Nei giorni scorsi i ricercatori di Banca d’Italia, nell’ambito del rapporto di aggiornamento sulla situazione economica lucana, hanno richiamato l’attenzione sul comparto turistico.
Da anni gli stessi ricordano che i flussi, post epidemia COVID, sono al di sotto di quelli del 2018.Infatti i dati assoluti relativi ad arrivi e presenze di turisti in Basilicata si concretizzano nel 2023 con una perdita secca sul 2018 di 268.087 arrivi e 703.421 presenze. Inoltre sono diminuiti anche i giorni di presenza media individuale,meno di tre giorni.
Sono cifre che, accompagnate dalla perdita di 200.000 visitatori degli 11 musei e strutture lucane nel 2021, rispetto ai 345,390 del 2019, ultimi dati disponibili, con 141,570 ingressi e 56628 paganti, indicano una situazione di allarmante declino.
ll turismo lucano,prevalentemente marino, vede la caduta della presenza italiana non compensata da quella straniera nonostante le Iniziative e le risorse a pioggia utilizzate da Apt e le spese pubbliche per sagre, borghi, Gal, pubblicità.
L’eventificio lucano che ultimamente ha visto l’Ente per il turismo impegnato anche nella organizzazione e gestione del centenario della nascita di Rocco Scotellaro, con 200.000 euro di spesa,eventi cinematografici ed editoriali di varia natura,non riesce ad intercettare l’interesse italiano e straniero per la Basilicata.
Evidentemente non si promuove, si fa altro a partire dalla reclame inefficace che mira alla promozione di apparati,imprese,ed altro,
utilizzando le percentuali sull’anno precedente per non mostrare i reali flussi persi o non recuperati.
Anche l’ultima trovata del cosiddetto turismo delle passioni,del ricordo,delle origini non pare produrre effetti concreti di particolare evidenza al netto di viaggi ,fiere e borsini per varie decine di ospiti ministeriali,esteri e associazioni.
la stessa gestione della Commissione lucani nel mondo,del tutto estemporanea e casuale,contribuisce all’inconsistenza del turismo.
Nulla di importante vista la provenienza e la consistenza degli arrivi esteri prevalentemente europea e dell’america del nord.
Sarà necessario nei prossimi anni,tenuti conto della concorrenza dell’Albania,Grecia,Turchia e di altri paesi rivieraschi, fare molta attenzione all’offerta del turismo marino a partire dalla qualità dei servizi e dei prezzi.
Per quanto riguarda la fruizione dei giacimenti culturali ci sarà molto da fare a partire dalla riapertura di castelli,musei con la dovuta attenzione alla gestione ed all’offerta culturale.
Solo la chiusura da 4 anni del Castello di Lagopesole comporta la perdita di 20.000 visitatori per annualità.
Pietro Simonetti
Fonte dati: Banca d’Italia, Apt Basilicata, Camera di Commercio.Ministero Cultura.