Si è spento all’età di 95 anni l’imprenditore materano Nicola Schiuma, storico maestro della pasticceria che ha fondato una serie di attività nel campo della ristorazione, tra cui la mitica “Sala Paradiso” e in seguito la sala ricevimenti “Villa Schiuma” in contrada Rondinelle.
I funerali si terranno alle ore 17 di sabato 23 maggio 2020 nella chiesa dell’Immacolata a Matera.
Di seguito una biografia di Nicola Schiuma e alcuni scatti dedicati all’imprenditore materano
Nicola Schiuma, nato a Matera il 1925. Erano anni difficili, allora. I ragazzi, normalmente, per ragioni economiche, non frequentavano la scuola. A dieci-dodici anni, perciò, mentre molti dei suoi compagni venivano avviati ai lavori di campagna, nella masserie, soprattutto nella funzione di pastorelli, Nicola ebbe la “fortuna” – ché fortuna era – di essere avviato ad un lavoro artigianale. Il che gli consentiva di rimanere in famiglia e in città. Cominciò a lavorare presso un piccolo bar, gestito da Tortorelli, alias “Ciccillo Sacchetti”, in piazza del Sedile. Ma non passò che poco tempo e, già a sedici-diciassette anni, decideva di mettersi in proprio, aprendo una piccola attività in una stanza di casa. Un ulteriore passo avanti fu fatto quando acquisì un piccolo forno-laboratorio nel Sasso Caveoso, presso piazza San Bartolomeo, a ridosso di piazza San Pietro Caveoso. Cominciò allora una produzione più estesa di dolci, che consegnava ai bar della città, o preparava, in particolari occasioni, per alcune delle famiglie più abbienti.
Nel 1945, però, pensava di passare sul piano, considerando che la città si stava ormai allungando rapidamente oltre via Lucana, tra via Gramsci, via Cappelluti, via Annunziatella e via Gattini, fino a Piccianello. Comperò sul piano un chiosco, fino ad allora adibito a vendita dei giornali, ubicato proprio ad angolo tra la chiesa di san Domenico e via San Biagio, nel punto esatto in cui oggi sussiste ancora una fontanella a zampillo. Cominciò a vendere in proprio bevande, gelati e qualche prodotto di pasticceria.
Alla fine della guerra, intanto, tra gli anni 1947-48, come si è detto altrove, cominciavano a verificarsi i primi segni di cambiamento nell’organizzazione di feste, soprattutto matrimoniali.
Non poche famiglie, per la preparazione del pranzo e dei dolci (anzi, come si diceva, dei “pappadolci”), si rivolgevano ormai all’esterno. Alle spalle di Nicola Schiuma splendevano l’arte e l’esperienza di Ciccio Monaco, vero maestro di pasticceria, che, avendo lavorato in Francia e in Inghilterra, fu il vero e grande maestro di quanti avrebbero fatto la gloria della migliore pasticceria materana, da Nicola Schiuma a Francesco Porcari, da Nicola Di Pede a Vincenzo Di Pede.
Si andava verso un mondo nuovo.
Continuava, intanto, la dinamica attività di Nicola Schiuma, che, nel frattempo, oltre che dolci, preparava anche ampie “tortiere” di lasagne al forno. Abbandonato il chiosco, troppo piccolo, si spostò in via XX Settembre, a fianco alla chiesa di San Francesco da Paola. Né passò molto tempo che, già nei primi anni 1950, si trasferiva sull’altro lato della strada. Nacque così il bar Schiuma, ancora oggi in piena attività.
<A Nicola, allora, si affiancò il fratello Giovanni, che seguiva la parte commerciale. Divenne prevalente la produzione della pasticceria, che si intensificava sempre più. A mano a mano che la gente usciva dai Sassi e andava in appartamenti, le feste, soprattutto matrimoniali, venivano organizzate in apposite sale. La mitica “Sala Paradiso”, presa in proprio dagli Schiuma, operò fino agli anni 1970. Nel 1971, infatti, gli Schiuma acquistavano un vecchio rudere, adibito a masseria, in contrada Rondinelle, che, opportunamente ristrutturata, fu il primo nucleo di “Villa Schiuma”. L’attività cominciò nel 1977, con il rilascio della prima autorizzazione.
Nel 1990, Nicola e Giovanni Schiuma, ormai avanti negli anni, decidevano di ritirarsi dalla vita lavorativa, consegnando ai figli la responsabilità della complessa attività. Enzo Schiuma, figlio di Giovanni, divenuto anche lui ottimo pasticciere sulle orme di zio Nicola, prese in proprio il “Bar- pasticceria Schiuma” di via XX Settembre; un figlio di Nicola – Rocco – aprì invece il bar gelateria “Caffè Schiuma” (già “Ice Cream”) in via Tommaso Stigliani. “Villa Schiuma”, infine, rientrò nelle cure, oltre che del citato Rocco, di Francesco, Mario e Assunta Schiuma, altri figli di Nicola.
Michele Capolupo