Il Consigliere regionale Mario Venezia di Fratelli d’Italia ha inviato un’interrogazione al presidente della giunta regionale Vito De Filippo per fare chiarezza una volta per tutte sui danni provocati alla salute dei lavoratori dall’amianto.
Di seguito la nota integrale.
L’amianto non ha ancora finito di scrivere la sua storia in Basilicata.
Nel maggio 2010 l’ISPESL, l’Istituto Superiore per la Prevenzione e Sicurezza sul Lavoro, presentò a Roma il:” III Rapporto Generale sul Registro Nazionale dei Mesoteliomi”, ossia dei terribili tumori che colpiscono principalmente il mesotelio pleurico e caratterizzati da un periodo di latenza che può oscillare tra i 15 ed i 45 anni.
Il rapporto dedica alla Basilicata una specifica sezione grazie ai dati forniti dall’Osservatorio Epidemiologico Regionale con sede presso il San Carlo di Potenza ma attivo anche su Matera. I dati sono aggiornati solo al 2008, e registrano per la Basilicata 70 casi di mesoteliomi intercorsi tra il 1989 ed il 2008, dei quali il 42,8% riconducibili unicamente all’attività lavorativa svolta. Fattori di rischio individuati nel rapporto sono, oltre ai siti industriali, quelli ambientali quali la presenza di tremolite e “pietre verdi” soprattutto nella zona del Lagonegrese. Non trascurabile è giudicata altresì la presenza di prefabbricati e strutture di soccorso risalenti al sisma del 1980, e realizzati con materiali in MCA (misto cemento-amianto). Tenuto conto che l’attuale Registro Regionale dei Tumori è fermo al 2008 e che la mappatura dei siti inquinati non è aggiornata perché priva delle indicazioni relative alla diffusione delle polveri d’amianto nel suolo e nelle falde acquifere, urge da parte della Regione Basilicata un accurato e trasparente Piano Regionale sull’Amianto.
Sono diversi i siti abbandonati al vandalismo, come lo stabilimento della Cemater Materit di Ferrandina, senza contare le decine di discariche abusive denunciate negli ultimi anni.
Presidente De Filippo anche in questo caso Le propongo di trattare il caso valutando la valenza economica del rifiuto che oggi più che mai deve diventare materia prima secondaria. Diverse regioni italiane come il Lazio e l’Umbria, hanno proposto per più anni un regime di agevolazioni fiscali per convertire energeticamente i siti contaminati dall’amianto: la bonifica può essere un business se affrontata con la dovuta capacità manageriale.
Deve far riflettere il restante 57% dei lucani che secondo l’ISPESL, ha subito l’azione degli agenti cancerogeni per fattori ambientali, quindi occorre far luce al più presto su questo dato incrociandolo con i casi in aumento di tumori polmonari e gastrointestinali, anch’essi connessi alla respirazione di polveri di asbesto. Senza poterci pronunciare sugli eventuali effetti da ingestione non ancora accertati, risulta palese che la Regione Basilicata deve dare massima priorità alla tutela della salute pubblica, azione che potrà diventare anche attività produttiva se la classe dirigente lucana mostrerà più competenza e modernità nella gestione delle criticità territoriali. Il censimento dei siti inquinati da amianto deve essere aggiornato, dettagliato e tramutato in azione programmatica.
Presidente De Filippo, la politica del Carpe Diem è stata abbondantemente superata e fa parte di logiche arretrate che oggi arrecano danni devastanti alla società lucana che accanto ai mali antichi ed irrisolti ( povertà, emarginazione, disoccupazione, emigrazione ecc. ecc. ) annovera un nuovo dramma: l’inquinamento ambientale e lo stato di malattia.
Non si assuma questa ulteriore responsabilità. Dall’essere il Presidente del suffragato rischia il naufragio, Lei e l’intera Basilicata.
Sabato 13 aprile 2013 alle ore 9.30 presso la Mediateca Provinciale in piazza Vittorio Veneto a Matera è in programma un incontro pubblico di presentazione dell’esposto denuncia per le morti da lavoro nell’ex stabilimento ENI di Pisticci Scalo.
Un incontro pubblico per chiedere giustizia e, così, restituire dignità agli ex esposti all’amianto della Val Basento. E’ questo il tema dell’iniziativa, aperta alla più ampia partecipazione di cittadini, enti e istituzioni, in programma sabato 13 aprile alla Mediateca provinciale di Palazzo dell’Annunziata in piazza Vittorio Veneto a Matera. Organizzato dall’Associazione italiana esposti amianto Val Basento (Aiea Vba) e da Medicina Democratica della Basilicata, con inizio alle 9.30, l’incontro vedrà la presentazione dell’esposto per le morti da lavoro di ex dipendenti dello Stabilimento ex ENI di Pisticci Scalo -MT- che verrà depositato lunedì 15 Aprile 2013 alla Procura della Repubblica di Matera. Una denuncia in cui si chiede di accertare eventuali responsabilità a carico dei datori di lavoro che hanno operato in Val Basento.
L’incontro pubblico, intitolato “Dignità e Giustizia per gli ex esposti della Val Basento”, si aprirà con i saluti del sindaco di Matera Salvatore Adduce. La relazione introduttiva è affidata a Giorgio Duca, presidente nazionale di Medicina democratica, seguiranno gli interventi: del segretario dell’Aiea nazionale Fulvio Aurora che affronterà il ruolo dell’Associazione italiana esposti amianto nei processi, di Mario Murgia presidente dell’Aiea Vba sul tema “Quando il lavoro ammala, le morti bianche dimenticate” e dell’avvocato penalista Stefano Palmisano che presenterà l’esposto/denuncia per le morti da lavoro. A moderare i lavori e il dibattito che ne scaturirà sarà la giornalista di Radio1Rai Elena Paba, che negli scorsi anni ha realizzato una serie di reportage sulla sitauzione dell’amianto in Italia, sia dal punto di vista ambientale, ma soprattutto mettendo l’accento sulle pesanti ricadute sulla salute e quindi parlando delle vittime dovute all’esposizione all’amianto in tutte le regioni italiane.
Lo scorso anno Radio1Rai con la trasmissione “Prima di Tutto” seguendo l’imput del direttore Antonio Preziosi ha eseguito una serie di reportage in tutte le regioni italiane mettendo a fuoco alcune problematiche. Elena Paba ha condotto la ricerca in Basilicata. “Il lavoro sul territorio ha messo a nudo una scena drammatica in tutta Italia – spiega Elena Paba – e fra le realtà più critiche c’è proprio la Basilicata. Ho accolto subito l’invito di Mario Murgia e dell’Aiea, condividendone gli obiettivi di divulgazione. Dai cittadini alle istituzioni, tutti noi abbiamo l’obbligo di non sottacere l’incredibile numero di decessi che l’amianto ha già mietuto e che continua a mietere, importante creare nei cittadini una coscienza sul tema amianto e su un altro tema fondamentale cioè l’inquinamento”.
L’Aiea Vba, organizzatrice di questo incontro pubblico, ha voluto inserire un sottotitolo significativo: “Le Istituzioni Territoriali e le Parti Sociali elevino la loro voce dal lungo sonno e diano dignità a quelle persone, uomini e donne, che sono rimasti senza nome e senza volto”.
“L’esposizione all’amianto – afferma Mario Murgia – ma anche al cocktail di sostanze nocive che in presenza di asbesto moltiplicano esponenzialmente la letalità, in Basilicata ha prodotto un lungo, troppo lungo, elenco di morti bianche dimenticate. Ad oggi, nella nostra regione, sono oltre 500 i casi accertati di patologie oncologiche e non legate all’esposizione all’amianto, mentre i decessi finora registrati sono 167. E non si tratta solo di operai che hanno lavorato in presenza della fibra killer, a morire di amianto sono anche le loro mogli: donne che, semplicemente lavando gli indumenti da lavoro dei mariti, sono state esposte indirettamente alle fibre letali di questa sostanza. Ricordo che l’estrazione, commercializzazione ed utilizzo dell’amianto è stata vietata dalla legge 257 del 1992, la sua rimozione, invece, ha avuto inizio solo dopo la ennesima condanna da parte della Comunità Europea (2004)”.
I dati che verranno presentati nel corso dell’incontro, fanno parte di un archivio che in questi anni l’Associazione ha raccolto e molti altri provengono dalla Sorveglianza Sanitaria attivata a seguito di due protocolli d’intesa siglati dalle Parti Sociali, dalla Associazione italiana esposti amianto Val Basento e dal Dipartimento Salute della Regione Basilicata.
All’incontro parteciperà Maurizio Bolognetti, segretario dei Radicali lucani, che registrerà l’audio integrale del convegno. Il file sarà pubblicato, da lunedì15 aprile sul sito www.radioradicale.it