Matera e’ paragonabile a quella persona che e’ cosciente di avere sotto il proprio campo una miniera d’oro, ma preferisce coltivarci i cavoli.
Il patrimonio storico e culturale che i nostri antenati ci hanno tramandato e’ immenso e di un valore inestimabile.
Con rammarico, con tristezza e con uno stato di impotenza che questa citta’ ha assistito, soprattutto negli ultimi due lustri, alla violenza inflitta a questa miniera d’oro.
Sono stati utilizzati esplosivi dirompenti.
E’ stato disintegrato, polverizzato e cancellato quel grande laboratorio di urbanistica che aveva visto Matera al centro delle attenzioni nazionali, contaminata da un grande fervore intellettuale.
Una miniera d’oro di cui tutti noi aspettiamo il grande e definitivo decollo e splendore da annoverarla a pieno titolo tra le citta’ d’arte e di cultura del nostro paese e dell’Europa(Matera 2019).
Una miniera d’oro, purtroppo, caduta nelle mani di veri e propri “stupidi o barbari” che hanno allegramente deturpato quel lascito, cancellando e modificando con interventi incontrollati i segni antichi di un luogo, mentre sul nuovo territorio ci hanno regalato edifici, quartieri e capannoni orridi.
Languono i parchi urbani. I bambini e i ragazzi non hanno luoghi dove giocare e socializzare(se non quelli a pagamento e non per tutti).
UNA CITTA’ TRATTATA CON DISPREZZO. UNA CITTA’ RIDOTTA A PEZZI.
Questo lamento sulla devastazione paesaggistica e ambientale, sulla questione urbana spesso avallata da leggi insensate, con l’aggravante di essere gestite da “barbari”, e’ diventato un luogo comune e’ bollato come una fissazione paranoica “di molti”.
E’ con questa motivazione che si abbassa progressivamente la qualita’ e lo stile di vita, che si adducono le piu’ assurde giustificazioni per gli scempi commessi, per il degrado urbano.
Dietro questa motivazione si nasconde l’incapacita’ e la stoltezza delle classi politiche e di governo, all’ombra delle quali sono proliferate solo carriere politiche e profitti per pochi. Gli intellettuali ed i loro circoli hanno abdicato al loro ruolo, salvo rare eccezioni.
Il clientelismo e’ dilagante.
Si approfitta e si specula sullo stato di bisogno della gente e dei giovani in particolare.
Avevamo la miseria contadina. Una miseria che lottava con dignita’ per riscattarsi dall’oppressione e dallo sfruttamento, riuscendoci.
Oggi siamo pervasi da una miseria, intellettuale, morale e culturale delle classi dirigenti in tutte le sue varie forme, che ci opprime e ci sfianca.
Ci disinteressa completamente di arte e di musei, di musica, di storia e di cultura.
La corruzione, intesa non solo come questione di legalita’ ma come azione di disfacimento dei valori, non e’ solo una questione di estetica ma anche e soprattutto una questione di ETICA.
Banalita’, volgarita’, stupidita’, superficialita’, che ci avvolgono, come un abbraccio mortale, rappresentano la perdita non solo del senso del bene(bene comune) ma anche del bello.
Se poi aggiungiamo a tutto questo il problema del collegamento ferroviario e autostradale e l’ultimo relativo “all’Universita’ che non c’e'”, il quadro “desolante” e’ completo.
Di questa miseria dobbiamo liberarci.
Per questo e’ necessario riscoprire il vero valore della propria cultura, della propria storia, della propria appartenenza, per invertire la fase di declino che stiamo vivendo.
Occorre riprendere a farsi contaminare con altre idee e con altri luoghi.
A chi affidare questo compito se non ai nostri giovani, che giorno dopo giorno e in ogni campo dimostrano il loro valore e la loro contaminazione con idee altre?
Quello che manca in questa citta’ e’ un confronto vero tra generazioni, attraverso il quale percorrere la strada del ricambio ad ogni livello.
Basta con gli stupidi e i barbari.
Ai miei concittadini dico: riprendiamoci la nostra citta’ e portiamola fuori dal deserto.
Marino Trizio, pres. Associazione Città Plurale.
Una sintesi ineccepibile della situazione della nostra Matera, mal gestita da un ventennio ormai e in crisi di identità. Si perde dietro etichette vuote e categorie retoriche prive di contenuto reale. E’ preda della barbarie dissolutrice che tende a vanificare l’enermo patrimonio storico-artistico e culturale che abbiamo ricevuto in eredità da un passato nobile e glorioso! Imperativo categorico è riappropriarsi di questa inestimabile ricchezza…ass B.R.I.O. gruppo di Matera
Trizio, ma lei non fa parte di Italia dei Valori? Fu candidato inoltre alle scorse comunali con Matera merita di piu’/Italia dei Valori? L’ho vista chiaramente applaudire la Mastrosimone all’ultimo incontro pubblico. E cosa ne pensa quindi dell’ingresso della Mastrosimone, della Massenzio e di Sardone, cioe’ dell’ATER in Italia dei Valori? Lo stesso ATER che con l’urbanistica materana ha molto a che fare? E’sicuro che il suo partito possa escludersi dal “clientelismo” o dallo “sfruttare i bisogni della gente”? IDV che alla provincia ha come Assessore all’istruzione il bidello Montemurro, puo’ venire qui a insegnare la cultura?
Grazie per le eventuali risposte.
uhahahahahahahahahaha grande Foscus…grande,il bidello Montemurro all’istruzione uhahahahahahaha
Ha detto bene Foscus.
Sono anni che Trizio dice sempre le stesse cose, fin dai tempi di Minieri. Per lui gli amministratori sono sempre miopi se non corrotti.
Lui sarebbe il paladino della legalità.
Sono anni che detiene la sigla di una associazione e con quella sigla fa politica.
Non è capace di farla dentro i partiti e quando ha tentato di farlo in modo collaterale (IDV) ha fatto flop in modo clamoroso candidando quel Tito Di Maggio a sindaco contro il centrosinistra senza riuscire ad eleggere neanche un consigliere comunale.
Adesso ricomincia di nuovo a parlare.
Ma che coraggio!
Stia un po’ zitto che non abbiamo bisogno di moralisti da strapazzo!
Grande Foscus.Basta vecchi volponi nascosti dietro sigle apparentemente innocue
Trizio… esiste una seconda parte della sua risposta, oppure ha fatto finta che il sistema le ha troncato la risposta per risparmiarsi la fatica di scrivere?
Grazie, ancora, per la sua eventuale risposta.