Le preoccupazioni sollevate dai lavoratori della CASAM sono pienamente condivisibili e meritano da parte dell’Amministrazione comunale di Matera tutta l’attenzione necessaria. Un bando ”ritoccato” ben cinque volte lascia sicuramente prefigurare dubbi di illegittimità e di superficialità. E’ senza alcun dubbio evidente la mancanza di una progettazione tecnica ed in egual modo politica nella scelta degli indirizzi che il sub commissario prefettizio ha dato alla materia del servizio di trasporto pubblico urbano, non tenendo presente :
• delle leggi regionali in materia di trasporto pubblico locale (L.R. n.9/2004, modificata dalla successiva L.R. n.9/2006), di recepimento ed attuazione della normativa nazionale e comunitaria, le quali anche a tutela delle realtà locali (aziende e lavoratori), ormai rimaste poche, e per le quali noi della politica dobbiamo assumerci le nostre responsabilità, prevedono schemi di bando, capitolato e contratto di servizio già “usati” dalle Amministrazioni Provinciali di Matera e di Potenza per le gare di trasporto extraurbano, in quanto tenute ad uniformarsi per l’affidamento dei servizi di propria competenza;
• della definizione del livello dei servizi minimi, cioè i servizi essenziali per garantire la mobilità dei cittadini;
• del redigendo Piano Urbano della Mobilità (P.U.M), di cui si è tenuto conto con un altro Bando riguardante la mobilità (Bando dei Parcheggi), sospendendolo e revocandolo perché non in linea con le proposte progettuali. E si badi dalla sosta il Comune incassa, nel trasporto il Comune spende.
• della diminuzione della percorrenza lasciata ad un programma di esercizio non approvato dal Comune di Matera in qualità di Ente appaltante.
E’ evidente che le preoccupazioni dei lavoratori della CASAM non solo sono tutte condivisibili, ma vanno fugate attraverso il ritiro in autotutela del Bando del Trasporto Pubblico Urbano, adottando le stesse motivazioni che hanno portato alla sospensione del bando dei parcheggi, per non vivere prima come cittadini, poi i lavoratori della CASAM ed infine l’Amministrazione comunale la stessa amara esperienza vissuta a Potenza e di cui ancor oggi tutti ne pagano le conseguenze a distanza di 6 anni.
Giovanni Angelino vice presidente Vicario al Consiglio Comunale di Matera
Lettera inviata
al sindaco di Matera Sen. Salvator Adduce
Ai signori consiglieri dell’Amministrazione Comunale di Matera
I Lavoratori della CASAM sono stati ricevuti dal Sindaco di Matera mercoledì 3 novembre 2010 e, di questo ringraziano il Sindaco e l’intera Amministrazione.
Nell’incontro sono state illustrate le forti preoccupazioni che da mesi turbano i sonni dei dipendenti CASAM e delle loro famiglie.
Le preoccupazioni si possono riassumere così:
1.
Il Bando per l’affidamento del servizio di trasporto pubblico urbano nel territorio del Comune di Matera è stato rimaneggiato per ben 5 volte sulla base di evidenti note e segnalazioni correttive che l’Amministrazione ha ricevuto in questi ultimi 7 mesi. Per fortuna perché inizialmente il consorzio non riusciva nemmeno a candidarsi vista la soglia altissima di garanzie fissata per le aziende partecipanti. Ma oggi dopo molti aggiustamenti il bando è assolutamente privo di priorità a partire dalla mancanza dei servizi minimi.
2.
Il risultato finale dei rimaneggiamenti non tranquillizza affatto i dipendenti. Questa voglia di ricercare a tutti costi partner esterni per far gestire il servizio li lascia assai perplessi. E troppo fresca, infatti, l’amara esperienza vissuta dai lavoratori del trasporto pubblico urbano della città di Potenza, dove “il vincitore della gara” ha abbandonato il campo dopo soli 2 anni, il vincitore, venuto da Napoli si è accorto che non era conveniente gestire il servizio alle condizioni offerte ed ha abbandonato il campo, creando gravi incertezze e danni economici enormi all’Amministrazione comunale, alla città ed ai lavoratori del settore.
3.
Questo perché l’Amministrazione Comunale si ostina a non voler adottare le linee guida ed il capitolato di cui “legge n.9/2004, modificata dalla successiva L.R. n.9/2006, opportunamente aggiornate nonostante, come sostiene la D.C.C. nr. 108 del 31.12.2008, “la Regione Basilicata ha approvato con legge n.9/2004, modificata dalla successiva L.R. n.9/2006, gli schemi generali di bando, capitolato e contratto di servizio a cui le amministrazioni sono tenute ad uniformarsi per l’affidamento del servizio di trasporto pubblico di propria competenza”.
4.
Nè investe di questa scelta il Consiglio Comunale per ottenere eventuali nuovi indirizzi rispetto a quelli adottati con Deliberazione Giunta nr. 446 del 31.12.2007 e ribaditi dal Consiglio. In particolare si trattava decidere sul serio su tre questioni assai importanti per la buona riuscita del bando:
• “analizzare l’attuale programma di esercizio al fine di realizzare un sistema
integrato intermodale di trasporto, favorendo il miglioramento della mobilità
sul territorio e la razionalizzazione del traffico, puntando sull’accrescimento
degli standard qualitativi del servizio e del livello di soddisfazione
dell’utenza di intesa con i professionisti che saranno incaricati della
redazione del P.U.M.,…;
• mantenere gli attuali livelli occupazionali ivi compresi gli accordi economici di
1° e 2° livello
• uniformarsi agli schemi generali di bando, capitolato e contratto di
gara approvati dalla Regione Basilicata per quanto conformi e compatibili
con la successiva evoluzione normativa”
5. NNon si riesce a capire, poi, perché e con quale legittimità gli indirizzi siano stati rimaneggiati dal sub commissario prefettizio, sia nella definizione del programma di esercizio (da Km. 1.427.397 dell’anno 2007 a Km. 1.380.000 messi a gara), sia nella scelta della procedura di gara, sia nella scelta degli schemi generali di bando, capitolato e contratto di servizio di cui alle leggi regionali sopra richiamate. Si ricorda che l’obbligo di legge è stato ribadito dalla stessa Regione Basilicata con apposita lettera del 15.06.2010.
Sono queste le incongruenze che generano gravi preoccupazioni ai lavoratori della CASAM, azienda che opera da quasi 42 anni per la Città ed i suoi abitanti, con un passato sofferto soprattutto dai ns. predecessori ed un onorato servizio di cui siamo orgogliosi per il senso di appartenenza alla Cooperativa e alla Città stessa.
La cd. clausola sociale inserita nel bando non può fugare tali preoccupazioni, (ossia il mantenimento degli attuali livelli occupazionali e degli accordi economici di 1° e 2° livello) perché conti alla mano, il capitolato di gara adottato non garantisce nè la qualità dei servizi nè il lavoro per noi dipendenti.
Infatti, se da una parte la percorrenza effettiva dell’anno 2007 (ben tre anni fa) è stata di Km 1.424.397, mentre a gara sono stati posti 1.380.000 Km, con l’ultima modifica – e differimento dei termini – si premiano quelle proposte (e tutti i concorrenti presenteranno offerta in tal senso) che prevedono un risparmio di percorrenza pari a 125.000 Km (1 punto ogni 25.000 Km di risparmio), diminuendo ancor di più la percorrenza totale del 2007. E’ alquanto evidente, come diciamo noi lavoratori, che “a chilometri corrispondono teste” e, dunque, la clausola sociale va a farsi benedire perché gli attuali livelli occupazionali non potranno essere affatto garantiti alle medesime condizioni, oppure, il vincitore abbandonerà il servizio dopo qualche tempo.
Per diradare l’enorme confusione che caratterizza l’iter del Bando riteniamo necessario che il consiglio si impadronisca di questa scelta ed esamini il capitolato a partire dalla fissazione dei servizi minimi essenziali, definiti dall’art. 16, comma 1, del D.Lgs. 422/1997 e successive modificazioni e/o integrazioni:
i servizi, cioè, “qualitativamente e quantitativamente sufficienti a soddisfare la domanda di mobilità dei cittadini e i cui costi sono a carico del bilancio delle regioni”, e che dovranno tener conto:
a) dell’integrazione tra le reti di trasporto;
b) del pendolarismo scolastico e lavorativo;
c) della fruibilità dei servizi da parte degli utenti per l’accesso ai vari servizi
amministrativi, socio-sanitari e culturali;
d) delle esigenze di riduzione della congestione del traffico e dell’inquinamento
atmosferico ed acustico.
Sono questi servizi che l’Ente appaltante deve stabilire e mettere a gara ed il gestore deve impegnarsi a realizzarli comunque.
6.
I lavoratori infine, si chiedono perché mai la Delibera di G.M. nr. 386 del 30.09.2010 che annulla il bando relativo alla gestione dei parcheggi a pagamento è stata limitata al solo servizio di posteggio, visto che, anche, il capitolato relativo al bando di gara che riguarda il trasporto pubblico potrebbe presentare incongruenze con il redigendo Piano Urbano della Mobilità. La motivazione, infatti, usata per annullare il bando della sosta a pagamento vale anche per il trasporto urbano e cioè, il bando del trasporto urbano va annullato: per non causare una situazione di criticità che inibisca l’attuazione degli obiettivi di mobilità urbana, …, che si configureranno nel P.U.M”.
7.
Anche in questo caso bisogna dare indirizzo al Dirigente competente di provvedere alla predisposizione degli atti tecnico/amministrativi necessari per l’indizione di una nuova gara d’appalto … conforme alle linee strategiche d’intervento che verranno definite nel redigendo Piano Urbano della Mobilità.
Per queste ragioni l’Assemblea dei lavoratori, riunitasi in data 5.11.2010, pur apprezzando la sensibilità dimostrata dal Sindaco di Matera esprime forti preoccupazioni sulla gestione cervellotica del bando e chiede all’Amministrazione Comunale di inserire nel capitolato i cd. servizi minimi e tutte quelle scelte che saranno adottate dal PUM. Invitano, inoltre, i consiglieri a esprimersi sulla presente lettera e, ringraziano per essere stati sentiti, ma, chiedono, anche, di essere ascoltati.
I lavoratori della Casam