Navona srl, socia e conduttrice del teatro, in una nota annuncia di aver diffidato in tutte le sedi competenti il sindaco di Materam Raffaello De Ruggieri a seguito del suo ultimo annuncio sull’ipotesi di acquisto dell’immobile da parte dell’Amministrazione Comunale di Matera. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Poiché il sindaco di Matera Raffaello De Ruggieri insiste con annunci personali di voler acquistare il Teatro Duni ci costringe ancora una volta ad evidenziare in tutte le sedi competenti le contraddizioni di tale sua personale iniziativa.
La Giunta del Comune di Matera aveva previsto nel lontano 2016 di autorizzare il Dirigente del servizio patrimonio a chiedere una perizia per la valutazione del prezzo di acquisto del Teatro Duni motivando esclusivamente sulla “urgenza” di dotare Matera di una struttura teatrale per l’anno 2019 nel quale è stata dichiarata Capitale Europea della Cultura.
Successivamente con una delibera di Giunta del dicembre 2018 si è ribadita l’intenzione di partecipare all’eventuale asta per la vendita del Teatro Duni motivando che è indispensabile ed inderogabile dotare la Città di Matera di un Cineteatro idoneo ad ospitare gli eventi soprattutto per Matera 2019, e che la “indispensabilità” è certificata dall’assenza di una spazio teatrale e la “inderogabilità” è legata alla designazione di Matera a Capitale Europea della Cultura dell’anno 2019.
Poiché l’acquisto non si è realizzato né si può realizzare entro l’anno e comunque in tempi brevi per le previste manifestazioni, è assolutamente palese che è venuta meno ogni motivazione degli atti amministrativi e di ogni presunta acquisizione del Teatro Duni-.
Insistere oggi in tale intento risulta quindi in contraddizione con le premesse e le motivazioni indicate dalla Giunta ed è quindi illegittimo
Giova precisare che la legge ( art. 1 co. 138 1, n.228 del 2012) che ha modificato la legge N. 111 del 2011 sull’acquisto, manutenzione e censimento di immobili pubblici, espressamente prevede che si possa procedere all’acquisto di immobili “” solo ove ne siano comprovate documentalmente l’indispensabilita’ e la l’inderogabilita’ “” attestate dal responsabile del procedimento.
Nel nostro caso entrambe le condizioni, è sin troppo evidente, che non sono sussistenti o almeno non più sussistenti, peraltro non risulta dall’accesso agli atti effettuato, l’attestazione di tali requisiti da parte del responsabile del procedimento
Dalle argomentazioni in atti non risulta neppure che sussistano i più volte declamati contributi della Regione Basilicata e comunque manca totalmente l’importo, quantificato in euro 4,5 milioni che sarebbero dovuti pervenire da non meglio precisati altri soggetti istituzionali pubblici e necessari agli interventi di riqualificazione del Tetro Duni e indicati dalla stesso Sindaco De Ruggieri come presupposto indispensabile per procedere all’acquisto del bene.
Infine , ma non per ultimo, risulta inquietante il fatto che sempre dall’accesso agli atti, è emerso che il Sindaco di Matera interloquiva privatamente in ordine alla questione del Teatrro Duni con soggetto estraneo all’amministrazione, privo di qualsiasi titolo, il quale rilasciava pareri e suggerimenti al di là di una regolare istruttoria comunale.
In tale situazione, si ribadisce la illegittimità dell’intera procedura ipotizzata e si invita e diffida ad interrompere ogni ulteriore iniziativa in proposito in mancanza di atti regolari, tanto più che, all’attuale situazione, nella quale l’Autorità Giudiziaria potrebbe disporre la vendita all’asta in data futura ancora da definirsi e comunque incompatibile con qualsiasi utilità nel corso dell’anno 2019, ogni intervento inappropriato rischia di costituire turbativa.
Ci si chiede infatti come possa un Ente Pubblico partecipare ad una asta pubblica a buste chiuse, nella quale la segretezza delle offerte è essenziale, per la legittimità delle procedure stesse, quando il Comune, per sua natura, non può procedere ad acquisti se non previa quantificazione del prezzo con atto pubblico.
E’ evidente che l’Asta rischierebbe di essere vanificata e comunque turbata nel suo regolare espletamento.
Per tutto quanto sopra esposto si sta provvedendo a chiedere gli opportuni approfondimenti da parte delle competenti autorità giudiziarie
Navona Srl
Sono intervenuto altre volte in merito e, noto questa volta che chi parla lo fa come Navona srl, non piu’ come persona (Carnovale) non so perche’. Comunque finalmente abbiamo capito che l’anzidetto punta ad una cifra di partenza d’asta di 4,5 m.ni. non fa altro che parlare e minacciare. Se ne e’ capace soddisfi tutti i creditori, liberi il teatro da tutti questi vincoli e venda il teatro sul mercato libero, altrimenti l’unico che dovrebbe tacere e’ proprio lui. Speriamo che il Tribunale ci liberi quanto prima da questo fastidio.