Tre giovani, di circa 20 anni, sono morti in un incidente stradale avvenuto nella tarda serata di ieri sulla provinciale Pisticci-San Basilio, in provincia di Matera.
Per cause in fase di accertamento, l’automobile, una Mini Cooper, su cui erano a bordo, è finita in una scarpata.
Secondo quanto si è appreso, due dei giovani sono morti all’istante mentre il terzo è deceduto poco dopo in ospedale.
Sul posto hanno operato 118, Vigili del Fuoco e Carabinieri.
Basta morti sulle strade, Ugl Basilicata: “Si utilizzino fondi del Pnrr per manutenzioni e controllo”.
“Ancora una tragedia che lascia senza parole, una notizia stravolgente. L’Ugl esprime tutta la vicinanza alle famiglie. Fatti di questo genere provocano una grande amarezza, una grande rabbia, un dolore sconvolgente”.
Con profondo dolore è quanto esprimono Adelmo Barbarossa, Reggente Ugl Basilicata e Pino Giordano Ugl Matera alla ultima notizia sui tre giovani, tutti di Pisticci poco più che ventenni, morti in un incidente avvenuto lungo la strada provinciale Pisticci – San Basilio (MT).
“Dobbiamo riflettere su questa profonda tragedia che ci ha sconvolto tutti. Tre incidenti mortali in poco meno di 24 ore ed a non molti chilometri di distanza, nel territorio materano, per l’Ugl portano prepotentemente alla ribalta il tema della sicurezza stradale: dall’incidente mortale sulla Fondovalle del Noce, ancora neanche il tempo del funerale a Montalbano Jonico (MT) di Nicola Favale che ha perso la vita sulla provinciale di contrada Marone di Tursi (MT), stiamo a commentare un’altra disgrazia che distrugge altre famiglie. Lucio Lopatriello, Simone Andriulli e Luciano Carone per cause in fase di accertamento, l’automobile su cui erano a bordo è finita in una scarpata dopo essersi scontrata con un’altra auto. Una grave criticità – proseguono Barbarossa e Giordano – che, quasi con cadenza quotidiana, è motivo di morti e feriti al punto tale da tramutarsi in numeri da vera e propria strage, richiedendo urgenti interventi. Bisogna fare urgentemente qualcosa in più e di più incisivo per tentare di fermare in qualche modo questa carneficina. Molti casi sono dovuti alla carenza di segnaletica stradale, orizzontale e verticale, ma anche alla condizione pietosa delle strade ed, in alcune zone, dell’assenza totale di illuminazione pubblica. L’abuso della velocità, dovuto anche alla presenza di veicoli la cui tipologia non è certamente adatta per la nostra rete viaria, nonché il mancato rispetto delle regole del codice della strada (comprese quelle sul corretto utilizzo dei dispositivi di telefonia) oltre ad un livello di stress alle stelle, fanno il resto nel lasciare vittime sul selciato del nostro territorio – fanno notare i sindacalisti -. Auspichiamo che una parte di risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza, affidate ai comuni, sia investito in azioni per migliorare la sicurezza stradale perché non possiamo più tollerare vie con una scarsa segnaletica o con una pavimentazione paragonabile ad un percorso di guerra. A fianco alle manutenzioni ordinarie che per noi sono priorità assoluta, ci vuole un immediato aumento delle attività di sensibilizzazione della cittadinanza a partire dagli studenti degli istituti scolastici di ogni grado. In questo senso, riconoscendo che il ruolo solo delle scuole guida oggi non è più sufficiente, esortiamo le amministrazioni della Regione Basilicata fino ai comuni a rafforzare le iniziative per rendere cosciente ogni conduttore di veicolo che, una guida dissennata, può mettere a rischio se stessi e gli altri. Anche questo – concludono Barbarossa e Giordano – per l’Ugl fa parte di quegli aspetti che bisogna regolare nell’ambito del rispetto della vita, perché le strade non diventino un cimitero e famiglie non piangano altre vittime.”
Usd Matera Grumentum: “Una tragedia per la Comunità di Pisticci e per noi tutti”
Cosa dire quando tre giovani vite si spezzano in questo modo…
Cosa dire alle loro mamme, ai loro papà, ai loro familiari…
Nella tragedia greca , veniva rappresentato,come il dolore più grande al mondo, quello di una mamma o di un papà che sopravvive al proprio figlio.
A questi genitori ed ai loro familiari ci sentiamo di dire che non veniamo dal nulla e non andiamo verso il nulla.
Adesso, Lucio, Simone e Luciano sono Angeli in Cielo e proteggono i loro genitori , i loro familiari e la Comunità di Pisticci alla quale erano molto legati.
Il Matera Grumentum partecipa, con il Suo Presidente, il Direttivo, lo staff e gli atleti al dolore profondo per il tragico evento ma, nello stesso tempo, anche se non è facile, auspica che Chi e’ convolto più direttamente in questa tragedia non perda mai la speranza e la fiducia.
Tragico incidente sulla strada provinciale Pisticci-San Basilio, morti tre giovani, cordoglio presidente della Provincia di Matera Piero Marres
Il presidente della Provincia di Matera Piero Marrese esprime il proprio cordoglio per la tragica scomparsa dei tre ragazzi di Pisticci avvenuta la notte scorsa a seguito di un incidente stradale sulla strada Pisticci-San Basilio.
“Un dolore immenso per le famiglie e per la comunità pisticcese, a cui va tutta la mia vicinanza, per una nuova tragedia nel giro di pochi giorni sulle strade del nostro territorio che si poteva evitare e che ha spezzato tre giovani vite – afferma il presidente Marrese -.
Di fronte a tragedie come questa, ribadisco la mia partecipazione al dolore con l’auspicio che in materia di sicurezza stradale si possano mettere in campo azioni sempre più concrete per evitare il ripetersi di questi drammatici eventi”.
Tragico incidente sulla strada provinciale Pisticci-San Basilio, morti tre giovani, cordoglio consigliere regionale Bellettieri
“Mi unisco al coro di dolore e cordoglio per le famiglie dei tre giovanissimi che hanno perso la vita in un incidente stradale sulla strada Pisticci- San Basilio.
Come da più parti sottolineato, e come spesso ci ripetiamo, il tema della sicurezza stradale non è mai sufficientemente affrontato.
È necessario che ci si interroghi e si ponga attenzione a tutti i livelli per capire quanto possiamo fare per rendere le strade lucane più sicure. L’attenzione non mancherà.
Da parte mia una grande vicinanza alle famiglie e all’intera comunità pisticcese”
Riportiamo di seguito il testo della omelia pronunciata da Mons. Pino Caiazzo, Arcivescovo della Diocesi di Matera Irsina, durante la celebrazione delle esequie per le tre giovani vittime di Pisticci (Matera) deceduti in un incidente stradale.
E’ tutto così assurdo! Ma che dici Gesù?
A Nazaret i presenti aspettavano che Dio agisse secondo i loro desideri. Probabilmente anche noi vorremmo un Dio che facesse tutto ciò che noi chiediamo.
Ecco, Gesù, non capiamo cosa significa che tu sei la buona notizia. Qui non c’è nessuna buona notizia, solo tre bare contenenti tre giovani vite spezzate improvvisamente.
Ma forse ci vuoi dire che dobbiamo guardare verso un nuovo orizzonte e che Lucio, Simone e Luciano vogliono comunicarci che la vita è preziosa e che vale la pena viverla e viverla bene.
Tu ci parli, Gesù, attraverso di loro per indicarci la strada della vita in questo tempo in cui c’è un’umanità che vive come se fosse padrona della storia. Stiamo sperimentando invece il limite umano, la fragilità e nello stesso tempo il desiderio di contatto, di affetto, di consolazione.
C’è un’umanità senza di te, Signore, che offre l’inganno della felicità e che sfrutta la debolezza e l’ingenuità di quanti si lasciano adescare, sfruttare, vendere.
Quanto abbiamo ascoltato nella Parola è verità. Tu oggi, Gesù, ti chini sulla sofferenza di queste mamme, di questi papà, di questi familiari e amici, asciughi le loro lacrime mentre piangi insieme a loro, insieme a noi e nello stesso tempo squarci il cielo perché alzando gli occhi possiamo essere capaci di andare oltre la carne, oltre ciò che l’ingiustizia della morte ci dice.
Abbiamo bisogno di questa luce.
Carissimi, spesso nei vangeli troviamo scritto che Gesù di fronte alla morte di amici come Zaccheo, del figlio unico della vedova di Nain, prova grande commozione e compassione che significa patire insieme. Non si tratta di emozione passeggeramadi un dolore profondo.
Carissimi mamme e papà, vi colgo come la Madonna ai piedi del patibolo della croce del Figlio Gesù, siete impotenti, con una spada che trafigge l’anima. Non ci sono più parole, né lacrime, che possano consolare il vostro dolore. Solo gemiti, sospiri, occhi smarriti. Come la morte di Gesù anche quella dei vostri figli è ingiusta. C’è una frase che ripeto spesso: se le vostre lacrime cadranno per terra diventeranno fango, ma se in questo momento, sull’esempio di Maria, le saprete offrire a Dio, diventeranno perle preziose.
Come il giorno del loro Battesimo avete offerto i vostri figli al Signore portandoli in chiesa, così oggi, attraverso un parto dolorosissimo, li state offrendo a Dio per sempre. Siamo suoi: da lui veniamo, a lui ritorniamo per vivere per sempre.
Sono certo che i vostri figli, come fiori colorati e profumati recisi a questa vita, ora stanno arricchendo e abbellendo il giardino dell’eternità dove un’altra Mamma, Maria, Madre di Gesù e Madre nostra, che a Pisticci veneriamo con il dolce titolo di Madonna del Casale, li ha accolti con il suo dolce sorriso
Il mio pensiero in questo momento va a voi, carissimi giovani e amici di Lucio, Simone e Luciano. Voi piangete come Gesù per la morte dell’amico Lazzaro. Ciò che prova Gesù ed esprime attraverso le lacrime è ciò che voi provate. Non un Dio che fa morire ma che soffre con noi. Anzi, Gesù sceglie di morire per dare senso alla nostra esistenza e liberarla dalle tante schiavitù che in nome di una libertà sfrenata fanno soffriree procurano lacerazioni.
I vostri amici vi dicono di riempire i vuoti che a volte potreste portarvi dentro, di puntare all’essenziale dell’esistenza e non a tutto ciò che è effimero, illusione, godimento che passa e stravolge l’esistenza.
Carissimi giovani, amate la vita, fatela sbocciare e mostrate tutta la bellezza che avete dentro. Lo so che probabilmente qualcuno di voi, come a S. Paolo all’areopago di Atene, mi dirà: “su questo ti sentiremo un’altra volta”. Ma io ve lo dico lo stesso: Gesù Cristo è colui che dà senso al nostro vivere e che trasforma un momento di dolore e di morte come questo in un’alba di risurrezione. Avere fede non significa non soffrire ma ricevere quella luce che ci permette di saper soffrire per vivere meglio, dando una decisa sterzata alla nostra esistenza. Per noi cristiani la morte non vince e non spegne la speranza.
Non seguite e non rimanete abbagliati dalle luci artificiali ma cercate la vera luce che brilla nelle tenebre.
Fidatevi, non sentitevi mai troppo sicuri e adulti come se poteste bastare a voi stessi: è il più grande inganno e la più grande presunzione. Ognuno di noi ha bisogno sempre dei consigli di un altro. Solo così si diventa adulti e responsabili. S. Paolo nella seconda lettura ci ha detto una grande verità: “Non può l’occhio dire alla mano: «Non ho bisogno di te»; oppure la testa ai piedi: «Non ho bisogno di voi». Anzi proprio le membra del corpo che sembrano più deboli sono le più necessarie; e le parti del corpo che riteniamo meno onorevoli le circondiamo di maggiore rispetto, e quelle indecorose sono trattate con maggiore decenza, mentre quelle decenti non ne hanno bisogno”.
Sentiamoci tutti responsabili non solo della nostra vita ma anche di quella degli altri, ognuno nel suo specifico: le istituzioni preposte a garantire sicurezza e manutenzione ordinaria delle nostre strade, la Chiesa con le famiglie e la scuola nell’aiutarci al rispetto delle regole più elementari. Che questo immenso dolore allarghi i nostri orizzonti, spesso miopi, e ci renda tutti più umani, si, più responsabili.
Sia Maria ad aiutare noi adulti affinchè troviamo sempre più tempo da dedicarci e da dedicare ai nostri adolescenti, ai nostri giovani.
Così sia.