Spazi all’aperto per tutti gli esercenti e un piano vaccinale per tutti gli operatori del turismo: le richieste del consigliere comunale della Lega, Francesco Lisurici, al sindaco Bennardi e alla giunta comunale di Matera, per ripartire in modo più sereno. Di seguito la nota integrale.
Il primo week-end di zona gialla, a Matera, ha permesso agli operatori del settore ricettivo che dispongono di tavolini o dehors all’aperto di ritrovare l’ossigeno, così come al resto della comunità, che ha potuto riscoprire il piacere di una consumazione all’aperto, complice anche il bel tempo, dopo mesi di limitazioni. E il posticipo del coprifuoco, nella prospettiva che venga meno del tutto a breve, rende ancora più ottimisti.
Tuttavia le cicatrici delle ferite inferte dal Covid al sistema economico sono destinate a restare per lungo tempo, ecco perché – ristori a parte – oggi le imprese hanno necessità di essere sostenute da un apparato burocratico che sia snello e da un’amministrazione comprensiva e collaborativa.
Ecco perché, in qualità di rappresentante del gruppo Lega nel Consiglio comunale di Matera, voglio avanzare alcune proposte pratiche per il settore:
nelle more delle aperture totali delle attività della ristorazione, quando sarà possibile servire anche all’interno dei locali, è opportuno che l’Ufficio Patrimonio del Comune conceda la possibilità di avere uno spazio all’aperto in prossimità della propria attività a tutti coloro che ne faranno richiesta e derogando alla normativa vigente, che prevede un tempo di 60 giorni per l’istruttoria della pratica e per l’eventuale autorizzazione.
Fino al prossimo 31 dicembre, inoltre, occorre esentare gli operatori da ogni onere per l’occupazione di suolo pubblico, bolli compresi, e concedere la possibilità di impiegare due stalli parcheggio a chi non dispone di un’area libera.
Infine serve sollecitare un percorso vaccinale ad-hoc per tutti gli operatori turistici, dell’accoglienza e della ristorazione in vista del G20. Alcune associazioni datoriali lo hanno chiesto già tempo fa e in altre zone italiane ad alta vocazione turistica ciò sta già avvenendo, per garantire ai visitatori un sistema ancora più sicuro.
Da alcuni dati pubblicati nei giorni scorsi, emerge che nel 2020 nel Materano hanno chiuso circa 80 ristoranti e quasi 50 tra bar e caffè, molte attività invece sono rimaste con le serrande abbassate accusando perdite di fatturato che hanno sfiorato il 100%. È doveroso, e non solo auspicabile, scongiurare ulteriori chiusure e fallimenti, dando alle imprese la possibilità di tornare in attività e ai dipendenti di tornare a lavoro, gettandosi alle spalle la cassa integrazione.