Contestazione del metodo seguito per dare vita alla mappa dei “siti elegibili” per ospitare il sito unico delle scorie nucleari, ma presa d’atto dell’assicurazione che la scelta definitiva avverrà solo a seguito dell’autocandidatura da parte degli enti locali.
Al Tavolo della Trasparenza sul nucleare che si è tenuto questa mattina inevitabilmente si è parlato anche delle indiscrezioni che circolano sulla “mappa Sogin” dei territori individuati quali potenzialmente idonei a ospitare il sito di stoccaggio unico. La Regione, e in prima persona il presidente De Filippo, hanno contestato l’iter con cui si è giunti alla formulazione delle ipotesi. “Questa vicenda della mappatura – ha spiegato il presidente – sembra uno scherzo caratterizzato da approssimazione e mancato rispetto della normativa. Le norme – ha spiegato – prevedevano che Sogin dovesse compilarla sulla base di criteri individuati dall’Agenzia Nazionale per la Sicurezza Nucleare che ancora non è stata istituita”. Una perplessità ribadita da Massimo Scuderi, componente della commissione tecnica per la sicurezza nucleare, che ha parlato di una “incredibile corsa in avanti” fatta da Sogin.
Da Sogin sono giunte alcune spiegazioni ed assicurazioni. Innanzitutto è stata smentita la veridicità della mappa pubblicata su alcuni giornali, con la garanzia che quella esistente è chiusa in cassaforte e tenuta nel più stretto riserbo, per essere sottoposta alla validazione dell’Agenzia quando sarà costituita e recepire le eventuali indicazioni di criteri diversi rispetto a quelli utilizzati dalla Sogin per poi essere entro 60 giorni, poi, la Carta sarà presentata in un Seminario nazionale a istituzioni, enti locali, associazioni e sindacati ed
eventualmente aggiornata. Ma soprattutto il Commissario della società, Francesco Mazzuca ha assicurato che “ogni passaggio, come indicato dalla legge, sarà frutto di un processo condiviso”, delineando un progetto di “parco tecnologico” (che sarà che ingloberà il sito unico, con investimenti per 2,5 miliardi e mezzo di euro e 3/400 posti di lavori stabili ipotizzato nella dichiarata intenzione di rendere appetibile l’insediamento.
De Filippo, ha quindi preso atto dell’assicurazione sul processo di condivisione, ribadendo al tempo stesso che la Basilicata respinge “radicalmente, ostinatamente e ad ogni costo” ogni ipotesi di localizzazione del sito”.
Decommissioning Itrec; De Filippo: “Insopportabile ritardo dei programmi”
Al “Tavolo della Trasparenza” la Regione chiede tempi certi con report mensili. In arrivo prescrizioni con la procedura di valutazione di impatto ambientale.
La Regione Basilicata chiede a Sogin report mensili e trimestrali sull’attività di smantellamento del sito ex Itrec di Trisaia di Rotondella, stigmatizzando quelli che il presidente Vito De Filippo definisce “l’insopportabile spostamento in avanti del cronoprogramma per il decommissioning del sito”.
E’ la posizione forte espressa questa mattina al “Tavolo della trasparenza” sul nucleare a cui la Sogin, presente con un’ampia delegazione guidata dal Commissario Francesco Mazzucca, è tornata a presentare i propri programmi per la Bonifica del sito. “Per
una materia così delicata – ha aggiunto De Filippo – è necessario uno sforzo di tutti per rendere trasparente ogni passaggio, e per l’impianto di Rotondella la nostra intenzione
é di avere un cronoprogramma definitivo di decommissioning”.
La Sogin, infatti, ha portato un quadro di attività i cui termini risultano spostati avanti nel tempo rispetto alle previsioni iniziali che vedevano attività concludersi già tra il 2007/ e il 2010. Che ci fossero ritardi era già noto prima dell’incontro odierno, e il programma ora presentato dalal società scagliona la ultimazione delle attività tra il 2011 e il 2014.
In particolare, hanno spiegato i rappresentanti della Sogin, sono cinque, tra le attività previste, quelle di maggior rilievo: rimozione del Deposito Interrato, costruzione dell’impianto di cementazione del “prodotto finito” e deposito manufatti cementati, sistemazione a secco del combustibile Elk-River, completamento delle operazioni di sistemazione e trattamento dei rifiuti solidi pregressi, presentazione dell’istanza di disattivazione.
“Per quanto riguarda il Deposito interrato – hanno spiegato i tecnici della società – è stato formalizzato il contratto con le imprese esecutrici delle operazioni ed entro quest’anno è prevista l’apertura del cantiere. Le attività saranno concluse nel 2013.
Si è conclusa la gara per l’impianto di solidificazione del prodotto finito. I lavori partiranno, con la consegna del cantiere, nel dicembre di quest’anno e si concluderanno nel 2014.
Entro il primo semestre 2011, verrà consegnato all’Autorità nazionale di controllo (Ispra, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) il rapporto di progetto particolareggiato per lo stoccaggio a secco del combustibile Elk River.
Proseguono le operazioni di trattamento e condizionamento dei rifiuti solidi pregressi; le attività, che sono state ulteriormente estese, verranno completate nel 2013.
E’ infine prevista, per giugno del prossimo anno, la presentazione al Ministero dello Sviluppo Economico dell’istanza di autorizzazione alla disattivazione dell’impianto”.
“Uno spostamento in avanti che censuriamo in maniera netta”, ha commentato De Filippo, ribadendo che “la Regione vuole monitorare costantemente tempi e modalità di esecuzione delle attività e per questo vogliamo report costanti”. Intanto il direttore generale del Dipartimento ambiente, Donato Viggiano, ha già annunciato che “nell’ambito della procedura di Valutazione dell’impatto ambientale delle infrastrutture progettate per il decommissioning del sito stiamo definendo anche un quadro di prescrizioni a cui Sogin dovrà attenersi” aggiungendo anche la richiesta di “cronoprogrammi differenziati per la messa in sicurezza delle diverse matrici radioattive presenti nel sito”.