Riportiamo di seguito l’intervento di Nicola Locuratolo in cui esprime alcune considerazioni rispetto alla nota del consigliere regionale Luca Braia sul completamento della tratta ferroviaria Ferrandina-Matera. Di seguito la nota integrale e quella già pubblicata da Luca Braia.
Ma come è mai possibile ancora leggere ipotesi del genere:
“La tratta Ferrandina–Matera non è bastevole all’inserimento organico della città di Matera nel circuito nazionale e internazionale; la prosecuzione verso Gioia del Colle-Bari, rappresenta una imprescindibile soluzione per un collegamento razionale, economico e altamente funzionale tra il Tirreno e l’Adriatico solo realizzando il circuito Napoli-Salerno-Potenza-Ferrandina-Matera-Gioia del Colle-Bari. (1)
Un simile “anello” legherà il Tirreno all’Adriatico letteralmente “bucando” il cuore del Mezzogiorno tutto, che attualmente va registrando sempre più il suo isolamento al di qua della barriera ferroviaria che di fatto si è creata a Salerno. (2)
Il congiungimento ferroviario Tirreno-Adriatico non cancella ma anzi potenzia il collegamento con lo stesso Ionio, unendo tre mari e relativi porti, secondo un sogno che fu già dell’allora Presidente del Consiglio on. Zanardelli (legge n.140/1904). (3)
Riteniamo che tale imponente infrastruttura determinerà l’inserimento del Mezzogiorno, finalmente, nella “storia” d’Italia e d’Europa. L’infrastruttura sarà vitale per l’economia e le produzioni pugliesi, calabresi e lucane.(4) ”
Discussione:
(1) -a Questa ipotesi della prosecuzione verso Gioia del colle è improponibile con l’attuale posizionamento della Stazione di La Martella che volge il binario verso Nord/Est e Gioia del colle si posiziona con un angolo di oltre 90° ;
-b il circuito Napoli-Salerno-Potenza-Ferrandina-Matera-Gioia del colle-Bari viene di fatto rotto dalla lunetta di Salandra che “taglia” Ferrandina ( e l’intero Metapontino), portando il binario TAV del MI-SA dalla val Basento in val Bradano in direzione di Taranto-Brindisi-Lecce.
Questo è supportato dalla ipotesi prospettata ultimamente della Diagonale del Sud.
(2)-a “Un simile “anello” legherà il Tirreno all’Adriatico letteralmente “bucando” il cuore del Mezzogiorno tutto” assomiglia piuttosto ad una “coronaria” che voglia “rispettare” una sacca di territorio che, da secoli ormai, attende di essere coinvolta nell’epoca contemporanea.
-b Di quale barriera ferroviaria creatasi a Salerno, Salerno è attualmente il terminale della Tav Mi-Sa che dovrà proseguire naturalmente per Reggio-Calabria-Sicilia da un lato e per Brindisi-Lecce dall’altro, donde l’ipotesi avanzata della Diagonale del Sud.
Poetico e romantico il riferimento a Luigi Zanardelli che, nel 1902 (quasi centoventi anni fa) raggiunse mAtera (errore di stampa ricercato) su un carro agricolo tirato da due buoi e, promise imprudentemente l’arrivo del treno e quello stesso anno si inaugurava la Ferrovia dello Stato Rocchetta S.Antonio-Gioia del colle, ma era un treno che arava un terreno vergine, alla stregua delle Ferrovie del Far West. Oggi , siamo in un altro mondo, il trasporto si è tanto sviluppato che si è differenziato al punto da rendere i binari specializzati per la funzione TAV (Treno Alta Velocità) incompatibili con l’A.C. ( Alta Capacità) per il trasporto intermodale.
E’ folle andare ad ipotizzare l’ingorgo a Salerno del traffico intermodale proveniente dalla ZES di Mt-Ta (con l’area retro portuale del porto di Taranto collocata nella piana di Pisticci- Ferrandina) quando, invece, resta disponibile una linea ferroviaria ad hoc,la linea del 1902 di Luigi Zanardelli adeguatamente ristrutturata per il traffico intermodale Nord/Europa- S/Est asiatico e mondo.
“Riteniamo che tale “imponente” infrastruttura determinerà l’inserimento del Mezzogiorno, finalmente, nella “storia” d’Italia e d’Europa. L’infrastruttura sarà vitale per l’economia e le produzioni pugliesi, calabresi e lucane”
Più che “imponente”, questo disegno di infrastrutturazione ferroviaria sembra il disegno incerto di una di quelle concrezioni biancastre che si creano sulle cozze marine ad opera di primitivi anellidi (vermi) che si sforzano di mantenere nella sacca di arretratezza culturale l’uomo di Altamura, i Sassi di Matera, la popolazione dell’Alta Murgia, la ferrovia di Luigi Zanardelli e tutta la Calabria ionica.
Consigliere regionale Braia: “Bocciata richiesta di discussione e voto sulla Ferrovia Matera-Ferrandina. Scriveremo direttamente al MIT per inserimento nel decreto Italia Veloce”
Consigliere regionale Luca Braia (Italia Viva): “Bocciata richiesta di discussione e voto sulla Ferrovia Matera-Ferrandina. Scriveremo direttamente al MIT per inserimento nel decreto Italia Veloce”. Di seguito la nota integrale.
“Questione Ferrovia Matera-Ferrandina: noi andiamo avanti e presenteremo ugualmente una istanza ufficiale direttamente al MIT per confermare l’iscrizione delle opere nel decreto semplificazione. Del resto il finanziamento ha la già matrice del Centro sinistra, non abbiamo certo bisogno, a questo punto, della condivisione con la Lega o con questo Centro Destra che fa capo al Presidente Bardi che dimostrano la loro indifferenza e forse contrarietà ad un tema critico per i collegamenti della nostra regione. La richiesta la rappresenteremo al Governo Nazionale. Possiamo fare a meno del consiglio, sperando sempre, però, che le istanze di modifica del Piano dei Trasporti possano vedere il suo coinvolgimento.
Il Consiglio Regionale ha reputato inopportuna e ha bocciato la nostra richiesta di discussione e voto sulla mozione con la quale chiediamo al Presidente Bardi e alla sua Giunta l’impegno a modificare e integrare il Piano Regionale dei Trasporti 2016-2026 e di adoperarsi attivamente per l’accelerazione dei lavori di completamento della tratta ferroviaria, anche chiedendo al Governo l’inserimento dell’opera nel Decreto “Italia Veloce” in via di definizione presso il MIT che affiancherà il “Decreto Semplificazione”.
Chiedevamo con la mozione anche l’impegno a stipulare le opportune intese di coordinamento con i governi delle regioni vicine Puglia e Campania per fare le dovute pressioni sul governo nazionale affinché consideri e programmi l’ulteriore collegamento della Ferrandina-Matera con Bari – Taranto attraverso Gioia del Colle o, comunque, attraverso altro tracciato ritenuto tecnicamente ed economicamente più consigliabile e opportuno, con meta Bari.
Il completamento della tratta ferroviaria Ferrandina–Matera e la progettazione e realizzazione della tratta ferroviaria Matera-Gioia del Colle–Bari è cruciale e non solo perché da 150 anni la città di Matera aspetta il collegamento ferroviario con la rete nazionale, più volte promesso e mai realizzato ma perché tale collegamento è indispensabile, tra l’altro, per dare grande impulso ai settori produttivi agevolando la circolazione nazionale di persone e merci ed in particolare al comparto turismo provinciale e regionale, oltre che utile far uscire dall’isolamento i comuni dell’alta collina Materana ed in particolare quelli di Stigliano, Aliano, Cirigliano, Gorgoglione, Accettura, San Mauro Forte alcuni dei quali, secondo dati Istat, a rischio estinzione. Ricordiamo che fu l’on. Maria Antezza l’autrice dell’emendamento che rifinanziava l’opera per 210 milioni di euro e che c’è da ringraziare, in questi anni, l’azione propulsiva dell’Associazione Matera Ferrovia Nazionale e del suo presidente Nicola Pavese.
La tratta Ferrandina–Matera non è bastevole all’inserimento organico della città di Matera nel circuito nazionale e internazionale; la prosecuzione verso Gioia del Colle-Bari, rappresenta una imprescindibile soluzione per un collegamento razionale, economico e altamente funzionale tra il Tirreno e l’Adriatico solo realizzando il circuito Napoli-Salerno-Potenza-Ferrandina-Matera-Gioia del Colle-Bari. Un simile “anello” legherà il Tirreno all’Adriatico letteralmente “bucando” il cuore del Mezzogiorno tutto, che attualmente va registrando sempre più il suo isolamento al di qua della barriera ferroviaria che di fatto si è creata a Salerno. Il congiungimento ferroviario Tirreno-Adriatico non cancella ma anzi potenzia il collegamento con lo stesso Ionio, unendo tre mari e relativi porti, secondo un sogno che fu già dell’allora Presidente del Consiglio on. Zanardelli (legge n.140/1904). Riteniamo che tale imponente infrastruttura determinerà l’inserimento del Mezzogiorno, finalmente, nella “storia” d’Italia e d’Europa. L’infrastruttura sarà vitale per l’economia e le produzioni pugliesi, calabresi e lucane.
Il problema, pertanto, non è solo di viaggiatori o turisti, ma di agricoltura, industria, commercio e artigianato, e non è solo lucano o materano, ma meridionale. Il collegamento con Bari, infatti, non è in conflitto con la linea Matera-Bari a gestione FAL, a scartamento ridotto, che serve una miriade di Comuni dell’area murgiana, frequentata soprattutto da studenti e lavoratori pendolari da e per Bari.”
Non si vuole o non si riesce a capire che a Matera vengono da tutto il mondo e che prendere un trenino da Bari a Matera fa fare una pessima figura oltre che alla Regione anche al Paese non vogliono rendersi conto che non è più tollerabile che una città patrimonio mondiale Unesco, Capitale europea della cultura 2019 sia l’unico capoluogo d’Italia a non avere la Ferrovia Nazionale. I motivi di tutto ciò sono che il famoso trenino Fal e di proprietà della Regione Puglia e Basilicata e qualcuno dice che ci sia di mezzo anche la chiesa, e quindi se si fa la ferrovia si toglie l’utenza al trenino o come dicono i Materani al ciuf ciuf!! Nelle tante informazioni di stampa si è sempre detto che questo trenino ci mette da Bari a Matera 50 minuti ma la realtà ad oggi e che alcuni sono partiti da Bari alle 18,17 e sono arrivati a Matera alle 20,00 con cambio ad Altamura e con vagoni che perdono acqua dall’aria condizionata!! Così possono solo continuare a fare figure di me…….