Gli affari andavano a gonfie vele anche perchè tutto era studiato nei minimi particolari. I due delinquenti con gli occhi a mandorla, regolarmente residenti in Italia, precisamente a Taranto avevano scelto il tranquillo quartiere di Serra Venerdi per avviare una vera macchina da soldi sfruttando una povera connazionale di ventisette anni priva del permesso di soggiorno e quindi clandestina. A far scattare le indagini della Polizia è stato un messaggio “sospetto” apparso nelle scorse settimane su un quotidiano locale. Recitava testualmente così: “Matera, novità: bellissima ragazza venticinquenne sensuale massaggi tutti i giorni e di seguito un numero di cellulare da contattare per prendere l’appuntamento.” E gli affari andavano bene perchè per venticinque giorni la prigioniera non offriva dei semplici messaggi ma sesso a pagamento. Con l’incasso puntualmente riscosso dai due sfruttatori cinesi, che facevano i pendolari tra Taranto e Matera solo per incassare i soldi che versavano i clienti nella “casa chiusa” di Serra Venerdì. Nella notte scorsa la Polizia ha fermato questa squallida vicenda di cronaca con l’arresto in flagranza di reato per due cittadini cinesi accusati di sfruttamento della prostituzione e riduzione in schiavitù. Dalle indagini è emerso che i due cinesi stavano insieme ma non erano sposati, a Taranto erano conviventi: quarant’anni lui, quarantadue lei. Ogni due giorni si trasferivano a Matera per incassare una somma che poteva aggirarsi tra i 600-700 euro. A Serra Venerdì c’era la fila per la prostituta cinese anche perchè la cifra richiesta non era molto alta ma questo vuol dire che la donna offriva il suo corpo praticamente h 24. Per incastrare i due cinesi i poliziotti hanno chiesto ai cinesi di raggiungere l’abitazione di Matera per effettuare un controllo sull’immigrazione. Gli agenti hanno trovato un ambiente degradato: la donna otteneva ogni sabato una busta con gli alimenti: riso, patate, kiwi, uova e latte. Limitato anche il numero di vestiti: solo due baby dolls, un jeans e una maglietta. In casa solamente un letto, che serviva sia per dormire che per lavorare. La ragazza era costretta a restare chiusa in casa ma non si ribellava ai suoi aguzzini perchè se fosse uscita sarebbe stata arrestata perchè priva del regolare permesso di soggiorno. Durante il blitz notturno gli agenti hanno sequestrato anche 1500 euro e un’agenda sulla quale erano segnati tutti gli incassi ceduti puntualmente ai suoi “datori di lavoro”. La donna arrestata ha cercato anche di distruggere l’agenda durante il suo trasferimento iin Questura. Le indagini sono coordinate dal pm Valeria Farina Valaori. Ad illustrare i particolari dell’operazione il dirigente della Mobile Nicola Fucarino. Adesso l’uomo si trova nel carcere di Potenza, la donna nella circondariale di Matera.
Nov 25
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ma porca zozza!! mo ke mi ero deciso ad andare io monn frkat arret!!ma possibil ke andremo a bari x fare na ciciata?? uff na cosa buona fanno a matera e subito succed u macid!!mado incassava 600 euro al gg ce monta puttan sta ind a sta citta!!!