Bene la sinergia tra gli enti, ma rafforzare il polo universitario materano
L’API plaude alle dichiarazioni del presidente della Regione di voler rilanciare l’Università della Basilicata raddoppiando il contributo finanziario regionale e avviando una stretta collaborazione con le Province e i due Capoluoghi di Potenza e Matera.
Il sistema imprenditoriale locale, infatti, conta sul rafforzamento dell’Ateneo lucano e sull’interscambio culturale che consenta, da un lato, alle imprese di disporre di competenze altamente qualificate e orientate ai processi produttivi locali, dall’altro, ai giovani laureati di non emigrare altrove, disperdendo il patrimonio di conoscenze accumulato, a beneficio di altri territori.
Soddisfazione viene espressa dall’API anche per la firma del contratto per i lavori di recupero dell’ex ospedale da adibire a campus universitario di Matera, con un finanziamento regionale di 18 milioni di euro.
Il potenziamento del polo universitario materano, con l’apertura di nuove facoltà e altri interventi di tipo strutturale, potrebbe creare un interessante mercato, innescando circuiti economici e trattenendo in loco i nostri giovani laureati, offrendo loro prospettive di lavoro in simbiosi con il sistema imprenditoriale locale.
Il collegamento tra Impresa e Università è ancora troppo debole, così come lo è anche la cultura manageriale che, invece, potrebbe trarre giovamento dal rafforzamento dell’Ateneo. Le aziende hanno tutto l’interesse ad instaurare uno stretto rapporto con l’Università sia per migliorare la qualità del management che per vedersi trasferite innovazione e ricerca.
Matera, in particolare, offre settori in espansione, come l’ICT rivolto all’Osservazione della Terra, e settori duramente colpiti dalla crisi, come il mobile imbottito, che necessitano per esempio di innovazione di prodotto e di processo, di ricerca sui materiali, di sviluppare la cultura manageriale.
In quest’ottica, secondo l’API rafforzare il collegamento con il settore economico e produttivo significa anche consentire agli studenti, a valle dei percorsi didattici, di frequentare stage presso le imprese locali, che operano in un contesto problematico spesso sconosciuto ai più.
Università della Basilicata: la Provincia raccoglie l’appello di De Filippo alla collaborazione istituzionale
“La Basilicata avverte la necessità di poter contare su risorse intellettuali endogene di alto livello e i giovani lucani di poter usufruire di un’offerta didattica e formativa adeguata”.
Con queste parole il presidente della Provincia di Matera, Franco Stella, raccoglie l’appello lanciato dal portavoce del presidente della Regione, Vito De Filippo, per una collaborazione istituzionale con le due Province e i Comuni capoluogo intesa a rafforzare il diritto allo studio universitario.
“Preliminarmente – osserva Stella – è fondamentale che la Regione aumenti il contributo finanziario per sopperire alla riduzione dei trasferimenti statali, investendo di più sul polo universitario materano”.
“Per il resto – prosegue il presidente Stella – la Provincia di Matera si rende pienamente disponibile, nell’ambito delle sue competenze, a lavorare per aumentare l’offerta formativa e innalzare la qualità dei servizi per gli studenti, rendendo più appetibile l’Università ai giovani locali e a quelli del vasto bacino dei comuni murgiani limitrofi”.
“L’istruzione è uno dei due pilastri di uno Stato moderno (l’altro è la sanità) e l’Università deve essere posta al centro della crescita socio-economica di una provincia e di una regione come la nostra”.
“Pensiamo non solo alle residenze, invitando la Regione a procedere alla ristrutturazione del palazzo dell’ex ospedale civile da adibire a campus universitario, ma – per quel che ci compete – anche a borse di studio per agevolare il diritto allo studio degli studenti più bisognosi e meritevoli, e ad un servizio di autobus che colleghi le sedi universitarie di Potenza e Matera”.
“Per di più – conclude il presidente della Provincia – il polo universitario materano risulta in netta controtendenza rispetto al calo degli iscritti, con un aumento delle immatricolazioni dovuto anche al bacino dei comuni murgiani limitrofi, che trovano più conveniente studiare a Matera che non in altri atenei”
fare…e non dire!!!