Il Coordinatore Territoriale di Uniat Angelo Domenico Antonucci in una nota denuncia le difficoltà degli assegnatari di alloggi popolari legate al pagamento della Tasi. Di seguito la nota integrale.
Assegnatari alloggi popolari in difficoltà e apprensione per il pagamento della TASI
Per la prima volta gli inquilini si troveranno alle prese con un’imposta, che per la similitudine all’IMU, era rivolta esclusivamente ai proprietari.
Infatti, tra poco più di quindici giorni, esattamente il 16 ottobre prossimo, gli assegnatari degli alloggi degli ex IACP odierna ATER saranno chiamati al versamento della prima rata Tasi 2014 per ciò che concerne gli immobili condotti in locazione con regolare contratto di locazione, Le abitazioni degli ex Iacp sono soggette alla Tasi, anche se sono alloggi sociali: andranno considerate come “altri immobili” con la quota a carico dell’assegnatario occupante. L’importo della tassa sull’abitazione deriva dall’aliquota decisa dai Comuni e le detrazioni che i medesimi possono introdurre, la base imponibile si determina con le stesse regole dell’Imu. A titolo esemplificativo per calcolare la TASI occorre rivalutare la rendita catastale del 5%, moltiplicare la rendita così rivalutata per 160 (per i locali commerciali 55) e applicare l’1 per mille al risultato ottenuto.
Il pagamento di quest’ultimo tributo comunale per i Servizi Indivisibili erogati, è destinato a far fronte alle spese per l’illuminazione, alla cura del verde, alla pulizia stradale e a tutti quei servizi forniti in maniera uguale a tutti i cittadini.
La TASI è una tassa nata formalmente per rifondere ai Comuni dei costi sostenuti per la fornitura dei servizi indivisibili, verrà utilizzata dagli Enti per coprire le entrate mancate del vecchio tributo, l’IMU, riproponendola, di fatto, con un altro nome. La TASI, secondo quanto previsto dall’ultima Legge di Stabilità, non potrà superare lo 0,25% e la somma delle aliquote di TASI e IMU non potrà superare l’1,06%. Le detrazioni fisse non sono previste, come avveniva invece per l’imposta municipale unica: saranno i Comuni a stabilire eventuali riduzioni in funzione del reddito o dei carichi familiari del contribuente, da finanziare a loro spese. Così per non penalizzare troppo le casse comunali potrebbe essere data ai Comuni la possibilità di alzare altre tasse come ad esempio la tassa sui rifiuti. Ma la cosa più riprovevole è che i Comuni abbiano deliberatamente deciso di far gravare gli aumenti sulle fasce più deboli, in tal modo acuendo la forbice delle disuguaglianze sociali e impoverendo sempre di più i meno abbienti perché è previsto che gli inquilini, anche quelli degli alloggi popolari, debbano pagare un massimo del 30% dell’intera Tasi». La TASI va ripartita tra proprietario e comodatario. L’occupante versa la TASI nella misura, stabilita dal Comune nel regolamento, compresa fra il 10 e il 30% dell’ammontare complessivo e per la totalità dei comuni della provincia di Matera è previsto il massimo.
La legge di stabilità n. 147/2013, al punto 669 dell’articolo unico, recita come di seguito:
“Il presupposto impositivo della TASI e il possesso o la detenzione a qualsiasi titolo di fabbricati ivi compresa l’abitazione principale, come definita ai fini dell’imposta municipale propria. Il Decreto Legge n. 102 del 31 agosto 2013 all’art. 2, comma 4, secondo periodo recita:
“A decorrere dal 1° gennaio 2014 sono equiparati ad abitazione principale i fabbricati di civile abitazione destinati ad alloggi sociali << E’ il caso degli alloggi popolari>>
Il riferimento normativo si rende necessario per sottolineare che l’obbligazione tributaria (TASI) è da ripartire tra proprietario ed assegnatario, ciascuno autonomamente e non solidalmente obbligato. Pertanto gli inquilini degli alloggi popolari gestiti dall’ATER, per non incorrere in sicure sanzioni, si troveranno a dover assolvere a tale obbligo direttamente e in maniera autonoma. Ma per eseguire correttamente tale imminente adempimento hanno bisogno di conoscere il “dato” di partenza ovvero la rendita catastale dell’immobile condotto cosa che, nella stragrande maggioranza, non è mai stato comunicato dalle diverse amministrazioni passate degli Enti Gestori. E’ augurio di chi scrive che il nuovo Amministratore dell’ATER, da poco nominato, provveda a risolvere buona parte dei problemi dell’inquilinato rimasti sempre irrisolti perché mai affrontati con la serietà e l’impegno dovuto.
Sono numerosissimi quindi gli assegnatari che si rivolgono alle Organizzazioni Sindacali degli inquilini per ricevere le notizie utili e, al fine di dare esaustiva informazione agli stessi, e, atal proposito, l’ UNIAT di Matera ha inviato una richiesta all’ATER di Matera al fine di sollecitare quest’ultima ad attivare in tempi necessariamente brevissimi le azioni necessari per fornire a tutti gli assegnatari le notizie per dar loro la possibilità di assolvere a questo nuovo adempimento senza affanno. Infine l’UNIAT, auspica che i Sindaci della provincia di Matera rinviino la data di scadenza per gli inquilini degli alloggi popolari gestiti dall’ATER.