensioni, sopra i 960 euro lorde al mese, per il biennio 2012/2013, si configura come una patrimoniale pesante applicata ai pensionati poveri, già duramente provati dai provvedimenti precedenti del governo Berlusconi.
La misura è tanto più odiosa poiché la somma riveniente dalla mancata rivalutazione non sarà mai più recuperata dai pensionati interessati.
Il Ministro del lavoro, in conferenza stampa, nel momento in cui doveva affrontare l’argomento, è stata travolta dalla commozione che le ha impedito di spiegare i contenuti del provvedimento.
Se il Ministro ha pianto, vuol dire che si è di fronte ad una scelta talmente forte che poteva e doveva essere evitata.
Se a questo si aggiunge la crescita del prezzo del carburante dovuto all’aumento dell’accise, l’aumento di un paio di punti dell’IVA dal secondo semestre 2012, la reintroduzione dell’ICI sulla prima casa, l’aumento dei prezzi dei prodotti di prima necessità, si comprende come la condizione dei pensionati è destinata a diventare proibitiva.
Quindi, nelle misure varate dal Governo, non esiste alcuna traccia di equità né tantomeno di crescita.
Non sfugge certamente allo SPI-CGIL la condizione del Paese e la necessità di chiamare tutti i cittadini ad uno sforzo collettivo, naturalmente partendo da quelli che, all’ombra della crisi, si sono arricchiti mentre l’Italia stava precipitando.
Lo SPI CGIL rivendica una contestualità tra le esigenze di chiedere sacrifici ai cittadini insieme all’introduzione di elementi forti di sviluppo per creare le condizioni di occupazione e lavoro garantito per le giovani generazioni.
Inoltre lo SPI CGIL chiede di alzare la soglia della rivalutazione delle pensioni oltre i 2000 euro lordi e di trasformare il blocco permanente della rivalutazione per le pensioni superiori ad un prelievo di scopo che si esaurisce nel biennio 2012/2013; di aumentare la franchigia per la reintroduzione dell’ICI su prima casa che mette al riparo lavoratori e pensionati che hanno reddito e abitazioni modesti; di istituire un fondo finalizzato ai giovani disoccupati; di rendere meno traumatico l’innalzamento dell’età pensionabile per i lavoratori precoci della classe 1952.
Anticipare al 2016 il pensionamento delle donne nel settore privato, rappresenta un salto nel buio per milioni di donne, mentre andrebbe articolato nel tempo l’innalzamento dell’età e contemporaneamente costruire una rete efficiente di servizi che renda possibile la permanenza al lavoro più a lungo coniugando i tempi di lavoro coi tempi di cura della famiglia.
Lo SPI CGIL di Matera, coerentemente colla piattaforma di CGIL CISL UIL, alla base dello sciopero generale del 12 dicembre 2011, per recuperare risorse maggiori da chi le detiene, chiede:
– l’introduzione di una patrimoniale sulle grandi ricchezze mobiliari e immobiliari;
– la lotta serrata all’evasione fiscale e contributiva;
– la lotta per l’emersione del lavoro nero;
– la tassazione più alta sui capitali scudati;
– la vendita delle frequenze televisive;
-la tassazione dei capitali collocati in Svizzera, come già avviene per altri paesi europei;
-l’abbassamento della soglia di tracciabilità a 300 euro.
Lo SPI-CGIL si batterà con determinazione per modificare radicalmente una manovra iniqua.
I pensionati della provincia di Matera parteciperanno, come sempre, con convinzione allo sciopero generale proclamato unitariamente, dopo 6 anni, da CGIL CISL e UIL.
Lo SPI CGIL di Matera proseguirà, dopo lo sciopero, con una campagna di informazione e di mobilitazione che durerà fino a quando non saranno ottenuti risultati corposi di modifica del segno della manovra.
Angelo Eustazio, Segretario generale SPI Cgil Matera
UGL BASILICATA ADERISCE ALLO SCIOPERO GENERALE DI LUNEDI’ 12 DICEMBRE
La Segreteria Regionale dell’Unione Generale del Lavoro della Basilicata, sulla base di quanto già deciso a livello nazionale, aderisce alle tre ore di sciopero generale manifestando in ogni singola realtà produttiva e presidiando sotto le Prefetture nella stessa giornata di oggi, lunedì 12 dicembre. L’obiettivo è quello di sensibilizzare il Governo affinché si avvii immediatamente il confronto per cambiare la manovra ritenuta iniqua e fortemente penalizzante per i lavoratori dipendenti e pensionati. La Segreteria Regionale UGL ha altresì ritenuto necessario, a fronte del fatto che in Basilicata la crisi non accenna a placarsi, ma anzi in tal modo si aggraverebbe, riprendere le iniziative per sbloccare la situazione in ordine ad alcune vertenze ancora irrisolte. In particolare, quelle relative al comparto industriale e alle infrastrutture materiali e immateriali. Per questo motivo sarà inviata richiesta ai Presidenti delle Province, dott. Piero Lacorazza e dott. Franco Stella, di riunire i tavoli di crisi provinciali per puntualizzare una visione complessiva di iniziative in grado di sostenere un concreto ed effettivo progetto di sviluppo. Le Segreterie Provinciali e Regionale dell’UGL sensibilizzano i Prefetti di Potenza e Matera, affinché le istanze sociali del territorio possano essere rappresentate in sede di Governo nazionale, così che vengano immediatamente adottati provvedimenti urgenti in particolare per quanto riguarda la disoccupazione giovanile, che in Basilicata detiene il triste primato negativo a livello europeo e nazionale, ma anche per contrastare i fenomeni di povertà e disagio sociale che ormai si allargano in maniera drammatica. L’UGL Basilicata chiede confronti con gli enti locali per capire l’impatto che la manovra potrà avere sui lavoratori e pensionati che si vedranno ulteriormente falcidiare gli assegni pensionistici e i salari, anche per effetto delle addizionali Irpef e dell’introduzione della tassa sulla prima casa (IMU).
L’UGL aderisce allo sciopero perché l’esecutivo tecnico del prof. Monti, ha licenziato il testo in tempi record, adottando decretazioni “incomprensibili”, senza una reale partecipazione sociale. Gli aumenti previsti delle accise, degli estimi catastali, la mancata indicizzazione delle pensioni e l’aumento dei coefficienti pensionistici sono misure che, non implicitando delle concrete azioni contro l’evasione fiscale, a favore del contenimento della spesa delle famiglie peseranno solo sui ceti medio – bassi, prestando il fianco agli interessi delle banche, industriali e di chi controlla i grossi capitali. L’UGL Basilicata lancia un concreto allarme sulla possibilità di un ritorno alla vecchia lotta di classe a causa dell’annullamento della forza contrattuale dei lavoratori dipendenti. Così come i cittadini sono stati lasciati soli da una “classe politica” non in grado, per oscure ragioni, di opporsi con forza e decisione a questa insensata ed antidemocratica decisione del Governo. Non ci sono scuse per la UGL, la manovra va rivista. Se i sacrifici sono doverosi, bisogna farli tutti insieme altrimenti, è necessario opporsi. Chiediamo al Governo di aprire una trattativa sulle misure da adottare contro la crisi aprendo un vero negoziato. Non è accettabile una manovra iniqua e priva di qualsiasi intervento finalizzato al rilancio economico e produttivo che penalizzerà in modo evidente la Basilicata che, ormai da anni, mostra rilevanti segnali di sofferenza sia nel versante produttivo ed occupazionale che in quello sociale. L’UGL Basilicata, condividendo pienamente le azioni di protesta deliberate dalla Segreteria Confederale Generale, ha attivato tutti i quadri sindacali regionali affinché oggi i lavoratori ed i pensionati lucani possano far sentire la loro rabbia, la loro delusione e la loro forte preoccupazione per il futuro del ns. paese e delle future generazioni.
UGL BASILICATA