Continua senza soluzione di continuità la manifestazione di protesta dei precari della scuola materana davanti all’Ufficio Scolastico Provinciale. E nella giornata di martedì 1° settembre il sit si sposta davanti alla Prefettura. Una delegazione dei lavoratori e i sindacati incontreranno il Prefetto al quale sarà comunicato che la situazione è peggiorata rispetto all’incontro avvenuto nel mese di luglio. Lunedì 31 agosto nella conferenza stampa promossa davanti alla sede del Miur (provveditorato agli studi) di Matera, erano in atto le operazioni di nomina a tempo determinato di posti disponibili. Erano presenti i rappresentanti sindacali di categoria: Lucia Fiore per lo Snals, Eustachio Nicoletti per la Cgil, Giulio Arenella per la Cisl e Cosimo Mero per la Uil.
Eustachio Nicoletti: “Abbiamo indetto questa conferenza all’interno del presidio (che continua notte e giorno) per sottolineare che la situazione dei precari è grave e lo è ancora di più per Matera. Nella nostra provincia si perdono 341 posti di lavoro a fronte di 357 alunni in meno. Si prevedono nei prossimi due anni duemila posti in meno e nei prossimi cinque circa quattromila. Visto in giornata terminano le assegnazioni ai precari, il presidio si trasferisce sotto la Prefettura a partire da martedì 1° settembre. Al prefetto diremo che la situazione è peggiorata. E’ necessario convocare una nuova assemblea con i parlamentari e la Regione Basilicata affinche tutti possano preoccuparsi della scuola. Questa situazione- sottolinea Nicoletti- è opera di un intervento ministeriale inaccettabile. La scuola pubblica è messa sotto pressione. Noi continueremo a opporci e creare nuove iniziative per sollecitare interventi. L’ufficio ha operato male e qui (riferendosi al provveditorato di Matera – ndr) è stata convocata tanta gente per pochi posti. Abbiamo messo a confronto due anni scolastiti 2008-2009 e 2009-2010 per verificare quanti precari hanno ottenuo il posto di lavoro. Il personale docente viene meno per una quota pari al 55% mentre l’abbattimento dei posti di sostegno è del 78%; il personale ATA si riduce invece del 24%. In totale si dimezzano i posti di lavoro nel materano. L’anno scorso furono assunti 538 precari mentre questa volta non ci sarà posto per 230-270 lavoratori. Il diritto allo studio in Italia non è uguale dappertutto. Per quanto ci riguarda posso dire che il presidio non sarà fermato e invito tutti i precari a manifestare sotto la prefettura nella giornata di martedì 1° settembre”.
Giulio Arenella: “Voglio rimarcare che questi tagli ai precari sono tagli di servizi, che penalizzano non solo la scuola ma anche studenti e famiglie. Dobbiamo fare fronte unico per difendere la nostra scuola”.
Lucia Fiore elogia i precari” Avete dimostrato maturità. Avvertiamo la vostra tensione e adesso anche voi darete battaglia per gli organici. Quest’anno in maniera più pregnante. Questa situazione – sottolinea Fiore- è stata aggravata da una riforma talmente forte e dedeterminata che ha portato a rivedere operazioni che facevamo da un paio di mesi, creando ovviamente disagi in merito. La fame ci rende cannibali- sottolinea in maniera forte e inequivocabile- ma c’è anche la dignità che la scuola sta mostrando in questa iniziativa manifestando il dissenso. Questo ci fa onore anche se l’onore non basta . La Regione non può risolvere i nostri problemi e noi lo sappiamo. Ci siamo mossi dall’anno scorso con un’analisi per vedere cosa succede nella nostra terra e sono stati informati i politici. Noi vogliamo capire dove possiamo arrivare. Bisogna lottare con lo Stato e con la Regione perché la parata politica non ci sta bene. Abbiamo invitato i comuni dicendo che possono tenere le scuole aperte mattina e pomeriggio, tutti i giorni. La battaglia che dobbiamo fare e la Regione deve tenere conto delle graduatorie che sono della scuola.”
Nicoletti conclude : “ Alla fine della conferenza dei servizi bisogna costruire un fronte unico per lanciare un messaggio forte. Ci siamo impegnati a fornire i dati analitici dei precari che sono fuori rispetto all’anno scorso”.
Nella foto in alto un momento della protesta davanti al Provveditorato, in basso lo scatto di relativo alle operazioni di nomina a tempo determinato di posti disponibili (foto Marco Fanuzzi)