Tra le 6.30 e 6.45 di questa mattina si è aperta all’alba una enorme voragine nel parcheggio interno dell’Ospedale del mare di Ponticelli, presidio dell’Asl Napoli 1 dove è stato allestito durante la prima pandemia un Covid center. Si tratta di una voragine di duemila metri quadri, profonda almeno venti metri. Dopo il crollo è stato evacuato il Covid residence, che ospitava sei positivi asintomatici o in quarantena. L’ospedale è in stato di emergenza, attivati i gruppi elettrogeni. I vigili del fuoco sono all’opera. La Procura ha aperto un’inchiesta, affiancata dall’aliquota di polizia municipale diretta da Gabriele Salomone, le indagini sono condotte dai carabinieri. Sul posto è arrivato il pm di turno Gennaro Damiano, coordinato dal procuratore aggiunto Raffaello Falcone. Si indaga per individuare le cause di quello che al momento viene considerato un crollo.
Questa la nota dell’Asl napoletana: “E’ stato avvertito un forte boato all’interno dell’area parcheggio visitatori dell’Ospedale del Mare di Ponticelli. Il boato è stato determinato da un’implosione che ha generato una voragine di circa 2000 metri quadrati per una profondità di circa 20 metri. I vigili del Fuoco sono subito arrivati sul posto e benché la voragine abbia inghiottito alcune auto, non sono state coinvolte persone. In tutto l’Ospedale del Mare è stata interrotta l’alimentazione elettrica dalla cabina principale ma il presidio è alimentato dai gruppi elettrogeni che garantiscono la piena operatività della struttura e la piena efficienza dell’attività assistenziale.
Nel più breve tempo possibile l’ASL Napoli 1 Centro provvederà a chiudere temporaneamente il Covid Residence per impossibilità a garantire acqua calda e energia elettrica. Al momento non c’è alcun elemento che induca a fare pensare ad un atto doloso”.
“È un parcheggio che è crollato, ringraziando il cielo non ha portato danni né dal punto di vista dell’impiantistica né, fortunatamente, delle vite umane”, commenta il presidente della Campania Vincenzo De Luca. Davanti alla voragine che si è aperta nell’area alle spalle dell’Ospedale del Mare, il governatore aggiunge: “Adesso naturalmente bisogna fare un sondaggio geologico e vedere come siamo messi in altre parti del territorio. Ma la fretta non c’entra – afferma – questo ospedale è stato progettato 15-20 anni fa. Ce lo siamo ritrovati qui con la struttura a metà. Lo ha abbiamo completato. È un problema idrogeologico che è esploso, ne prendiamo atto”.
“È un parcheggio che è crollato, ringraziando il cielo non ha portato danni né dal punto di vista dell’impiantistica né, fortunatamente, delle vite umane”, dice il presidente della Campania Vincenzo De Luca. Davanti alla voragine che si aperta nell’are alle spalle dell’Ospedale del Mare, il governatore aggiunge: “Adesso naturalmente bisogna fare un sondaggio geologico e vedere come siamo messi in altre parti del territorio. Ma la fretta non c’entra – afferma – questo ospedale è stato progettato 15-20 anni fa. Ce lo siamo ritrovati qui con la struttura a metà. Lo ha abbiamo completato. È un problema idrogeologico che è esploso, ne prendiamo atto”.
All’interno del Covid center, spiega De Luca, “ci sono sei pazienti, un problema assolutamente gestibile. Credo che avremo bisogno di alcuni giorni per ripristinare fornitura idrica e fare verifiche per mettere in sicurezza tutto l’edificio. Ma non abbiamo nessun problema, approfittiamoneadesso perchè c’è da prevedere un picco alla metà di gennaio. Le barelle in corsia? Se abbiamo 500 persone che hanno l’influenza potete stare a Stoccolma, Parigi, è chiaro che bisogna barellarli”.
E ancora: “Non ci sarà nessun passo indietro, non dobbiamo rallentare di un minuto. Sono venuto apposta per questo. Il manager Verdoliva sta realizzando una struttura bellissima alla Mostra d’Oltremare, dobbiamo raddoppiare il numero dei vaccini, bisogna fare uno sforzo immane”
Misure di contenimento della pandemia, il governatore chiede una “linea unitaria per l’Italia” e torna ad attaccare la divisione del territorio in fasce di rischio. “Zona gialla, zona rossa, arancione. Un giorno si e un giorno no. Cose demenziali – dice – Se chiedete a me oggi in che zona siamo, non ve lo so dire. Figuratevi un povero cristo di operatore commerciale, un albergatore che deve pensare. Servono scelte chiare ed applicabili, altrimenti con le mezze misure allunghiamo i tempi dell’epidemia mandiamo al manicomio un Paese intero. Sarebbe irresponsabile prendere oggi decisioni sulla mobilità, per la scuola, senza aver verificato prima, alla fine di gennaio, qual è il dato epidemiologico e senza aver verificato la ricaduta del periodo festivo, visto che è evidente che ci sia stato un rilassamento nel periodo festivo. Abbiamo i paesi intorno a noi che sono rovinati e nessun paese è un isola, il virus circola”.