La città di Matera non vive un buon momento politico e questo è un dato consacrato, ma tutto ciò è ben poca cosa rispetto a quello che non viene fatto, trascurato o lasciato al caso. Le questioni politiche non dovrebbero aver nulla a che fare con la quotidianità delle manutenzione, la qualità della vita e dell’accoglienza turistica, ma la crisi politica è tale che associata alle note vicende amministrative di questo inizio di aprile, dimostrano una precarietà senza precedenti. Diamo uno sguardo alla circolazione stradale, alla mancanza di idee sul destino del transito nei Sassi e centro città, per poi terminare alle strade e la loro riparazione ed alla segnaletica orizzontale, questioni importanti nel vivere civile, per le quali sembra non ci siano mai risorse economiche, ed invece nel settore molto si sperpera, mentre si dovrebbero meglio ottimizzare le risorse. Mettiamo da parte i lavori dell’interramento dei cavi dell’alta tensione che, di fatto hanno amplificato una situazione che di per se, ancor prima di tali lavori, risultava precaria. Senza timori di smentite, può dirsi che non ci sia una sola strada che possa considerarsi accettabile sotto il profilo della sicurezza stradale e della ordinata percorribilità, senza rattoppi ed ampie buche. Il decadimento è ovunque e lo si apprezza maggiormente nelle vie centrali della città dove il traffico è più intenso, la periferia è un discorso a parte perché l’incertezza non si pone, in taluni quartieri le strade non ci sono. L’argomento va affrontato principalmente sotto il profilo della sicurezza degli utenti della strada e, tra questi quelli più soggetti alle insidie di una carreggiata rattoppata e piena di buche: motociclisti e ciclisti. Con l’avvio della stagione estiva, si andrà ad incrementare il numero degli utenti a due ruote e si spera che le buche non siano causa di incidenti. L’auspicio è che si ponga rimedio a questa preoccupante situazione che incide sulla pubblica incolumità e che origina anche molti danni ai veicoli, costretti a percorrere strade, i cui dissesti si ripercuotono sulle parti meccaniche, potendo così contribuire a rendere più usurabili ed insicuri i veicoli. Si spera in una soluzione ma il futuro di per se è ignoto, quel che preoccupa e che, maggiormente risalta, è che non vi è alcun progetto a breve o medio termine. La riparazione delle strade, il decoro dei marciapiedi, il parcheggio selvaggio, non troveranno soluzioni, tutto è fermo, nulla si muove nonostante le tante sollecitazioni a portare a termine le opere già realizzate. Un discorso a parte meritano i Sassi, presi d’assalto dai veicoli, le splendide piazze fotografate e mostrate in ogni dove zeppe di auto. Quello che era un quartiere a misura d’uomo fatto ed adattato alla vita sociale più interiore, oggi rappresenta il caos, l’ingorgo di lamiere e smog. Il transito e la presenza di vetture nei Sassi è elemento di presentazione importante ed evidente, specie nel momento in cui ci si appresta a consegnare la città a quella sorta di assalto di un giorno che, oramai da anni, rappresenta l’avvio della stagione turistica: il giorno di pasquetta. Puntualmente questo momento ci trova impreparati e mette in mostra tutta l’improvvisazione gestionale, ma quest’anno i tanti visitatori qualcosa in più la troveranno nella città dei Sassi: Tante strade piene di buche.
Adriano Pedicini, consigliere comunale PDL