Al sindaco di Simonetta Guarini – Segretaria cittadina PD
Al sindaco di Matera Salvatore Adduce – Gruppo Consiliare PD
Oggetto: carica di Presidente del gruppo PD.
Comunico la mia decisione di mettere a disposizione del gruppo e del partito l’incarico di Capogruppo del PD in consiglio comunale.
Sono venute a mancare le condizioni per svolgere in maniera propositiva il lavoro, auspico invece che in questo modo si possano evitare contrapposizioni e condizionamenti inutili e dannosi che avrebbero potuto complicare maggiormente il lavoro del consiglio.
Il PD rappresenta il partito più importante nell’amministrazione e nel consiglio comunale, esprime il Sindaco, quattro assessori e 12 consiglieri comunali. Al nostro partito è quindi affidato il compito di guidare e governare i processi in una relazione stretta con la coalizione che ha vinto le elezioni, con i gruppi di opposizione e con tutte le organizzazioni sociali ed economiche della città.
In questi mesi ho svolto questo compito con entusiasmo e disponibilità , l’ho fatto dando un ruolo al gruppo, contribuendo alle scelte programmatiche, sostenendo tutte le iniziative del sindaco e della giunta, rafforzando la relazione all’interno della maggioranza e mantenendo una positiva e costruttiva relazione con tutti i gruppi dell’opposizione.
In questi mesi pur avendo vissuto momenti di confronto aspro sia all’interno del gruppo del PD che nel confronto con gli altri gruppi, siamo sempre stati capaci di trovare una sintesi positiva che ci ha permesso di approdare in consiglio con posizioni ampiamente condivise. Lo abbiamo fatto, per ultimo, con l’approvazione del Bilancio di previsione, in precedenza con la ratifica della variante del PRU di Venusto, con l’approvazione di alcuni dei debiti fuori bilancio e con altre importanti e delicate deliberazioni. Abbiamo forzato l’approvazione del bilancio anche a scapito di approfondimenti e valutazioni che l’argomento avrebbe richiesto per evitare che le evidenti divisioni sul piano casa potessero incrociarsi con la stessa approvazione del bilancio.
La procedura ha volutamente messo in evidenza il sostegno pieno ed incondizionato all’amministrazione per lasciare alla discussione sul piano casa la sua specificità senza operazioni di scambio o di ricatto.
Oggi siamo alla discussione e forse all’approvazione di una delibera che propone ambiti e bando per il così detto “Piano Casa” . Lo facciamo a valle di una serie di incontri e di riunioni della commissione urbanistica e mentre si è riacceso un dibattito nella città che coinvolge non solo la politica ma anche una serie di soggetti sociali che operano e animano la nostra stessa città.
Credo sia evidente ed esplicita l’assenza di una posizione unitaria, nel gruppo e nel partito, in grado di fare sintesi e allo stesso tempo di rispondere in modo chiaro agli interessi generali e ai propositi indicati nel programma elettorale e nelle linee programmatiche approvate in consiglio. Andiamo in consiglio con il gruppo diviso, senza una chiara posizione del partito, con la stessa maggioranza divisa e perplessa ma probabilmente con i numeri sufficienti per approvare il deliberato.
Ho sempre manifestato forti perplessità sullo strumento, sulle procedure per attuarlo, sui criteri indicati per individuare gli ambiti e sull’assenza assoluta di indicazioni che potessero in qualche modo legare le scelte del piano casa agli strumenti urbanistici che rimangono esposti nelle vetrine, lasciati in secondo piano e relegati ad un ruolo marginale e per alcuni forse anche inutili.
La posizione e l’orientamento che prevale è lontana dalla mia idea di politica, lontana dalla mia idea del valore degli strumenti di pianificazione e programmazione, lontana dalla mia idea di città, lontana dalla mia idea di urbanistica, lontana dalla mia idea di partecipazione, lontana dalla mia idea del rapporto tra politica e sistema di imprese.
Non posso per queste ragioni sostenere la proposta di delibera, non posso farlo avendo tentato fino all’ultimo una mediazione che avrebbe potuto salvaguardare il valore degli strumenti urbanistici con le ipotetiche opportunità che forse si potrebbero cogliere con il piano casa. Attribuisco agli strumenti urbanistici un valore elevatissimo , allo stesso tempo considero l’approdo in consiglio, con posizioni così divergenti, un errore politico gravissimo che non posso ulteriormente sottacere e condividere. Mi auguro che il dibattito in consiglio possa contribuire a delineare e definire un risultato che possa essere maggiormente condiviso e forse, come credo, più utile alla città.
con stima ed affetto
Angelo Cotugno