SINTESI DOCUMENTO sul Regolamento Urbanistico del Comune di Matera Riflessioni e Osservazioni
Le sollecitazioni all’apertura e ad un coinvolgimento in un dibattito cittadino sulla Bozza del Regolamento Urbanistico del Comune di Matera, e quindi sui temi della qualità urbana e dello sviluppo futuro del territorio, ha trovato nella realtà degli Architetti materani la disponibilità ad una interlocuzione attenta e sensibile.
Prima di entrare nel merito delle riflessioni specifiche sulla Bozza del Regolamento Urbanistico non è superfluo rimarcare la limitata attuazione della “innovativa quanto avanzata” Legge Urbanistica Regionale n. 23/99. a causa dei gravi ritardi accumulati dagli Enti come Regione e Provincie) tanto che oggi Matera, dopo circa 20 anni di gestazione dell’ultima Variante Generale al PRG, approvata nel dicembre 2006, si potrebbe ritrovare nella condizione di Comune sprovvisto di strumento urbanistico.
Con la situazione generale sopra descritta è chiaro che qualunque discussione e riflessione sull’assetto territoriale ed urbanistico è strettamente confinato nel limitato perimetro urbanizzato di Matera
E’ necessario pertanto che l’ Amministrazione si faccia carico di una pressante azione presso gli Enti superiori affinché recuperino in qualche modo i ritardi e non vanifichino, soprattutto, gli innovativi principi fondamentali della legge urbanistica regionale.
Nello stesso tempo crediamo sia fondamentale che l’Amministrazione comunale costituisca un Ufficio di Piano selezionando adeguate figure professionali in modo da coordinare efficacemente e gestire l’attuazione e l’implementazione degli strumenti urbanistici comunali (PSC,RU,PO.) .
Ritornando nello specifico, è necessario, preliminarmente, che sia fatta chiarezza sulla possibilità che la mancata formazione del R.U. entro i termini fissati dalla Legge Regionale avrebbe fatto decadere tutti i vincoli urbanistici determinando il regime transitorio.
Diventa non più eludibile, allora, la necessità di ripristinare un regime urbanistico di trasformazione chiaro e inequivocabile in quanto Matera non può permettersi un’altra stagione di “dubbi” normativi.
La bozza di Regolamento Urbanistico presentato il 19 ottobre 2007 , ad una prima analisi è apparsa sostanzialmente come una ricognizione della Variante Generale al PRG tuttavia emergono aspetti positivi desunti dalla nuova cultura del “governo del territorio” come la perequazione urbanistica. Il principio è condivisibile soprattutto perché si supera così la logica e la rigidità normativa dello “zoning” inaccettabile per le destinazioni residenziali. Non vengono più individuate le aree cosidette “167” e l’edilizia residenziale pubblica potrà utilmente essere distribuita su tutto il territorio urbano integrandosi con quella privata. La cessione gratuita delle aree private, quindi, supera la complicatissima procedura dell’esproprio impegnando l’Amministrazione Comunale solo al reperimento delle risorse necessarie alla realizzazione delle opere.
Tra gli aspetti negativi c’è un dato puramente tecnico-valutativo della perequazione e “premialità”. In molti ambiti, se non in tutti, si è potuto verificare che ricadono aree di proprietà pubblica. Nel calcolo della superficie edificabile da concedere esse sono ricomprese non solo per la parte di edilizia residenziale pubblica, ma anche per quella privata. Questo, oltre ad essere inspiegabile, produce un carico volumetrico non indifferente che si potrebbe evitare, con evidenti benefici.
Altra considerazione riguarda la valutazione della reale domanda di edilizia residenziale pubblica. Il pianificatore in sede di presentazione della bozza ha parlato di 600 alloggi.
Sono oltre vent’anni che con insistenza, e ciclicamente, si pone l’esigenza di un’indagine sulla reale domanda di Edilizia Residenziale pubblica (ERP), attraverso la cosiddetta Anagrafe dell’Utenza, che stranamente non si è mai attivata. Si ritiene che l’anomalia del mercato edilizio di Matera imponga questo tipo di indagine.
Per alcuni Ambiti sarebbe opportuno ed auspicabile inserire nel Regolamento meccanismi di trasformazione che prevedano lo strumento del Concorso di Architettura e di progettazione.
Si ritiene che debba essere promosso il Concorso di idee o progettazione soprattutto per alcune aree e nodi come piazza della Visitazione, lo Stadio o l’ex stabilimento Barilla per le quali la definizione del dimensionamento e delle destinazioni andrebbero precisate e concertate all’interno di dibattito aperto alla Cittadinanza.
L’ ultimo rilievo che si vuole muovere è stato ripetutamente già rilevato nelle varie fasi di redazione del PRG di Nigro e riguarda la incertezza interpretativa delle norme tecniche di attuazione. Occorrerebbe maggiore chiarezza e certezza nell’applicazione al fine di evitare discrezionalità interpretative. Inoltre c’è da aggiungere che spesso per una semplice operazione di ritocco e completamento si inneschi il meccanismo farraginoso e difficilmente praticabile del Piano di Recupero.
Infine, perché il rinnovato processo di pianificazione e governo del territorio comunale sia realmente efficace siamo consapevoli che può essere utile un ripensamento delle scelte operate in passato e caratterizzare le nuove modalità di governo del territorio riferendosi ai più volte richiamanti principi di equità, efficienza e sostenibilità ambientale.
Pertanto auspichiamo sempre maggiori momenti di confronto che, se fondati sulla volontà comune di creare forti sinergie e collaborazioni istituzionali, favoriscano lo sviluppo del complesso processo di innovazione delle modalità di pianificazione e governo del territorio e possano portare a costruire un’idea di città condivisa.
IL PRESIDENTE DELL’ORDINE DEGLI ARCHITETTI DELLA PROVINCIA DI MATERA (ARCH. EUSTACHIO VINCENZO OLIVIERI)
Dic 29