Terremoto Pollino lucano: situazione verso la normalità. Continua lo sciame sismico. Limitati i disagi prodotti dal maltempo. Domani interventi di messa in sicurezza al campanile della chiesa di Rotonda. La Sala Operativa Regionale torna alla normale attività
Si avvia al ritorno alla normalità la situazione nell’area lucana del Pollino interessata dal terremoto di venerdì scorso. Quattordici le scosse di magnitudo superiore a 2 che si sono verificate oggi in quel distretto sismico, la più forte delle quali di magnitudo 3,2 è stato registrato alle ore 11, 13 minuti e 14 secondi.
Anche i problemi creati dal maltempo in zona sono stati prontamente arginati. In particolare forti raffiche di vento hanno reso necessari interventi da parte degli uomini della Protezione Civile per il rafforzamento di una delle tende montate a Rotonda.
Attualmente risultano sgomberate dalle rispettive abitazioni in totale 24 persone di cui 14 in contrada Piano Incoronata di Rotonda, a causa dei danni riportate dagli edifici, e 10 in paese, a causa di uno sgombero cautelativo degli alloggi posti a valle del campanile della chiesa che sarà fatto oggetto domani di un intervento di messa in sicurezza.
In considerazione dell’evoluzione della situazione, la Sala operativa regionale della protezione civile regionale, presidiata h24 da subito dopo il verificarsi dell’evento sismico di venerdì scorso, da oggi, torna alla normale attività garantendo comunque pronta operatività per ogni eventuale necessità.
Prosegue il monitoraggio ad opera della Protezione Civile regionale nei comuni lucani colpiti dalla forte scossa di terremoto la notte tra giovedì e venerdì scorsi. Una squadra di tecnici è presente in queste ore presso il Coc (Centro operativo comunale) di Rotonda, dove si sono registrati i maggiori danni sul fronte lucano del Pollino ed è stato allestito un centro accoglienza con tende e posti letto.
Molte famiglie hanno trascorso la notte fuori dalle abitazioni anche a seguito delle nove scosse avvertite fino alle prime ore del mattino, la più forte delle quali, alle 4,37, ha raggiunto magnitudo 3.1 della scala Richter. Intanto è rientrata nella normalità l’attività della sala operativa del Dipartimento regionale della Protezione Civile, (dalle 7 alle 23 di ogni giorno), la cui attenzione resta comunque molto alta, anche in considerazione delle condizioni meteorologiche avverse che stanno interessando i territori terremotati.
TERREMOTO POLLINO: DC, CONVOCARE STATI GENERALI PROFESSIONISTI ED ENTI LOCALI
“In concomitanza con il terremoto del Pollino non è casuale, ed è sicuramente un esempio virtuoso da seguire, la decisione di autoconvocazione dei professionisti aderenti agli Stati Generali della Garfagnana, area toscana ad alto rischio sismico, per rilanciare un piano ambizioso che vede coinvolti tutti gli enti e i soggetti (22 Comuni; due Unione dei Comuni; una Provincia e ovviamente la Regione e i ministeri competenti) con l’obiettivo di abbattere il rischio sismico”. A sottolinearlo è il segretario regionale della DC-Libertas Giuseppe Potenza per il quale “convocare anche da noi gli Stati Generali di professionisti (ingegneri, geologi, geometri, architetti-urbanisti, esperti e docenti universitari) e amministratori locali e comitati di cittadini è sicuramente utile a fornire il massimo dell’informazione alle comunità del Pollino, senza drammatizzare e né sminuire la portata dello sciame sismico, oltre che a programmare le azioni e le misure da attuare per l’emergenza e a breve scadenza. Sinora le uniche parole sensate che ho letto – continua – sono venute dagli edili della Uil con la proposta di un distretto produttivo dell’edilizia antisismica e dall’Ordine dei Geologi della Calabria che sta attuando una iniziativa di carattere professionale e sociale, finalizzata ad incentivare forme di collaborazione per il raggiungimento degli obiettivi di comune interesse nel campo della previsione, prevenzione e mitigazione dei rischi naturali, predisponendo un elenco di geologi disponibili ad operare in ambito di protezione civile con attivita’ di volontariato. A quanti hanno alle spalle l’esperienza dei terremoti del 1990 e del 1998 dovrebbe risultare più facile comprendere – afferma il segretario Dc – che l’unica prevenzione di cui il nostro Paese ha assolutamente bisogno per fronteggiare il rischio simico è la valutazione tecnica del nostro patrimonio edilizio che sta reggendo bene l’ultima prova del terremoto del Pollino grazie agli interventi antisismici realizzati anche se, purtroppo, non ancora completati per la solita carenza di finanziamenti. Da anni si racconta solo cosa fare in caso di rischio e come comportarsi durante una scossa di terremoto. Eppure esiste una legge, riportata chiaramente proprio dal sito della Protezione civile dove si parla di prevenzione del rischio. Il progetto che si sta sperimentando in Garfagnana (denominato Villa 1920) si basa e si articola proprio nel mappare il territorio della Valle (tutti gli edifici da quelli pubblici a quelli privati) e di creare apposite commissioni composte da tecnici pronti a definire gli interventi strutturali. Tutte le costruzioni saranno catalogate in fasce dal colore rosso – la più grave – a quello verde – quella ritenuta idonea. Chi dovrà intervenire alla ristrutturazione o messa in sicurezza potrà essere aiutato da enti e dalle banche del territorio che dovranno stipulare un provvedimento ad hoc”.