Si è spento all’età di 78 anni a Matera il professore e preside Giuseppe De Rosa. Dopo aver insegnato al Liceo Scientifico De Rosa ha guidato da dirigente scolastico l’Istituto Tecnico Commerciale “Loperfido” dal 1997 al 2009. I funerali si terranno domenica 25 febbraio 2024 alle ore 15 nella chiesa Maria Santissima Addolorata in viale delle Nazioni Unite a Matera.
Di seguito il ricordo di Franco Vespe, che ha frequentato la classe V B del Liceo Scientifico anno didattico 1978-1979.
Beppe non è piu con noi! Ci ha lasciato dopo una lunga feroce malattia Giuseppe De Rosa. È stato il nostro professore prima, ascoltato fratello maggiore dopo. Io salii sul treno della V B del Liceo Scientifico del 1978/79 attardato ed in corsa! Mi dicono che esordì in classe, giovane pimpante con “io ho 28 anni …il doppio dei vostri!”. I primi tempi con lui furono pirotecnici, ma poi cominciammo ad intenderci. Furono 5 anni scanditi dalla nascita delle sue meravigliose figlie Milena, Sara ed Alessandra del quale ne andava orgogliosamente fiero. A quei tempi era una delle punte di diamante del PCI Materano. Ci teneva sempre a precisare che lui era si di parte ma che ogni posizione politica era informata e si nutriva di elementi culturali invarianti e comuni. Elementi che potevano affiorare ed esaltarsi grazie al confronto ed al dialogo che solo la scuola “pubblica” poteva garantire e nel quale ha fortemente creduto spendendo per essa con intensità e passione tutte le sue migliori energie. Erano per lui valori irrinunciabili: la laicità, l’onesta intellettuale, i valori costituzionali ed il rispetto delle istituzioni democratiche, la declinazione della cultura come arte della complessità e dell’approfondimento. La cifra della sua onestà intellettuale ebbi modo di apprezzarla in una sua spiegazione ispirata della Pentecoste, inno sacro del Manzoni, rimasta indelebile nella mia memoria, . Disse e fece molto di più delle tante lezioni di catechismo ascoltate e studiate in parrocchia! Come dimenticare il ruolo determinante che ebbe come membro interno agli esami di maturità nel 79! Sfoggiò in quella occasione tutte le sue arti istrioniche e dialettiche pur di difendere e valorizzare i suoi studenti. Arrivò a coccolare in modo sfrontato e devoto, al limite del servile, la presidente della commissione con annesso cappuccino e cornetto mattutino puntualmente offerti al bar! Poi lavorando a Stigliano re- incontrai l’inflessibile presidente prof.ssa Paccione-Ripullone e con Ella ripercorremo quei momenti della maturità sorridendo per tutte le istrioniche trovate inventate da Beppe. Il suo commento finale fu: “siete stati fortunati nell’avere un professore come lui che vi ha voluto così bene”. Puntuale, finito il liceo, prendemmo la sana abitudine di fare una rimpatriata a casa sua, accolti insieme ad Assunta sua moglie, venuta a mancare troppo presto, al rientro di noi universitari nel periodo delle vacanze di Natale. Una tradizione mantenuta fino a quando poi la feroce malattia non gli ha minato il corpo e la voce. Condividevo con lui la passione per la politica e le parabole delle nostre carriere politiche ( perché di parabole discendenti si parla sic!) finirono per convergere. Non poteva che essere così! Onestà intellettuale, profonda sensibilità culturale e compassione sono diventati ostacoli gravissimi per l’affermazione politica ormai in mano ad acritica ed epidermica propaganda, sondaggismo, sterile e superficiale “battutismo”. Qualche volta ci raccontava della sua famiglia di origine Accetturese che volle che lui studiasse e si laureasse. Le mie origini sono Garagusane, ad un tiro di schioppo da Accettura. A Garaguso ha conosciuto e si è innamorato di Assunta sposandola. Ci sono molti segni astrali che fanno apparire il nostro incontro come l’esito di una predestinazione. Lui era nato esattamente 10 anni dopo mia madre ed è morto lo sesso giorno di nascita di mio padre! In una manifestazione dedicata alla premiazione di eccellenze materane organizzata dai Lions della mia amica Imma Brucoli della V B, volli coronare quella giornata con la presenza di Beppe e della prof.ssa di filosofia Natile. Volevo che fossero presenti lì in prima fila per far conoscere loro la mia profonda gratitudine per aver inciso così significativamente nella mia crescita e nella mia vita. Si parlò del ruolo e dell’importanza degli educatori la cui aspirazione e soddisfazione più grande deve essere quella di rappresentare per i ragazzi un incontro che “lascia il segno”. Devono saper costruire un rapporto di corrispondenza empatica attraverso il quale il docente deve poter lasciare un impronta indelebile nella vita del ragazzo. Deve saper accendere in lui passione culturale, curiosità, fame di sapere, autostima. Usare la bellezza come strategia per far emergere il meglio nei ragazzi. Al diavolo i test didattici fatta con quiz a risposte multiple! A Beppe questa sortita piacque molto! Non poteva che essere così! Lui con noi ha fatto proprio questo! Queste sono mie riflessioni personali ma una cosa posso certamente dirla a nome della V B: Beppe ha saputo lasciare nella nostra vita un’impronta indelebile ed ha acceso quel fuoco della curiosità e della conoscenza che ancora arde inestinguibile in noi. Ciao Beppe certo che ci re-incontreremo.
Franco Vespe della V B del Liceo Scientifico del 1978-79
P.S. se oggi mi trovo a mio agio con la scrittura è merito suo!