L’episodio più grave si è però verificato nella serata di venerdì 1° aprile intorno alle ore 20 allorquando un giovane incensurato di Matera, dopo essere entrato in un negozio di abbigliamento del centro fingendosi un normale cliente, ha estratto un grosso coltello a scatto (del quale è assolutamente vietato il porto poiché unicamente destinato all’offesa della persona), e dopo averlo puntato al petto del titolare del negozio, che in quel momento era solo ed intento alle operazioni di chiusura dell’esercizio, ha preteso la consegna dell’incasso. Il negoziante ha dapprima tentato, invano, di far desistere il giovane rapinatore nel frattempo affrettatosi a raggiungere il registratore di cassa per impossessarsi del contenuto; in seguito, vedendo che il rapinatore era indaffarato a svuotare la cassa, ha approfittato della sua distrazione per fuggire dal negozio e chiedere aiuto, venendo però raggiunto e bloccato dal malvivente. Da qui è scaturita una violenta colluttazione tra i due, che sono poi rovinati sulla vetrina del negozio andata così in frantumi. Tale scena non è passata inosservata ai passanti che subito hanno avvisato di quanto stava accadendo l’utenza “112” Numero Unico Europeo. Immediato l’intervento di un equipaggio della Squadra Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Matera che prontamente ha raggiunto e bloccato il rapinatore, braccato anche da altri passanti che, con generosa e lodevole collaborazione, ne hanno nel frattempo impedito la fuga. Il giovane, appena ventenne, è stato prontamente disarmato del pericoloso coltello a serramanico, subito sequestrato, e dopo essere stato condotto in Caserma per le procedure relative all’arresto è stato trasferito presso la locale Casa Circondariale poiché ritenuto responsabile del reato di tentata rapina aggravata.
La giovanissima età dell’arrestato e l’assenza di altri precedenti penali, fanno ritenere che il gesto sia scaturito dalla necessità impellente di procacciarsi del denaro, tragico epilogo che in molti casi nasce da problemi di debiti contratti nel mondo delle sostanze stupefacenti, del gioco d’azzardo e del c.d. “gratta e vinci”, o più semplicemente dall’acuirsi delle situazioni di disagio ed indigenza relative alla sempre più crescente crisi economica.
Al termine dei servizi di controllo del territorio intensificati nel decorso fine settimana, finalizzati alla prevenzione dei reati in genere e verifica del rispetto delle norme sulla circolazione stradale in previsione del traffico intenso sulle strade a seguito dei giorni di bel tempo, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Matera hanno denunciato un 22enne albanese, residente in città, per guida in stato di ebbrezza. Il giovane, a cui le nuove norme del Codice della Strada impongono di mettersi alla guida completamente sobrio con tasso alcolemico 0 essendo guidatore con patente di guida conseguita da meno di tre anni, conduceva la vettura con un tasso risultato mediante accertamento con etilometro quattro volte superiore al valore consentito. Inoltre, le verifiche dei militari hanno permesso di appurare che il denunciato guidava con la patente di guida già ritirata poiché scaduta.
Nella mattinata di domenica 3 aprile invece, un uomo di 62 anni, residente a Ginosa, è stato denunciato per atti persecutori, inseriti nel reato di stalking, nei confronti di una giovane donna materana. L’uomo, con reiterata condotta consistente in assidue visite sul luogo di lavoro, messaggi, regali ed insistenti proposte di relazione sentimentale, ha cagionato nella vittima un perdurante stato di ansia e timore per la propria incolumità, sentendosi costretta a modificare le proprie abitudini di vita ed adottare ogni accorgimento volto ad evitare ogni contatto con l’aggressore. Rivoltasi a i Carabinieri di Matera, i militari hanno ricostruito circa un anno di continue molestie che hanno portato al deferimento del 62enne alla competente A.G.. La vicenda, e soprattutto la giovane vittima, continueranno ad essere seguite dai Carabinieri del Comando Compagnia per ogni ulteriore sviluppo dell’attività di indagine e per cercare, altresì, di fornire un’adeguata protezione.