STRISCIA BLU, NUNTEREGGAE PIU’
“Fare orecchie da mercante” è un espressione con cui si indica chi, per proprio tornaconto, fa finta di non udire ciò che gli altri dicono e questo è ciò che succede a Matera dove ormai gli interessi dei singoli la fanno da padrone sul bene della collettività e gli interessati si servono di agganci nelle sedi di potere per difendere il proprio tornaconto. Non vi è altra spiegazione all’indifferenza mostrata da Sisas e Comune agli appelli lanciati da Casapound Italia a luglio, settembre e ottobre.
La questione al centro delle nostre proteste è l’illegalità delle strisce blu presenti in città, infatti l’articolo 7 comma 6 del Codice della Strada stabilisce che “le aree destinate al parcheggio devono essere ubicate fuori della carreggiata e comunque in modo che i veicoli parcheggiati non ostacolino lo scorrimento del traffico”.
Dato che il succitato articolo del CdS non bastava a ricevere risposta da parte dei diretti interessati ci siamo serviti delle numerose sentenze che annullano le multe comminate per non aver pagato il ticket ove la striscia blu invade la carreggiata e, convinti di trovare qualcuno che tutelasse gli interessi dei cittadini, ci siamo rivolti al Difensore Civico comunale. La risposta di quattro righe (saluti compresi) dell’Avv. Chiriani era accompagnata da una spiegazione del Dirigente dell’Ufficio Traffico del Comune, Arch. Gravina, il quale ci propinava la sua lezione e cercava di smontare non solo la nostra tesi ma anche, lui che è architetto, le sentenze dei giudici di pace che avevamo allegato alla nostra richiesta.
Ecco cosa ci ha scritto nella parte più interessante:
l’articolo 3 comma 1, punto 7, definisce la carreggiata la parte della strada destinata allo scorrimento dei veicoli; precisando che è composta da una o più corsie di marcia ed, in genere, è pavimentata e delimitata da strisce di margine.
Nella città di Matera i parcheggi a pagamento, sono ubicati fuori dalla carreggiata stradale, essendo gli stessi delimitati con apposite strisce blu, all’esterno della parte della strada destinata allo scorrimento dei veicoli. Ne consegue, logicamente, che i veicoli parcheggiati all’interno delle “strisce blu” non ostacolano lo scorrimento del traffico.
Ci vuole coraggio a sostenere che le strisce blu di via del Corso, nel punto tra Poste ed ex Upim ad esempio, non ostacolano lo scorrimento del traffico che, ricordiamolo, è addirittura a doppio senso. La cosa sconcertante però è che secondo Gravina siccome il codice prevede che la carreggiata può essere delimitata da strisce di margine questa funzione la svolgono le stesse strisce blu. Supponiamo per ora (vedremo successivamente che non è così) che l’Architetto prestato al traffico abbia ragione, ma se il parcheggio è “a spina di pesce” come in via Passarelli allora è illegale? In quel caso infatti non vi sono strisce blu parallele al verso della carreggiata ma strisce quasi perpendicolari ad essa che quindi non possono delimitarla. Tuttavia, come dicevamo, è inutile perder tempo a cercar falle nel ragionamento del Dirigente Gravina, infatti la sua interpretazione è completamente sbagliata ai sensi del Regolamento Attuativo del Codice della Strada ossia il DPR 495/1992 . Andiamo infatti all’articolo 141, dedicato proprio alle strisce di margine, e leggiamo: “I margini della carreggiata sono segnalati con strisce di colore bianco”. La carreggiata quindi può essere delimitata da strisce bianche ma non blu.
E siamo a dicembre. Aprendo i giornali scopriamo che la Sisas, evidentemente non ancora sazia, ha disposto altri sette posti a pagamento in pieno centro. Sette posti che, data la loro ubicazione, non sono da considerare di intralcio allo scorrimento del traffico e nemmeno all’interno della carreggiata ma ciò non basta a placare la nostra protesta. Cosa occorre fare quindi per far valere i propri diritti di fronte allo strapotere della società che gestisce i parcheggi e all’inefficienza o complicità del comune? Non pagare il ticket e fare ricorso. Gran parte del materiale, ossia modulo, istruzioni e sentenze, sono scaricabili dalla home page del sito lucanianonconforme.org.
La speranza è che questa battaglia arrivi presto a conclusione nell’interesse dei cittadini materani e dei numerosi turisti e nessun momento sarà mai favorevole come l’attuale che vede alla guida della macchina comunale un commissario prefettizio il quale, essendo libero da interessi elettoralistici, può operare senza il ricatto di sindacati e partiti impegnati a mantenere il loro bacino di iscritti e di voti con logiche clientelari. Perché l’unica cosa certa in questa città è che le orecchie dei mercanti di voti saranno sempre sorde alle richieste e agli interessi della comunità.