Sulla questione che riguarda il trasporto pubblico in Basilicata pubblichiamo la nota inviata alla nostra redazione da “I non pendolari di Basilicata”.
Sono passate due settimane dall’ultima e-mail e purtroppo dobbiamo prendere atto che Regione Basilicata ci risponde, ancora una volta, nel modo che gli è più congeniale: con un diplomatico e imbarazzante silenzio. Dispiace sottolineare la ritrosia mostrata dall’assessore Miranda Castelgrande nell’ascoltare e raccogliere le istanze che vengono presentate, e più in generale lo spirito di contrapposizione messo in campo dall’ufficio trasporti nei confronti di una platea di cittadini, che si rivolge in modo certamente animoso, ma sempre rispettoso. Sarebbe bello, ci permettiamo di dire, riscontrare in chi ha l’ònere e l’onore di governare un territorio, una maggiore disponibilità alla comprensione dei temi e dei problemi e all’ascolto dei cittadini, che non sono controparti degli amministratori, ma soggetti che gli amministratori dovrebbero rappresentare e tutelare.
La sensazione che abbiamo oggi è quella di un’istituzione distante dai cittadini e in particolare dalle richieste dei pendolari che sono cittadini residenti, che contribuiscono all’economia regionale della Basilicata versando le tasse e che, in questa come in altre circostanze, si sono fatti portatori di proposte concrete in materia di pendolarismo e più in generale di un adeguato collegamento del territorio lucano. Su questi temi fatichiamo onestamente a comprendere quale sia la visione politica e strategica della Regione, ci rimane solo la consapevolezza che un’Amministrazione totalmente chiusa al dialogo e al confronto con la comunità, specialmente di fronte a queste tematiche di così forte impatto sociale, non è una buona Amministrazione ispirata ai canoni della trasparenza e della partecipazione.
Invitiamo l’assessore Castelgrande a prendere esempio dal collega pugliese Giannini, competente e professionale nel fornire ogni chiarimento in modo semplice ed immediato. Nel frattempo il comitato non mancherà di chiedere conto a Regione Basilicata nelle sedi opportune, e anche in quelle non opportune, di questo inspiegabile e inaccettabile atteggiamento dilatorio.