Lo storico materano Giovanni Caserta ha inviato una lettera aperta al sindaco di Ferrandina, Carmine Lisanti, per chiedere che venga rimossa la scritta “Aliens Welcom” presente sulla facciata della stazione di Ferrandina Scalo-Matera su iniziativa della Fondazione Matera-Basilicata 2019. Di seguito la nota integrale.
Stazione di Ferrandina Scalo-Matera, Caserta scrive al sindaco Lisanti: “Via la scritta Aliens Welcom, togliamoci di dosso il ridicolo”:
Nel mio ultimo viaggio a Calciano, in occasione della giornata dei morti, il 2 novembre, ho voluto fare una piccola deviazione verso la stazione di Ferrandina, per la quale mi ero interessato negli anni passati attraverso il CIACP (Centro di Iniziativa e Analisi Culturale e Politica). Avevamo denunziato lo scandalo tutto italiano di una stazione messa a nuovo come una piccola stazione Termini e poi abbandonata alla mercé di tutti. Chiusi i bagni, chiusa la sala d’attesa, chiusa la fontanina che una volta dava acqua… Eliminato ogni segno di civiltà, era unosquallore indescrivibile, con seri pericoli per chi, arrivando soprattutto di sera, non trovava il collegamento per Matera e per i paesi circostanti. Giungemmo persino a ipotizzare, per ragioni di sicurezza, la installazione di un centro di polizia. Stesso discorso, o quasi, facevamo per lo Scalo di Grassano.
In tempi più recenti, istituita l’Associazione Matera-Ferrovia Nazionale,abbiamo continuato la battaglia, segnalando lo stato di abbandono della stazione di Ferrandina, con in aggiunta il dissesto del piazzale antistante, dove il viaggiatore, per essere sicuro di poter tornare a casa, parcheggiava la sua auto privata. Dopo una pioggia, era un lago; altrimenti era il polverone. Le pressioni esercitare da Matera-Ferrovia Nazionale, sia presso la Regione, sia presso RFI, sia presso il comune di Ferrandina, mi dissero aver sortito effetto. Infatti, si era proceduto alla bitumazione del piazzale, al deflusso delle acque e si era aperto persino un bar. Funzionavano la sala d’attesa ei bagni. Erano stati disegnati stalli per la sosta dei pullman e per le auto private.
Il 2 novembre, però, non ho trovato segni del bar. Essendo di passaggio, non sono andato a controllare sala d’attesa e bagni. Ma l’immagine del deserto è rimasta intera. Anzi…Non sappiamo a chi e come sono stati affidati i lavori di sistemazione della stazione; non ho idea di quali possano essere stati i criteri seguiti da architetti o ingegneri o urbanisti o tecnici che siano, cui è stato affidato il compito di “allestire” il piazzale.
Al deserto della stazione – ché deserta rimane, perché non c’è ombra di vita (vedi foto) -, si aggiunge il deserto creato ora da monticcioli di non so quale dura sostanza, a simulazione di “dune”grigie e nude, argillose, una delle quali, nel piazzale,dovrebbe fungere da rotatoria! Alcuni di questi monticcioli sono stati sparsi anche davanti alle entrate e ai cancelli della stazione, costituendo un effettivo impedimento a chi si deve trascinare valigie e trolley. Non si capisce in che cosa quei monticcioli possano dirsi ornamento.Due cose, però, mi hanno particolarmente impressionato. Seduto su uno di quei monticcioli un migrante, come un Tuareg nel deserto, seduto, fermo, guardava lontano, forse pensando al suo paese, come un uomo perdutosi nella solitudine e nella sofferenza. Con le ginocchia tra le braccia, mi sembrava parlasse tra sé e sé. Devo confessare di essermi vergognato per non essermi fermato a chiedergli se aveva bisogno di qualcosa.
A maggior disdoro,alzando lo sguardo alto sulla stazione, a caratteri non grandi ma grandissimi, maiuscoli, si legge, come ancora da foto, ALIENS WELCOME. A chi è indirizzato quel saluto? Mi dicono che è stata una delle tante “belle trovate” forniteci, in dieci anni, dalla Fondazione Matera Basilicata 2019. Un amico, nel passato, mi aveva mandato la foto in oggetto, che segnalai come una enormità,offensiva per chi scende a Ferrandina Scalo.La ripropongo.La stazione di Ferrandina Scalo è una stazione per il povero Tuareg seduto sulla “duna”?O è un invito a non fermarsi?
Siamo alle solite. Innanzitutto la lingua inglese.Si può pensare che, essendo straniera, è equivoca per tutti, ma non per gli inglesi e gli stranieri in genere. Ma così non è. Come diceva Levi Strauss, le parole tutte non significano solo per il contenuto, ma anche per il suono, cioè per la suggestione che creano e che le accompagna. Aliens, ormai, non può non far pensare agli alieni… mostruosi extraterrestri. E tutto diventa buffo e di cattivo gusto, se non offensivo.Non farebbe meraviglia seil viaggiatore, appena arrivato, è immediatamente preso dalla tentazione di scappare via, con un treno in senso contrario, verso aree civili. E’ notevole, infatti, come da foto, che la parola ALIEN fu utilizzata come titolo di un film horror!
Ora Ferrandina ha un nuovo Sindaco e una nuova Amministrazione. Deve assolutamente provvedere a cancellare quella assurda scritta e, in tutti i modi, deve adoperarsi perriaprire alla civiltà la stazione del suo Comune. Stonano, per esempio, anche i graffiti multicolori,alternativi essi pure, assolutamente dissonanti con la “serietà” di una stazione.Quanto al piazzale, fosse stato decisoda noi, avremmo simulato, al centro, la vasca di un frantoio. Ci vuole molto a pensarci? A volerlo, si potrebbesubito correre al riparo. Scavata la parte centrale della “duna” – quella che fa da rotatoria – , la si potrebbe riempire di terra e piantarvi un solenne albero d’ulivo, albero della pace. Questo significa adattarsi all’ambiente! Non sarò io, materano, a ricordare al Sindaco Lisantiche Ferrandina è la città dell’olio e dell’ulivo e che, appena qualche mese fa, sono stati scoperti resti di un frantoio dell’età magnogreca!Ma per ora, via almeno quell’ALIENS WELCOME, caro Sindaco. Togliamoci di dosso il ridicolo!
PS. Caro Sindaco, vige, da noi, il pessimo costume di non rispondere alle segnalazioni dei cittadini. Il furbesco motto utilizzato dagli amministratori è:”Il detto dura tre giorni”. Lei è giovane. Vogliamo cambiare rotta e rispondere ai cittadini? Vogliamo imparare a tenere un dialogo con loro? Si può pretendere una risposta a questa nostra segnalazione ed esortazione? Grazie.
Replica dell’artista e direttore artistico di Momart, Monica Palumbo
E’ partita ieri sera la residenza artistica COME BACK nel centro storico di Matera con l’artista e docente Raffaele Fiorella presso l’Accademia di belle Arti di Bari insieme a un gruppo di studenti artisti anche lucani.
Un progetto promosso dal Dipartimento Cultura della Regione Basilicata e patrocinato dal Comune di Matera diretto da me con la mia associazione culturale Momart di Matera!
Siamo contenti e sorridenti perchè nonostante le giornate uggiose di novembre il pubblico e il privato (grazie alla disponibilità della residenza I Tre Portali) sono entrati in relazione per promuovere gli artisti soprattutto giovani e anche quelli del nostro territorio.
Ecco, poi arrivano questi articoli che ti fanno pensare da una parte e anche un pò sorridere dall’altra, soprattutto quando chi scrive sono persone considerate di spessore locale.
Ritorniamo sulla tanto discussa ALIENS WELCOME realizzata dagli artisti lucani Mimmo Rubino e Andrea Nolè a cura mia e promosso dalla Fondazione Matera2019 nel 2019.
L’opera degli artisti è stata realizzata, pensata e concepita specificatamente per un luogo come una stazione e nessun’altra stazione come quella di Ferrandina Scalo era la più idonea a raccontare il loro pensiero, quello di accogliere un turista che sbarca nel nostro territorio come se fosse realmente come quello lunare (Ferrandina scalo, vicino ai calanchi che tanto ricordano i dossi di pianeti lontani); un idea un pò ironica ma un pensiero concreto che parla di luoghi emarginati anche a causa di collegamenti mai avuti e di volontà mai espresse…
Allora l’arte cos’è? E’ un pensiero forte di un artista che smuove e turba i ben pensanti, così come è sempre stato e sempre lo sarà!
C’è chi vorrebbe autorizzare altri artisti ad andarci brutalmente sopra l’opera Aliens Welcome e chi invece la vorrebbe proprio rimuovere ma attenti che qui il Diritto d’autore ora ha un suo valore soprattutto quando un opera urbana viene censita su GoogleArt e non solo, ha visto la pubblicazione di un testo scritto da parte di una delle più discusse e autorevoli voci dell’arte contemporanea Helga Marsala su Artribune e che e stata condivisa diventando virale!
Quindi prima di dire e fare cose…bisogna mettere la mano prima sulla coscienza e dopo anche sulla bocca!