Una tragedia che ha scosso tutta la comunità materana e naturalmente quella di Garaguso, il paese di residenza del povero Angelo Salerno, morto in seguito ad una caduta di dieci metri all’interno del palazzo degli Uffici finanziari, che ospitano l’Agenzia delle Entrate e il Catasto. La cronaca: nella mattinata di lunedì 16 maggio una famiglia di Garaguso raggiunge la città di Matera per recarsi all’ufficio del catasto, al terzo piano dello stabile di piazza Matteotti. Il padre, un dipendente comunale del Comune di Garaguso, attende all’esterno in auto ma suo figlio Angelo Salerno, di 26 anni, si fa attendere più del previsto. Sono le dieci meno venti quando il padre, dopo aver provato a contattare al telefonino suo figlio, decide di ritornare nel palazzo proprio mentre sono sempre più vicine le sirene del 118 e della Polizia. La scena che si presenta ai suoi occhi è di quelle agghiaccianti. Il giovane è caduto dal terzo piano nella tromba delle scale del palazzo e si ritrova accasciato al suolo nel seminterrato con fratture in varie parti del corpo, alle gambe, alle braccia e al torace. Immediati i soccorsi dei Vigili del Fuoco e del 118. Il ragazzo, che è ancora cosciente, viene trasportato all’ospedale Madonna delle Grazie per essere sottoposto ad un intervento chirurgico. Ma i traumi agli organi vitali sono così gravi che ogni tentativo di salvare il ragazzo da parte dei medici risulterà vano. Il giovane spirerà intorno alle ore 14. Difficile al momento stabilire le cause che hanno provocato la caduta del ragazzo. C’è chi parla di una disgrazia, chi ipotizza un malore. Ma in attesa dei risultati dei rilievi della Polizia di Stato resta il fatto che un giovane di 26 anni di Garaguso, che solo un anno fa si era laureato in Ingegneria a Milano, è morto in modo assurdo all’interno di un ufficio pubblico di Matera, dove si era recato per chiedere un certificato. A questo punto, scartando l’ipotesi che il ragazzo abbia tentato il suicidio, ci chiediamo se all’interno del palazzo che ospita gli Uffici Finanziari siano rispettate le norme di sicurezza che devono garantire gli utenti. Se ci sono state o meno alcune omissioni da parte del dirigente al quale è stata affidata la sicurezza del terzo piano saranno le indagini ad appurarlo ma per verificare quanto sia pericolosa quella balaustra che ha “tradito” Angelo Salerno basta fare un giro al terzo piano dello stabile di piazza Matteotti. Le difficoltà logistiche legate agli accessi (uno esclusivamente pedonale per l’apertura al pubblico negli orari di ufficio, quello alle spalle di via Cavalieri di Vittorio Veneto dal quale accedono i dipendenti per parcheggiare le auto e quello sempre chiuso di via Roma che è stato utilizzato dall’ambulanza del 118 con evidenti difficoltà di manovra causa la presenza di auto sulla corsia opposta della strada) sono altri elementi che hanno ostacolato la corsa contro il tempo per cercare di salvare Angelo Salerno.
In attesa di ulteriori sviluppi su questa vicenda, ci sembra doveroso rivolgere il nostro messaggio di cordoglio alla famiglia di Angelo Salerno e a tutta la comunità di Garaguso.
Michele Capolupo
Le immagini del palazzo degli Uffici finanziari, all’interno del quale è caduto Angelo Salerno.
Ancora non mi sembra vero,non credo ai miei occhi,ma possibile che non erano aggiornati i responsabili dell’ufficio,che dovevano mettere a norma le scale?! Non basta il risarcimento per rimediare al risarcimento commesso,perchè nessuno ci potrà riportare indietro una giovane vittima innocente!!!