La Tasi, la tassa sui servizi indivisibili imposta dal Comune di Matera in riferimento al 2015 non andava pagata al 1,8 per mille bensì all’1 per mille. E’ quanto ha stabilito il Tar (tribunale amministrativo regionale) con la sentenza numero 767 del 7 luglio 2016, che ha annullato le delibere di approvazione e convalida delle aliquote Tasi imposte ai cittadini dal Comune di Matera perchè sono state emanate ad agosto 2016, in ritardo rispetto al termine ultimo del 30 luglio 2016. L’Amministrazione Comunale dovrebbe quindi restituire ai cittadini quanto versato in più rispetto alla Tasi 2015 ma per evitare una pioggia di rimborsi scatterà il meccanismo della compensazione considerando che la somma da riscuotere sarà detratta in occasione delle prossime imposte da pagare.
Una sentenza simile potrebbe arrivare a breve anche per la Tari, la tassa sui rifiuti.
E dopo la sentenza del Tar sulla Tasi sabato 9 luglio alle ore 11 presso l’hotel San Domenico a Matera è in programma una conferenza stampa dei consiglieri comunali di opposizione in cui si chiederanno le dimissioni del sindaco De Ruggieri e di tutta la giunta mentre alle 16 nella sala Mandela è in programma la conferenza stampa convocata dall’assessore al Bilancio Eustachio Quintano.
Michele Capolupo
SENTENZA DEL TAR SULLA TARIFFA TASI. L’ASSESSORE QUINTANO E IL SINDACO DE RUGGIERI SONO TRANQUILLI: “NESSUN PERICOLO PER IL BILANCIO NE’ DISAGI PER I CITTADINI”
“Non portiamo la fascia di lutto al braccio a causa della sentenza negativa del Tar”. Ha esordito così il sindaco Raffaello de Ruggieri in apertura della conferenza stampa a commento della decisione del Tribunale amministrativo regionale di Basilicata sull’aumento della Tasi.
“Avevamo previsto questa ipotesi – ha spiegato ancora – tanto che sia a chiusura del bilancio consuntivo 2015 che in quello di previsione 2016 era stata prevista una dote in caso di esito negativo. Non ci sono, perciò, problemi di armonia nel bilancio, ma noi non ci fermiamo, siamo già pronti al ricorso al Consiglio di Stato. A nostra difesa sottolineo che altri Tar come quello del Friuli Venezia Giulia hanno deciso diversamente, ritenendo che il Ministero non abbia la titolarità perché può impugnare i regolamenti ma non un atto deliberativo.
Il secondo tema – ha proseguito – è che noi avevamo eccepito la incostituzionalità di un provvedimento che fissava al 30 luglio l’approvazione in consiglio, senza tener conto che c’era una situazione legata alle elezioni avvenute il 30 maggio, con una cronologia penalizzante rispetto ad altre amministrazioni; per questo sarebbe stato impossibile portare il bilancio in consiglio comunale il 30 luglio, visto che l’elezione del sindaco era avvenuta il 14 giugno. Termini che non c’erano e che hanno creato condizioni di disparità. Il Comune aveva previsto che le somme accantonate, in attesa della sentenza se questa fosse stata positiva, sarebbero state dirottate sul sostegno al disagio sociale; invece non è stato possibile”.
L’assessore al Bilancio Eustachio Quintano è entrato nel merito tecnico della vicenda, precisando: “Il valore delle risorse che si sarebbero liberate sono pari a 2,260 mila euro che, sganciate dalle spese incomprimibili, avrebbero formato oggetto di attività non solo sul sostegno al disagio sociale ma anche nelle scuole in cui mancano suppellettili e in altri settori fino ad oggi completamente trascurati
Il dato che emerge – ha proseguito l’assessore – è che queste somme si sarebbero liberate con un esborso per la comunità di soli 660 mila euro, a esclusivo carico delle sole classi più agiate. La Tasi sulla prima casa, con l’esercizio 2016, è stata abolita e dunque i flussi che non entrano più nelle casse dei Comuni, vengono sostituiti con flussi a carico del Governo nell’ambito della ripartizione del Fondo di solidarietà.
Il bilancio consutivo 2015 e il previsionale 2016 – ha aggiunto l’assessore – sono redatti in modo corretto come dimostra il parere favorevole da parte dei Revisori contabili. Il bilancio 2015 evidenzia un avanzo contabile vincolato di oltre 1,5 milioni ovvero l’equivalente della maggior cifra riscossa per la Tasi che è stata regolarmente accantonata. Non ci sarà, dunque, nessun buco nel bilancio né sulla sua tenuta, come confermerà l’equilibrio di bilancio che verrà predisposto entro pochi giorni. Il bilancio, d’altronde, è pubblicato nella sezione del sito del Comune. Chi è in grado di smentire questi elementi, lo faccia, ma non con la sola demagogia”.
Illustrando gli aspetti del bilancio 2015, l’assessore ha proseguito: “Nel capitolo relativo alla Tasi, si riporta l’importo materialmente incassato ovvero 4,752 milioni che, rispetto al calcolo della Tasi all’1 per mille, ha un maggior incasso di 1,552 milioni, ovvero l’avanzo di amministrazione destinato al rimborso ai cittadini, in caso di soccombenza come conferma la relazione di accompagnamento al bilancio”.
In quanto al bilancio preventivo 2016, l’assessore ha chiarito: “Non vi può essere alcun disagio per i cittadini in quanto il bilancio prevede un valore accertato pari a 2,268 milioni, cifra che riflette per circa 1,6 milioni l’abolizione della Tasi sulla prima casa e 668 mila per la quota a carico dei cittadini come già evidenziato che trova perfetta neutralizzazione nel Fondo per crediti di dubbia esigibilità.
In sintesi la decisione del Tar, ha chiarito ancora l’assessore: “Non prevede in primis nessuna conseguenza sul bilancio comunale e dunque disagi per i cittadini se non quello di chiedere il rimborso o la compensazione.
Nel primo caso, però, bisogna chiarire che i passaggi che richiederebbe questa richiesta condurrebbero ad un effettivo rimborso nell’arco di molti mesi. Diverso, è invece l’aspetto legato alla compensazione, ovvero allo scomputo della differenza pagata dai contribuenti che può invece essere detratta da qualsiasi altra tassa pagata con F24 e quindi con effetto immediato, date le imminenti scadenze”.
Giovanni Angelino (Verdi): la sentenza del Tar Basilicata sulla Tasi sancisce il fallimento totale del governo De Ruggieri.
L’aliquota della Tasi non poteva essere aumentata dal 1 per mille all’1,8 per mille perché l’approvazione della delibera è avvenuta fuori dai termini previsti dalla legge e la sentenza del Tar di Basilicata ha emesso una sentenza prevedibile, quella che condanna il Comune di Matera a rimborsare tutti i cittadini che hanno pagato calcolando la tassa all’aliquota imposta dalla giunta comunale di Matera. L’esito della sentenza, piuttosto prevedibile, conferma quello che abbiamo sempre sostenuto fin dal primo giorno in cui è insediata la giunta De Ruggieri. Questa giunta è incapace di governare e deve andare a casa prima possibile, senza perdere altro tempo. Ma la sentenza del Tar conferma anche che l’ex sindaco Adduce aveva ragione quando invitava i cittadini a non fidarsi di questo nuovo governo. Questo provvedimento, al quale potrebbe seguire anche quello sulla Tari, sancisce in maniera inequivocabile il fallimento del governo De Ruggieri e mi auguro che il sindaco possa prendere atto che la situazione è ormai fuori controllo. A questo punto mi auguro che il primo cittadino consegni nuovamente le chiavi della città ai cittadini di Matera per tornare presto al voto.
Giovanni Angelino (Verdi)
se dovesse arrivare per la tari sentenza simile sarebbe un DISASTRO per le finanze comunali. Un buco da oltre 4 Meuro che difficilmente potrebbe essere compensato con la Tari 2016 altro che riduzione del 30% nei fatti già oggi impossibile perchè Zoccali è maestro nel gioco delle tre carte.
Sarebbe opportuno procedere ad una joint action per chiedere il rimborso della differenza pagata in più per la T.A.S.I con i dovuti interessi e preventivamente diffidare il Comune nell’eventualità dovessero avere torto anche sulla T.A.R.I.. Purtroppo il cittadino per “legge” deve avere torto. Cominciamo a fare azioni di massa per cominciare a far pagare chi realmente ha torto. Quello che sta succedendo è molto simile al “Patto Leonino”.