Truffe via e-mail in aumento. Vademecum per non cascarci. Di seguito i consigli di Pasquale Ciano.
Secondo dati recenti, i tentativi di truffe via e-mail in Italia sono aumentati significativamente negli ultimi anni. In un rapporto del 2020 pubblicato da Kaspersky, nota azienda di sicurezza informatica, l’Italia si trova al quarto posto in Europa per gli attacchi di phishing via e-mail, con il 19,69% sul totale dei rilevamenti di phishing.
Inoltre, un rapporto del 2021 pubblicato dalCensis, istituto italiano di ricerca sociale ed economica, rende noto che il 64,5% degli italiani ha ricevuto almeno una e-mail di phishing nel corso dell’anno precedente, registrando un aumento rispetto al 2019.
Questi dati indicano un trend preoccupante di aumento delle truffe via email in Italia negli ultimi anni, rendendo importante l’adozione di misure di sicurezza per prevenire tali attacchi.
In questo articolo però affronteremo il problema delle e-mail ricattatorie.
Il problema della e-mail ricattatoria via mail tramite video porno presunti o reali è un fenomeno sempre più diffuso e preoccupante. Si tratta di tentativi di estorsione attraverso minacce di divulgazione di materiale compromettente ottenuto illegalmente, al fine di ottenere un pagamento in bitcoin o altre criptovalute per evitarne la pubblicazione.
Il tentativo di truffa funziona così: gli utenti ricevono una mail che afferma di aver ottenuto, tramite una fraudolenta intromissione nel proprio computer, informazioni personali e video compromettenti dell’utente mentre visitava siti per adulti. La mail elenca generalmente dettagli falsi o di poco valore (come l’indirizzo e-mail) per far sembrare credibili le accuse. Viene minacciata la diffusione di questi materiali ai contatti della vittima, a meno che non venga effettuato un pagamento in criptovaluta.
Queste e-mail sono inviate in modo indiscriminato tramite appositi software (spamming software o spamware) e le informazioni fornite sono spesso inventate o reperite da databreach precedenti. I truffatori fanno leva sulla paura e l’imbarazzo delle vittime per cercare di ottenere un pagamento. Purtroppo, in molti casi, accade proprio che la vittima, cedendo alla paura stessa, cada nella trappola ed effettui il pagamento.
Cosa possiamo fare per difenderci? Ecco una breve, ma utile guida:
Mai farsi prenderedal panico: le minacce sono spesso vuote e la diffusione dei video è altamente improbabile;
Non rispondere alla mail o interagire con gli estorsori, si finirebbe per dar loro un punto di riferimento da sfruttare in futuro;
Conservare la mail come prova, nel caso in cui si decida di segnalare il reato alla Polizia Postale. Altrimenti eliminarla anche dal cestino;
Fare attenzionealla sicurezza del proprio account e delle password, utilizzando password sicure e attivando l’autenticazione a due fattori. Cambiare spesso la password è sempre utile;
Informare amici e familiari della mail ricevuta e fare in modo che non cadano a loro volta nella trappola;
Monitorare il proprio account facendo attenzione ad eventuali accessi di cui non ci si ricorda.
La Polizia Postale sta lavorando per individuare questi truffatori. Il tutto però viene reso difficile dal fatto che questi malintenzionati non operano dal nostro paese, ma in nazioni in cui le leggi ed i controlli non sono facilmente applicabili. Oltretutto, l’utilizzo delle criptovalute rende impossibile da tracciare i pagamenti e per i criminali è facile nascondersi. In linea generale varrebbe sempre la pena denunciare, ma tenere gli occhi aperti ed essere informati è già sufficiente a tenerci al sicuro.