Riceviamo e pubblichiamo la nota del cittadino materano Mario Scalcione, al tredicesimo giorno di sciopero della fame davanti al Comune di Matera.
Di seguito la nota integrale in cui spiega le motivazioni della sua protesta.
Sono al 13 giorno di sciopero della fame e da 13 giorni h24 davanti al comune. La debolezza si fa sentire, ma la determinazione è la volontà di continuare non si affievolisce. La legalità, la trasparenza, i diritti, meritano dei sacrifici pesanti, che possono mettere a rischio la nostra vita. Il silenzio del comune sta solo dimostrando che quello che vado gridando ed esponendo, non sono farneticazioni di un esaltato, ma la pura realtà. Vogliono nascondere la Verità sulla gestione dei beni confiscati, sulle sub concessioni, nei Sassi. Sarebbe il caso di ricordare che da decenni non hanno fatto un bando, sono da decenni che gli uffici comunali stanno regalando il nostro patrimonio a pochi eletti. Quando avranno finito di spolpare tutta la carne dai Sassi a noi ci rimarrà solo le ossa. Molti, pensano che io sto qui, per i fatti miei, ma come dico a tutti le mie vicende personali e dell’associazione che io rappresento se la vedano gli avvocati e i tribunali. Io lotto perché voglio vivere da uguale e Libero nella terra, il Comune di Matera, in particolare modo gli alti burocrati e dirigenti e politici che ci trattano come sudditi,dobbiamo abbassare la testa per poter vivere nella nostra terra bella e maledetta. Dio ci ha dato questa Bellezza, il Diavolo ci ha messo le corna dandoci una classe dirigente di pessimi qualità sia umana che civile. Voglio ringraziare gli Atolli di Umanità incontrati in questo oceano di Indifferenza. Grazie.