Pietro Simonetti, rappresentante del Tavolo anticaporalato nel Ministero del Lavoro: “In ricordo dei migranti morti per lavoro, per tutelare i vivi. Eliminare il ghetto “La Felandina” attuando i progetti del Ministero del Lavoro”. Di seguito la nota integrale.
Il 20 agosto dell’anno scorso moriva a Bella, in una vasca di liquami, Jimmj Kumar un lavoratore indiano che, come gli oltre duemila connazionali chelavorava in Basilicata, per far vivere il settore zootecnico, l’industria lattiero caseario. Senza di loro niente mungiture ne latte fresco.Kumarriposa nella sua terra.BadimeleAdeunsiOmowunminon riposa nel suo Paese. . Non riposa ancora in Nigeria.E’
morta bruciata nel ghetto della Fellandina,A Bernalda in Provincia di Matera, dove si era rifugiata,sfruttata da caporali ed altri,dopo il diniego della richiesta di protezione internazionale.Due vite distrutte ad agosto, il mese delle vacanze,delle sagre,delle ferie.Ricordare queste persone,queste vite, come gli altri dieci migranti, ma anche pugliesi e lucani,morti per sfruttamento e caporalato,significa anche tutelare e difendere i vivi.Di fronte alla morte sale la richiesta di rigorose indagini per capire chi ha segregato la giovane nigeriana e chi ha prodotto e gestito il ghetto, chi ha fornito le 250 bombole di gas che certo non si trovano nei market.
Ricordare i morti per tutelare i vivi. Stamani, nel ghetto, circolava un volatino, senza intestazione e paternita’ istituzionale, che propone ai migranti:assistenza per chi vuole rientrare nel proprio Paese, un biglietto per trasferirsi in altre zone italiane, il passaggio ad uno Sprar(del tutto improbabile). Invece di attuare i progetti finanziati dal Ministero del Lavoro per 200 posti letto servizi, come a Palazzo definito ghetto legale da amministratori del metapontino, si continua a ad aspettare l’intervento miracoloso del ministero dell’Interno.Ilghetto di Bernalda, creato per errate e semplicistiche decisioni locali e’diventato un efficace “Bancomat” per caporali e gestori di tratta e di altro. Solo nei giorni nell’organico di una impresa locale 15migranti su sedici, ospiti del ghetto, lavoravano in nero.
A giorni apre il centro del Bradano, valutato dalla UE e dei Ministeri una delle buone pratiche nel nostro Paese.Tocca ora al nuovo Dg, Presidenza della Regione, procedere con l’avviso per l’area metapontina. Serve per eliminar il ghetto, come ha fatto Vito Marsico nel 2016 per Boreano. Ogni ritardo non sara’giustifica:i fondi ci sono e l’urgenza si impone.