Era notte fonda quando e’ arrivata una segnalazione anonima sul “112”: una come tante, che giungono a decine ogni giorno, che segnalava un movimento sospetto in paese, questa volta a Grassano, nelle vicinanze di un cantiere edile sito sulla centralissima via Roma. Prontamente, come e’ prassi operativa dell’Arma, la segnalazione e’ stata presa nella giusta considerazione e, allertate le pattuglie impegnate nel normale pattugliamento notturno della giurisdizione, e’ scattata una immediata verifica, non prima però di aver disposto le pattuglie in modo da impedire qualsiasi via di fuga a qualsivoglia “malintenzionato”. Giunti nelle vicinanze del cantiere, in questi giorni impegnato a ripavimentare alcune vie del centro urbano per conto della amministrazione comunale di Grassano, è apparso da subito chiaro come la segnalazione avesse colto nel giusto: gli uomini dell’Arma, infatti, avevano giusto il tempo di intravedere alcune figure in lontananza e poi una autovettura in rapido allontanamento. A quel punto il dispositivo si e’ dislocato rapidamente sul territorio per le ricerche dell’auto in fuga e, nel giro di pochissimi minuti, è riuscito ad identificare l’autovettura e, soprattutto, il furtivo ”autista”. L’uomo, identificato poi in una vecchia conoscenza delle forze dell’ordine, e’ rimasto letteralmente sorpreso dal fatto di essere stato raggiunto ancor prima di essere sceso dall’autovettura. il personale del Comando Stazione di Grassano, coadiuvato dai colleghi della Aliquota Radiomobile di Tricarico, hanno poi scoperto il motivo di tanta “fretta”: nella autovettura dell’uomo erano infatti occultate nr. 15 (quindici) basole in pietra di apricena sottratte pochi minuti prima dal cantiere edile, perfettamente adagiate e impilate nel bagagliaio della automobile. Immediatamente ricostruito e scoperto il furto, quindi, sono scattate le manette per C.M, classe 1971, residente a Grassano, mentre tutta la refurtiva, il cui valore si aggira attorno ai 2000 euro, e’ stata sottoposta a sequestro in attesa di essere restituita ai legittimi proprietari, nel frattempo giunti in Caserma e contenti della storia a lieto fine. L’uomo, adesso, si trova associato presso la casa circondariale di Matera a disposizione della A.G. a cui dovrà rendere conto del furto aggravato per cui risulta indiziato. proseguono le indagini per risalire ad ulteriori complicità.
Gli agenti del commissariato di Pisticci hanno arrestato un giovane pregiudicato di Marconia di 27 anni, Mario Esposito, con l’accusa di estorsione, tentata estorsione, incendio doloso, danneggiamento aggravato, porto di armi improprie, lesioni e minacce. La Polizia lo ha arrestato in seguito alla denuncia di un immigrato marocchino, regolarmente presente nel nostro Paese, che aveva occupato in modo abusivo un locale del Centro Agricolo di Marconia. Anche Esposito aveva fatto la stessa cosa ma l’uomo ogni mese si presentava dal marocchino per chiedere la somma di 200 euro mensili a titolo di canone di locazione. Se il marocchino non pagava il giovane lo minacciava e lo aggrediva. L’ultimo episodio di violenza si era registrato in una piazza di Maconia, quando con un martello Mario Esposito ha distrutto il parabrezza dell’auto che utilizzava il marocchino, poi costretto a subire anche percosse. Il marocchino non riusciva a liberarsi del suo oppressore e aveva anche tentato il suicidio: per fortuna aveva incontrato il sindaco del centro jonico e il marocchino si era salvato. Poi finalmente il migrante ha trovato la forza per denunciare tutto alla Polizia anche nei primi giorni non ha collaborato in modo esaustivo, temendo probabimente ritorsioni in famiglia. Grazie alle successive dichiarazioni e a testimonianze di altri residenti del Centro Agricolo di Marconia. Le indagini hanno permesso di verificare che l’uomo aveva provocato anche un incendio doloso nella zona. Ora Mario Esposito è in carcece presso la Casa Circondariale di Matera.