Città Plurale, Mutamenti a Mezzogiorno, Brio, Ambiente e Legalità e Alba commentano in una nota le dichiarazioni rilasciate in conferenza stampa sull’imminente inaugurazione di vico del Commercio nei Sassi di Matera dal sindaco Adduce, dall’assessore all’urbanistica Macaione e dal Soprintendente Canestrini. Di seguito la nota integrale.
Una conferenza stampa di Sindaco, assessore all’urbanistica e rappresentanti della Soprintendenza che ha dell’incredibile!!!
Dopo mesi di assordante silenzio, arriva improvvisamente la convocazione di una conferenza stampa sul problema di Vico Commercio. Il presidente della Commissione Unesco Italia Prof. Puglisi, con lettera dell’ 11 luglio 2013, rispondendo alle sollecitazioni delle associazioni Città Plurale, Mutamenti a Mezzogiorno, Brio e Alba, comunicava che avrebbe chiesto ulteriori chiarimenti al sindaco. Forse è per questo che l’amministrazione comunale, sollecitata dalla Commissione nazionale Italiana dell’Unesco, si è affrettata a convocare gli organi di stampa?
Ciò che ha dell’incredibile è l’ammissione, in conferenza stampa e nelle dichiarazioni rilasciate dai vari soggetti istituzionali presenti, che l’intervento di riqualificazione di Vico Commercio è stato un vero disastro. Un errore che ha snaturato e distrutto l’intero ambito. Va ricordato che la commissione giudicatrice presieduta dall’ing. Giuseppe Montemurro (dirigente Comune), che aveva il compito di scegliere la miglior proposta progettuale per la riqualificazione urbanistica dell’area di crollo fra Vico Commercio e Vico Lombardi nel Sasso Barisano, nell’ambito di un concorso di idee, indetto dall’Ufficio Tecnico Lavori Pubblici-Sassi del Comune nel 2008, era composta dai seguenti esperti: Ing. Francesco Tataranni(Regione Basilicata), Ing. Mario Maragno(Soprintendenza), Arch. Ina Macaione(urbanista e docente Università di Basilicata), Arch. Gennaro Larocca(in rappresentanza dell’ordine degli Architetti). La commissione ha scelto il progetto che è stato realizzato, ma oggi ci viene comunicato dall’Arch. Biagio Lafratta che il progetto appaltato non prevedeva il ponte, ma un’altra struttura che però avrebbe potuto creare una situazione statica precaria, per cui si è resa necessaria una variante, cioè il ponte. La Soprintendenza dà il suo beneplacito alla variante, per poi affermare, con una lettera di febbraio scorso, dopo la denuncia delle suddette associazioni, che la “struttura realizzata non si inserisce adeguatamente nel contesto ambientale e architettonico dei Rioni Sassi”. La soluzione, paventata in conferenza stampa, dicono sperimentale e temporanea, è quella di mascherare e mitigare con piante e altro la struttura in metallo per il modico costo di 70.000 euro. Gli errori commessi da chi ha scelto il progetto, da chi ha approvato la variante e da chi ha realizzato l’intervento, come sempre ricadono sulle casse pubbliche, soldi dei cittadini che non hanno alcuna responsabilità. Noi suggeriamo di evitare questa ulteriore e inutile spesa e pensare subito come ripristinare l’intero ambito. Il problema non è solo il ponte, segno orizzontale di collegamento che non esiste in nessun luogo dei Sassi, ma è l’intero ambito con la torre posticcia per contenere un ascensore(non è bastato il fallimento dell’ascensore degli ipogei di piazza V. Veneto), un arco completamente abbattuto, l’abbattimento dell’intero muro che preesisteva dove è stato realizzato l’ingresso superiore dell’ascensore, il ponte che arriva in una proprietà privata. Che dire infine del funzionario del comune che, in data 30 settembre 2012 dichiarava che l’opera era completata ed operativa? La mano dell’uomo ha fatto più danni di quelli del crollo degli anni settanta. Questo è il dato drammatico. E rispetto a questa situazione, le dichiarazioni più sconcertanti le ha fatte l’assessore Ina Macaione la quale, oggi, si accorge e scopre,” la complessità di operare a tutela del patrimonio degli antichi rioni in tufo”, e avanza l’ originale idea di costruire un dossier con la consulenza di 5/6 studiosi del settore di livello internazionale (altri soldi pubblici) per valutare l’intervento e fornire nei primi mesi del 2014 le loro valutazioni, non escludendo una rimodulazione dello stesso. E’ l’ammissione indiretta che gli “esperti” della commissione giudicatrice hanno toppato e di brutto. Vogliamo ricordare all’assessore all’urbanistica, al sindaco e alla soprintendenza che esistono due manuali di recupero, uno di Americo Restucci e l’altro di Antonino Giuffrè e Caterina Carocci, entrambi dimenticati, che se fossero tenuti nella giusta considerazione e fossero adottati con una delibera ufficiale, molti ‘’orrori’’ si sarebbero potuti evitare. La richiesta che le associazioni hanno avanzato alla Commissione nazionale Italiana Unesco è il ripristino dell’intero ambito, ora aggiungiamo anche che paghi chi ha sbagliato e si avvii subito un confronto pubblico per la soluzione del problema. Il Sindaco e l’assessore all’urbanistica meditino sulla loro funzione.
Si informa, inoltre, che si sta realizzando un dossier da inviare all’ICOMOS UNESCO a Parigi, organismo già interessato alcuni anni fa su Sant’Agostino, in quanto è giusto che vengano a conoscenza di ciò che ancora accade nei Sassi di Matera, sito Unesco, patrimonio mondiale dell’umanità e candidata a capitale europea della cultura 2019.
Città Plurale – Mutamenti a Mezzogiorno – Brio – Ambiente e Legalità – Alba
…le solite associazioni monosocio!
le solite associazioni…i trombati ke si mettono a fare i tuttologi del cavolo..andate a lavorare ..matera in mano a sti 4 zulu’…
Cari concittadini materani che mi hanno preceduto nei commenti, quì non si sta parlando di associazioni monosocio o di trombati, qui si sta mettendo in evidenda la violenza che è fatta e si sta ancora facendo ai Sassi, spendendo ancora soldi pubblici con l’insediamento di commissioni presenziate la vari illustri tecnici.
Chi ha partecipato a questo scempioi nvece di stare a fare mea culpa e fare dichiarazioni sulle probabibili commissioni di studio che devono rattoppare, cominciassero a pagare di tasca propria gli errori commessi.
Partiamo da questo discorso per fare nuove proposte !
l’assessore Macaione
vuole far na commissione
per coprire le ignoranze
delle sue pubbliche stanze.
Se Adduce l’avesse fatto
quando fece quel misfatto
di mandarci na Macaione
oggi avremmo in meno un ….
Vorrei dare un consiglio: invece di consulenti con 2 o + lauree perke in commissione non si mettono dei materani doc che abbiano + di 75 anni? Loro si che darebbero un contributo significativo e sicuramente piu consono al decoro dei luoghi di cui all’oggetto. Avremmo a costo zero sicuramente qualcosa di megl. Il sindaco come la Sovrintendenza hanno gia distrutto abbastanza, sarebbe meglio che prendessero un po diferie o che con le loro pensioni si dessero alla lettura di Tex. Senza rammarico