Nicola Bonelli torna ad occuparsi dei viadotti di Calciano 1 e Cialciano 2 presenti sulla Basentana denunciando il rischio di nuovi crolli. Di seguito la nota integrale.
Anno 1985. Nello stesso punto e per lo stesso scopo dichiarato nel cartello l’ANAS costruì una prima
briglia. Che però si rivelò inadeguata allo scopo dichiarato. Delle 14 campate (350 metri) che formano il
viadotto, la corrente aveva scalzato le
fondazioni della terza, quarta e quinta pila. A fronte di queste pile fu realizzata la prima briglia: lunga di 50 metri.
Negli anni che seguirono, dopo aver riempito di materiale il tratto a monte della briglia, la corrente deviò
verso destra; provocò un’incisione nel fondo alveo; scalzò il plinto di una pila e ne scoprì i pali. La piena del marzo
2011 demolì i pali e provocò il crollo
della pila e di due campate.
Anno 2015: dopo aver ricostruito la pila e le due campate, l’ANAS ha già realizzato una seconda briglia: sempre a valle del viadotto Calciano 2; e di nuovo a protezione
delle fondazioni delle pile. L’opera, ultimata nel dicembre 2014, si estende per circa 100 metri, a fronte delle prime 6 campate, a partire dalla sponda destra, lasciando
scoperte le altre otto campate (250 metri) della restante parte del viadotto, sotto le quali la corrente potrà divagare. Ed infatti, dopo la piena del marzo scorso, la corrente è già traslata altrove, ed ha già causato lo scalzamento delle 4 pile (foto 3 e 4) che sostengono la campata centrale delle due carreggiate. Che potrebbero crollare già alla prossima piena. Il viadotto Calciano 1 versa nelle medesime condizioni: una briglia abbandonata e quattro plinti scalzati. Errare è umano… ma qui si persevera diabolicamente. E’ alquanto evidente che il progettista di quelle briglie non ha molta dimestichezza
con Idraulica e Morfodinamica fluviali, e non conosce il fiume Basento. Il cui alveo: – è: sovralluvionato, e scorre su un materasso alluvionale facilmente erodibile in profondità. Non è incassato: la corrente può traslare su tutta la pianura fluviale. Di fronte a questo fenomeno erosivo divagante, non bastano briglie parziali. Ma
occorrono 2 briglie totali: della stessa lunghezza dei viadotti: 500 metri per Calciano 1 e 350 metri per Calciano 2. A meno che non si adotti una soluzione alternativa. (?) Attenzione!!! La presente nasce da cognizione certa delle cause e degli effetti
sopra accennati. Ha lo scopo di allertare su una situazione di rischio per la Pubblica Incolumità; e la speranza di stimolare un Dibattito tra i Cittadini: per capire, e per far
capire a Chi continua a sbagliare. Prima che parta la squallida diatriba tra ANAS e Regione, fatta di reciproche accuse, nel consueto gioco della Torre dei mille gatti…
A mio avviso la CULTURA deve non solo farci sapere da quale Caverna preistorica proveniamo, ma anche farci capire in quale Grotta medioevale stanno indirizzando il nostro futuro i Padroni della Cosa Pubblica. Ai quali porrei subito la domanda: quali strade mulattiere dovremo fra non molto percorrere per muoverci in questa nostra martoriata Basilicata???.
Tricarico, aprile 2015 – Nicola Bonelli