MAI PIU’ DISASTRI AMBIENTALI NELLE NOSTRE TERRE
Sabato 19 marzo 2011 alle ore 9,30 presso il Parco Comunale di Ginosa Marina è in programma una manifestazione interregionale per dare voce alle proposte e alle attese dei cittadini dopo l’alluvione che ha colpito anche il territorio ginosino.
In tutte le assemblee che abbiamo tenuto in questi giorni abbiamo incontrato disperazione, paura, rabbia e voglia di reagire. Abbiamo raccolto il mandato di dare vita ad una prima iniziativa di mobilitazione dei cittadini del Materano e del Tarantino colpiti dall’esondazione dei fiumi a valle delle dighe del 2 Marzo scorso.
Nella mattinata del 19 marzo 2011 il Comitato per la Difesa delle Terre Joniche sarà a Marina di Ginosa per dare voce alle proposte ed alle attese dei cittadini ed ascoltare le risposte delle istituzioni. E’ solo il primo passo: decideremo sabato, sulla base delle risposte che avremo avuto, le forme e gli obiettivi delle ulteriori iniziative. Intanto il Comitato si organizza.
DOCUMENTO COSTITUTIVO DEL COMITATO INTERREGIONALE PER LA DIFESA DELLE TERRE JONICHE
Venerdì 11 Marzo alle ore 18:00 in Metaponto presso il presidio costituito in Piazza Giovanni XXII si sono riuniti i seguenti cittadini e rappresentanti di associazioni e comitati per costituire il Comitato per la Difesa delle Terre Joniche.
Il Comitato sorge in conseguenza degli eventi calamitosi che hanno colpito il giorno 2 Marzo 2011 le aree dell’arco Jonico comprese fra la Provincia di Matera e la Provincia diTaranto.
Il Comitato si costituisce su proposta di Altragricoltura e del Tavolo Verde Puglia unitamente ad una serie di associazioni, operatori agricoli e turistici del territorio incontratisi a Metaponto il giorno 4 di Marzo congiuntamente a due successive assemblee popolari svoltesi a Marina di Ginosa il 5 Marzo (presso la Banca di Credito Cooperativo) ed a Metaponto il 7 Marzo 2011 con il coinvolgimento di altre numerose realtà associative e singoli cittadini.
L’assemblea di Metaponto, in particolare, ha deciso ed approvato per alzata di mano all’unanimità dei numerosi presenti la Costituzione del Comitato ed i suoi obiettivi immediati.
I soggetti convenuti nell’atto costitutivo, intervenendo in quanto persone singole e/o in rappresentanza di
associazioni o soggetti organizzati, si vincolano al mandato delle assemblee popolari e sottoscrivono l’atto assumendo le deliberazioni conseguenti con l’obiettivo di mettere a disposizione uno strumento democratico di partecipazione ed impegno civile per tutti i cittadini.
Il “Comitato per la difesa delle Terre Joniche” (da ora in avanti denominato brevemente “Terre Joniche”) si costituisce come luogo unitario di tutti i cittadini coinvolti dagli eventi calamitosi del 2 di Marzo 2011, delle associazioni e dei soggetti organizzati che condividono i suoi obiettivi e di quanti, anche fuori dall’area interessata, decidono di sostenerne le iniziative ed operare perché siano tutelati e garantiti il ritorno alla vita normale delle famiglie, la ripresa delle attività economiche, l’ occupazione e la qualità del lavoro per tutti i cittadini del territorio.
Questi gli obiettivi principali del Comitato:
1) ottenere immediatamente dal governo nazionale il riconoscimento dello stato di crisi che, assumendo le
procedure d’urgenza ed in deroga previste dalle normative sugli eventi calamitosi straordinari, stanzi risorse immediate, realizzi la moratoria e la sospensione di tutte le scadenze, dei pagamenti e delle procedure esecutive contro le famiglie e le aziende del territorio e, dunque, consenta alle attività economiche, alle persone ed alle famiglie di riprendere un decoroso e pieno riavvio delle condizioni operative e divita;
2) ottenere un piano organico di messa in sicurezza del territorio intervenendo sui problemi strutturali, sui piani di manutenzione e sui piani di emergenza che hanno palesemente fallito in occasione di questo ennesimo annunciatissimo episodio di esondazione dei fiumi;
3) condurre e coordinare le iniziative di informazione e controinformazione su quanto in realtà è accaduto e sulle responsabilità, sia per prevenire ulteriori disastri che per sostenere i diritti dei cittadini, mettendo in atto azioni di autotutela e di vigilanza per ottenere il riconoscimento delle responsabilità e i risarcimenti a quanti hanno subito danni
4) ridefinire per il territorio interessato e nel rapporto con le aree regionali collegate un piano di tutela e difesa dell’ambiente e del territorio, delle infrastrutture e dei servizi ai cittadini impostato sulla difesa dei beni comuni e degli interessi collettivi per garantire la ripresa delle attività economiche e delle diverse attività lavorative.
Il Comitato per raggiungere i suoi obiettivi assume ogni iniziativa utile favorendo la partecipazione dei cittadini, il dialogo con le istituzioni e predisponendo tutti i supporti tecnici necessari.
Al fine di realizzare il miglior coordinamento possibile, il Comitato
1) opera con decisioni assunte in sede assembleare perseguendo il consenso più ampi possibile
2) si dota di un consiglio di coordinamento definito nel numero utile a consentire le rappresentanze plurali di tutte le realtà associative e di quelle territoriali dei cittadini dei diversi territori,
3) costituisce gruppi di lavoro utili tematici
4) nomina uno o più portavoce per rappresentare all’esterno le istanze e le decisioni assunte
La partecipazione al Comitato non vincola l’autonomia delle singole realtà associative dei singoli quanto, piuttosto, persegue l’obiettivo di costruire uno spazio comune di partecipazione e coordinamento.
Si intendono come soci e partecipanti del Comitato Terre Joniche, tutti i convenuti sottoscrittori dell’atto costitutivo, quanti hanno partecipato alle assemblee costitutive su nominate e quanti aderiranno sottoscrivendo via telematica, attraverso gli strumenti web o altre forme di coinvolgimento il presente documento costitutivo.
Questo atto costitutivo rappresenta il primo fondamentale riferimento operativo per il Comitato che dopo la
prima iniziale fase di promozione della più ampia partecipazione, potrà definire ulteriori forme organizzative e di collegamento fra i partecipanti al comitatoCostituito il Comitato per la difesa delle Terre Joniche. Quello che segue ne è l’atto che raccoglie già centinaia di adesioni. Questa sera (domenica 13) il Comitato si riunisce a Metaponto presso il Camping internazionale per organizzare la manifestazione popolare convocata per il 19 Marzo ed organizzare le iniziative.
lntervento di Altragricoltura.
Appello ai consiglieri regionali impegnati a discutere della crisi ambientale.
E’ da tempo che chiediamo misure straordinarie! Se non ora, quando?
Vi aspettiamo alla manifestazione del 19 Marzo prossimo per lavorare insieme
Il Consiglio Regionale di Basilicata ha avviato da ieri una discussione sull’emergenza ambientale indotta dalle esondazioni dei fiumi a valle delle dighe dei giorni scorsi. Già nelle relazioni offerte dagli Assessori Gentile e Mazzocco appare una presa di coscienza della profondità e della vastità degli effetti di questi giorni ma anche dei ritardi e delle sottovalutazioni dentro cui si sono determinati. Bene, dunque, se finalmente si comincia a discutere di come rimontare i ritardi e finalizzare le risorse a partire da un piano di messa in sicurezza del territorio.
Bene l’indicazione unitaria espressa da tutte le parti politiche che chiede di fare “Come nel Veneto”. Occorre, però, guardare in faccia la realtà e prendere atto che la Basilicata non è il Veneto e che nelle nostre terre non ci sono le condizioni economiche e sociali che pure erano a disposizione del Veneto all’indomani degli eventi del Novembre 2010.
Il tessuto sociale ed economico del territorio interessato è provato da una crisi sociale ed economica ben prima ed oltre l’effetto degli eventi calamitosi che, se certamente incidono pesantemente, non ne sono comunque l’elemento determinante. La crisi strutturale sempre più profonda del comparto agricolo, le debolezze di quello turistico, in particolare, lascia le aziende del territorio in condizioni di particolare sofferenza e nella generale incapacità di reagire con proprie risorse ai grandi problemi finanziari indotti dagli eventi di questi giorni. In particolare il settore agricolo (ma anche quello turistico) e le famiglie del territorio colpito, facevano già i conti con un particolare indebitamento che li ha spesso costretti ai margini o fuori dalla condizione di bancabilità quando (e sempre più frequentemente) a dover subire azioni esecutive e coattive. Questo produce tre effetti rilevanti immediati:
– la impossibilità per quelle aziende e famiglie colpite nel reddito di far fronte a scadenze e pagamenti;
– la incapacità di gran parte del tessuto economico e delle famiglie colpite di far fronte alle emergenze con risorse proprie
– il rischio elevato che, pur in presenza di misure ed azioni risarcitorie e finanziarie, aziende e famiglie siano nella impossibilità di accedere a misure che prevedano anticipazioni bancarie
Nella realtà vemeta, pur segnata da una fase di crisi, le aziende e le famiglie avevano ben altre risorse per poter far fronte alle emergenze, margini che non sussistono per le aziende agricole, le attività economiche e le famiglie del metapontino. Il rischio grande è che, per quanti hanno perso fonti di reddito fondamentali, le azioni normali di risarcimento risultino inefficaci nei tempi e nei modi stessi in cui possono essere ordinariamente attuate.
In ragione di questa particolare condizione ed al fine di consentire che le azioni di tutela e le provvidenze abbiano effetto concreto, occorre:
a- la sospensione dei pagamenti e delle azioni esecutive in danno delle aziende e delle famiglie colpite, da realizzarsi con un provvedimento dedicato da parte della presidenza del consiglio
dei ministri e con l’apertura di un tavolo di confronto con i soggetti interessati ed in particolare con Equitalia (che peraltro ha già pubblicamente dato disponibilità) ed i soggetti impositori (INPS ed altri ENTI)
c- l’apertura immediata di un tavolo con il sistema bancario che contratti e definisca un accordo (eventualmente assistito sugli interessi a valere su fondi prevedibili nelle misure d’emergenza per la rimodulazione delle scadenze e dei ratei
d- l’attivazione immediata di una misura che utilizzi fino in fondo le provvigioni erogabili in regime di deminimis da destinare alle aziende colpite per far fronte alle prime emergenze
Misure, peraltro, già chieste dal Coordinamento degli assessori provinciali di Puglia e Basilicata che si sono incontrati anche su sollecitazione del Comitato di base dei Cittadini per la Difesa delle Terre Joniche.
Occorre, poi, che questa volta, nessuno giochi sui numeri e sull’emergenza. Le risorse dell’emergenza devono andare con certezza a quanti sono stati realmente colpiti.
Il direttivo di Altragricoltura del Metapontino fa sua la proposta avanzata dal Comitato Unitario dei Cittadini del Tarantino e del Materano di incontrarci per la manifestazione del 19 mattina a Ginosa Marina ed estende l’invito ai Consiglieri regionali di Basilicata, agli eletti ed alle istituzioni di partecipare per rafforzare il lavoro unitario. Ora è il tempo di garantire il massimo impegno comune per assicurare il superamento dell’emergenza ed è anche il tempo della determinazione: è da tempo che chiediamo misure straordinarie per questo territorio! se non ora, quando?
Altragricoltura – Coordinamento del Metapontino