Stazione ferroviaria di Potenza, Filt Cgil Basilicata: un posto dimenticato da Dio e da Trenitalia. Di seguito la nota integrale.
Mentre la città è allietata dall’aria natalizia ormai alle porte e dalla prima neve in città con temperature polari, ci sono lavoratori costretti a lavorare in condizioni proibitive. Si tratta dei lavoratori Trenitalia della stazione di Potenza, macchinisti e capotreno che fanno parte di una produzione pugliese. Questo fa del presidio di Potenza un posto dimenticato da Dio e da Trenitalia, tanto che alla data odierna il personale non ha ancora ricevuto la divisa invernale come previsto da contratto. Ma non è tutto: nella sala sosta, unico caso dell’impianto, non esiste una macchinetta per l’acqua, per un caffè o per uno snack e spesso i lavoratori non trovano la possibilità di rifocillarsi se non rivolgendosi a strutture esterne all’ambito ferroviario. Anche la manutenzione dei mezzi negli ultimi tempi è peggiorata, con mezzi poco climatizzati in una regione con condizioni climatiche ormai proibitive sia d’estate che d’inverno. Anche la situazione della stazione è carente, con lavori iniziati e sospesi e la presenza di barriere architettoniche evidenti non degne di un paese civile. Evidentemente sia per Trenitalia sia per RFI la Basilicata non costituisce una priorità, non investendo adeguatamente nella mobilità su ferro, con una classe politica assente e con un cambio di assessorato che ha fatto cadere il comparto trasporti nell’oblio. Confidiamo negli investimenti previsti nel nuovo contratto di servizio con Trenitalia ma bisogna che la politica faccia valere le proprie prerogative e chieda più potere decisionale dal territorio e non declinando tutto alle decisioni pugliesi che evidentemente non hanno la giusta considerazione del nostro territorio. Probabilmente se Carlo Levi oggi fosse vivo scriverebbe ” Cristo si è fermato a Bari”.