Il consigliere regionale Gianni Perrino in una nota affronta le problematiche legate ai trasporto in Basilicata, trasporti giudicati da Terzo Mondo visto che anche nei bus sono raccapriccianti le testimonianze e le immagini che giungono da lavoratori e studenti. Di seguito la nota integrale.
Tra le caratteristiche della nostra bellissima regione vi è quella di avere un sistema dei trasporti ormai obsoleto e delle infrastrutture non proprio all’altezza dei tempi moderni, servizi da “terzo mondo” come li definirebbe l’assessore al ramo, Aldo Berlinguer.
Lasciata un attimo da parte l’annosa questione della ferrovia a Matera, nell’attesa dei nuovi treni per i pendolari previsti per fine 2015, abbiamo voluto dedicare la nostra attenzione al trasporto pubblico locale su gomma, un servizio di fondamentale importanza per studenti e lavoratori. Parte dei 50 milioni di Euro annuali che la regione stanzia per il trasporto pubblico locale, finanzia anche quegli autobus che sulle loro fiancate riportano la dicitura “Regione Basilicata”. Le province (sì, sempre loro, ancora loro!), si occupano della gestione dei contratti di servizio con le varie società, tuttavia rimangono in capo alla regione una serie di compiti importanti come la programmazione, l’indirizzo, il coordinamento di tutti i servizi e soprattutto il controllo di questi.
Controllo del servizio che sembra essere sfuggito di mano viste le raccapriccianti testimonianze (lettere e fotografie) che ci sono giunte da qualche mese a questa parte. A scriverci sono stati alcuni lavoratori della FCA di Melfi, pendolari, cittadini che per raggiungere il posto di lavoro percorrono quotidianamente circa un’ora di tragitto a bordo dei mezzi sovvenzionati dalla Regione. Oltre a loro abbiamo avuto segnalazioni anche da parte di studenti che quegli autobus li utilizzano ogni giorno per andare a scuola.
Dalla lettera emerge chiaramente l’evidente vetustà e obsolescenza degli autobus sovvenzionati dalla regione. Tra i problemi segnalati dagli utenti: aria condizionata assente nei mesi estivi; guasti ai mezzi che hanno richiesto l’intervento dei Vigili del Fuoco; comfort minimi pressoché assenti. La situazione diventa ancora più drammatica nei giorni di pioggia quando anche all’interno dei mezzi è indispensabile l’uso dell’ombrello (le foto che ci sono giunte sono eloquenti).
La Regione Basilicata non è comunque stata con le mani in mano e per venire incontro alle esigenze di produzione del filosofo Marchionne, lo scorso marzo, ha stanziato un contributo straordinario di circa 1,2 milioni di euro per aumentare il numero delle corse verso lo stabilimento di Melfi. Peccato però che quei mezzi sembrano essere dei veri e propri carri bestiame.
Cari Pittella e Polese, la vostra eccitazione sui dati dello SVIMEZ che vi ha portato a definire la Basilicata come “Motore del Sud”, non sembra tener conto della situazione di coloro che quel motore lo creano e lo fanno funzionare. Gli operai, dopo aver accettato turni a dir poco massacranti, meritano condizioni migliori, altrimenti non si fa altro che tornare indietro nel tempo, nel 1800, quando i diritti erano un vero e proprio lusso detenuto da pochi.
La giunta venga in Consiglio regionale a dare delle spiegazioni su questo scempio e ci spieghi, anche in vista della redazione del nuovo Piano Regionale dei Trasporti, quali azioni e provvedimenti intende adottare per evitare il ripetersi dei disservizi.
Ricordiamo infine agli utenti che usufruiscono del trasporto pubblico locale che dal 1° marzo 2013 è in vigore il regolamento relativo ai diritti dei passeggeri nel trasporto effettuato con autobus e si possono inviare reclami all’Autorità di Regolazione dei Trasporti attraverso i moduli disponibili sul sito web.