In occasione della giornata dedicata a “Sfratti zero” che si celebra il prossimo 10 ottobre il segretario provinciale di Unione Inquilini Fortunato Martoccia ha inviato una lettera al Prefetto di Matera Sante Copponi e al sindaco di Matera, Domenico Bennardi per denunciare le difficoltà che riguardano le persone in sofferenza abitativa.
Di seguito i particolari.
“Siamo estremamente preoccupati per la condizione della sofferenza abitativa. In Italia, 150 mila famiglie sotto sfratto esecutivo, 650 mila in attesa di una casa popolare, senza una risposta. In Basilicata, si contano per l’anno 2021, 186 sfratti, così divisi: 60 provincia di Potenza e 126 provincia di Matera, dato in controtendenza per il numero di abitanti che le rispettive province hanno. Nella nostra città, 56 che da sola supera tutta la provincia Potenza (questa volta superiamo Potenza, i numeri contano).
l’Unione Inquilini federazione di Matera, tenuto conto della mancata proroga e della mancata sospensione degli sfratti e il conseguente aumento delle azioni di rilascio a partire dal mese di gennaio 2022, segnala che la condizione abitativa nel comune di Matera era molto difficile già prima dell’emergenza sanitaria anche se i numeri, vedono ridotto il 2021 nei confronti del 2020 con il 50% in meno per la questione sfratti, dato causato dal blocco per la pandemia. In questo 2022 siamo nuovamente e nettamente in crescita, forse il metro di misura, non è lo stesso tra le due Province?
Sono trascorsi 5 anni dall’ultima consegna di case Popolari a Matera e che vedevano protagonista l’Unione Inquilini del Segretario Provinciale Fortunato Martoccia che si sbracciava per la consegna delle case di via Ofanto a La Martella.
Nel Comune di Matera abbiamo una lista inevasa di richieste di assegnazione di alloggi ERP a canone sociale di circa 450 utilmente collocate nella graduatoria, un dato sottostimato, essendo numerose le famiglie che neanche fanno la domanda., Difficilmente questa graduatoria vedrà la luce alla consegna di alcun alloggio, sono passati 5 anni dalla presentazione delle domande dell’ultimo bando di case di Edilizia Residenziale Pubblica e degli alloggi promessi, non c’è traccia. Quindi, questo bando svanirà come neve al sole tra circa due anni in quanto saranno trascorsi i quattro anni di durata del bando, i due anni di proroga e l’ipotetica deroga di 1 anno che prossima alla scadenza dei 7 anni complessivi., essendo preclusa la possibilità di vedere riconosciuto il proprio diritto in tempi ragionevoli.
In questa situazione già insostenibile, si aggiunge l’aumento per le spese alimentari che viaggiano oltre le due cifre percentuali e che si abbattono in maniera proporzionalmente più elevata sui redditi bassi e medi e l’incremento esponenziale delle bollette energetiche, insostenibili per milioni di famiglie.
Ci rivolgiamo al Sindaco/Assessore che nella loro responsabilità di garanti della salute pubblica.
chiediamo impegni concreti per impedire sfratti che violano i diritti umani e per i quali non è praticabile il passaggio da casa a casa:
chiediamo di intervenire direttamente presso il governo nazionale e quello regionale per due stanziamenti straordinari diretti ai comuni e all’ATER: il primo per poter acquisire o prendere direttamente in locazione gli alloggi liberi degli Enti Previdenziali e degli altri Enti pubblici per garantire il passaggio da casa a casa e il secondo per poter assegnare i 50 mila alloggi ERP, oggi vuoti. Nella nostra città non esiste un dato di case vuote per la sola negligenza di chi deve ordinare controlli per accertare le condizioni delle case vuote. (cupola e allattamento). A Matera si è cambiato il simbolo che rappresenta la città, da BUE declassato a Mucca.
Abbiamo chiesto misure immediate di sostegno per le bollette e per interventi strutturali che ne impediscano o limitino gli aumenti (per esempio, l’azzeramento dell’IVA), nonché la tassazione al 100% degli extraprofitti delle imprese. Abbiamo chiesto che, in ogni caso, non siano consentiti distacchi di luce e gas, dovuti agli aumenti, in quanto si tratta di servizi necessari per la sopravvivenza e perché siamo di fronte a forme di morosità incolpevole.
Abbiamo chiesto una rinegoziazione dei canoni attuali, con ulteriori agevolazioni fiscali a chi aderisce alla riduzione degli affitti, l’abolizione della cedolare secca sul libero mercato e la penalizzazione fiscale delle case tenute sfitte.
Abbiamo chiesto, infine, misure strutturali per un piano casa di aumento di alloggi a canone sociale con il recupero e il riuso del patrimonio pubblico e privato vuoto e abbandonato, nonché un grande investimento pubblico per le “comunità energetiche”, in cui cittadini e attività economiche di prossimità possano unirsi per produrre, consumare e gestire in proprio energia da fonti rinnovabili in impianti locali.
Servono finanziamenti adeguati, a partire da tutte quelle risorse non spese e ancora disponibili, serve un nuovo Recovery Fund per la transizione ecologica, a partire dal garantire il diritto alla casa e all’autonomia energetica da fonti rinnovabili.
Il 5 Novembre, saremo tutti a Roma per la manifestazione nazionale contro le disuguaglianze e per la giustizia sociale e ambientale.
Chiediamo al Prefetto:
la convocazione di un tavolo sulla crisi abitativa, con tutti i soggetti istituzionali, le associazioni sindacali e sociali al fine di un coordinamento attivo per prevenire eventuali esecuzioni di sfratti senza passaggio da casa a casa e attuare tutte le misure agevolative già in essere e quelle che saranno varate, a partire dalla Legge di Bilancio