“La tratta ferroviaria Salerno – Potenza – Metaponto – Taranto merita di essere inclusa nel programma delle infrastrutture strategiche per il valore dell’opera che metterebbe in connessione due importanti porti del mediterraneo (Salerno e Taranto ) e perché darebbe sostanza alla direttrice Basentana ed a quella ionico salentina”. Lo ha dichiarato l’on. Cosimo Latronico (FI). “ Per la Basilicata poi sarebbe il modo per superare lo storico isolamento in cui la regione e’ confinata, isolamento che peraltro si è aggravato con il passare degli anni in virtù dell’assenza di connessioni con i nodi trasportistici di Salerno e di Bari. La decisione di realizzare la linea ferroviaria ad alta velocità Napoli Bari e quella dell’asse Palermo, Catania, Messina, che valgono un investimento di oltre 10md di euro, sollecita l’inclusione nella programmazione strategica anche dell’asse ferroviario Taranto Salerno. Gli investimenti programmati per potenziare i due porti (Taranto, Salerno) e l’idea stessa di fare del Sud la piattaforma logistica del Mediterraneo, consiglierebbero tale connessione ferroviaria. Ho presentato un emendamento all’art. 1 del dl ‘sblocca Italia’ che ha superato un primo vaglio di ammissibilità e spero che il governo voglia considerare il senso di questa proposta. Auspico che la Regione Basilicata faccia sentire la propria voce, anche per il contribuito che la Basilicata garantisce al fabbisogno energetico nazionale, che è classificato proprio dal decreto di interesse strategico della nazione, e sappia negoziare ricadute reali per la promozione dello sviluppo, e le infrastrutture sono indubbiamente un tassello decisivo ed insostituibile. Lanceremo una petizione on line per sostenere l’urgenza delle programmazione di tale opera da inoltrare al Presidente del consiglio dei Ministri, al Ministro dei Trasporti, ai Presidenti delle Regioni Basilicata, Campania e Puglia perché questa infrastruttura possa essere inclusa nel piano delle opere strategiche per promuovere politiche di coesione e di sviluppo del Mezzogiorno”.