Il Comune ha provveduto a mettere in sicurezza le vasche di raccolta delle acque superficiali di Timmari realizzate negli anni ’60 per il rimboschimento del verde colle di Matera.
A seguito del ritrovamento di alcuni animali privi di vita nelle vasche, il Comune ha prontamente realizzato una recinzione metallica che impedirà in futuro il ripetersi di quanto accaduto nei giorni scorsi e denunciato da Geapress. Riportiamo di seguito la nota integrale.
Matera, 10 luglio 2012 – Gaia e Mia vivevano nel bosco. Di Timmari. A Matera. Vivevano in una bella casa di legno assieme alla famiglia umana di cui facevano parte: mamma, papà, quattro tra figlie e figli, e loro due cani. Una vita quasi idilliaca. Mancavano all’appello da tre giorni, mai successo, sempre nei paraggi della casa, sempre pronte a rispondere al richiamo, di Elisa, di Antonio, di Alessandra, di Cosmo, di Nunzio, di MariaFrancesca. Tre giorni di ricerche affannose e preoccupate.
Ieri la macabra scoperta, Gaia e Mia, e la Volpe che probabilmente stavano inseguendo, erano morte affogate, tutte e tre, in una vasca di drenaggio delle acque superficiali, una vasca profonda almeno 7metri, dalle pareti lisce ed insormontabili, lì a disposizione dei malcapitati, senza protezione, senza controllo!
Quanto avranno annaspato e guaito prima di affogare stremate! E la povera Volpe, nelle stesse condizioni di stress e paura avrà dovuto tollerare anche il terrore dei due cani a distanza ravvicinata!
Ci dicono che nella zona c’è un’altra vasca come questa, che è stata controllata quando Gaia e Mia sono scomparse.
Nella vasca lo scorso anno è stato trovato affogato un pastore tedesco, due anni fa sono annegati in sei, randagi?
Nonostante le ripetute denunce la vasca continua a mietere vittime. È conosciuta, è pericolosa, è stata denunciata a “chi di competenza” ma nulla è mai stato fatto per proteggere da una eventuale caduta un passante, umano o non umano che sia!
In passato, sono stati ritrovati animali selvatici, volpi o cinghiali, qualche cane randagio, ma nulla è stato fatto per mettere in sicurezza il territorio, il rimbalzo di responsabilità, sport nazionale per eccellenza, è stato sempre attuato con successo. É di proprietà demaniale! É di proprietà privata!
Sappiamo, di sicuro che è di proprietà comunale, abbiamo visto i documenti catastali; da privati cittadini abbiamo interrogato il sito dell’Agenzia del Territorio; possibile che un addetto comunale, con accesso privilegiato ai dati, in anni non abbia potuto stabilire di chi è la proprietà?
Ma non ci importa, tu istituzione, avvisata più e più volte del pericolo, devi fare i lavori in danno, poi ti rivali sul proprietario, se esiste, ma non puoi far continuare la strage annunciata, la condanna a morte orribile di cittadini o di abitanti del bosco, umani o non umani, selvatici o domestici.
L’olfatto, umano questa volta, ha guidato nella ricerca di Gaia e Mia, e l’olfatto ha fatto trovare la loro tomba d’acqua, una seconda vasca, sconosciuta, e non sappiamo se ce ne sono ancora altre.
Nel pomeriggio di ieri sono arrivati tutti, Vigili del Fuoco e Volontari, la televisione locale, poi anche i Carabinieri, e da ultimi i Vigili Urbani ad operazione conclusa, assente la ASL, attesa fino quasi a sera.
Durante le operazioni di recupero di Gaia e Mia, ancora una macabra scoperta: nella vasca conosciuta e già perlustrata venerdì scorso, un volpino marrone morto affogato, randagio?
Nella foto geapress.org uno degli animali ritrovati morti in una vasca a Timmari