Dopo il forte l’appello giunto nei giorni scorsi all’assessore comunali Rocco Rivelli sul futuro turistico-culturale della città, Rete Imprese Italia (l’organismo che unisce Casartigiani, Confartigianato, Cna, Confesercenti, Confcommercio), coglie l’invito e raccoglie in una articolata nota gli elementi significativi del tema “cardine” del dibattito.
« Cogliendo il tuo invito a presentare proposte per l’ottimale utilizzo delle risorse Pisus – scrive il segretario pro- tempore di Rete Imprese Italia, Leonardo Montemurro – segnaliamo la necessità incentivi per quelle imprese operanti all’interno della filiera turistica che si propongono di recuperare e riqualificare in primis i Rioni Sassi. Nella precedente esperienza Piot, che ha visto protagonisti i privati per il tramite delle associazioni di categoria, sono pervenute numerose istanze di imprenditori che proponevano di riqualificare le abitazioni dei Rioni Sassi sia per continuare l’esperienza dell’albergo diffuso che per ampliare quelli esistenti al fine di intercettare target turistici nuovi ed elevarne gli standard e i servizi offerti. Inoltre diverse proposte – aggiunge Montemurro – ( anche di giovani interessati a mettersi in proprio ) si indirizzavano su iniziative da realizzarsi sempre nei Rioni Sassi atti a valorizzarne il patrimonio eno – gastronomico ed artigianale lucano ( laboratori eno-gastronomici) e soprattutto antropologico mediante la riproposizione di attività museali. A questi elementi si aggiungono, poi, proposte su attività di intrattenimento e ludico – sportive che andrebbero ulteriormente a valorizzare il patrimonio culturale – paesaggistico ed architettonico della città e inoltre qualificherebbe e diversificherebbero ulteriormente il livello dell’offerta turistica della città di Matera. Al contesto complessivo manca, però, un elemento che Rete Imprese Italia ritiene profondamente significativo e che appartiene a tutti gli effetti alla crescita e allo sviluppo della città: il progetto di riqualificazione della Piazzetta del Carro trionfale, al rione Piccianello.
«Grazie all’attenzione della Cna, suffragata da un consenso generale sia da parte delle altre Associazioni di categoria che dell’intera Città – scrive Montemurro – negli scorsi anni si è proceduto a richiedere ed ottenere, per il tramite del Comune, alla Regione Basilicata un primo finanziamento a fondo perduto per la riqualificazione della Piazza del Carro trionfale. In seconda battuta nell’ambito dei fondi FAS il Consiglio Comunale aveva deliberato lo stanziamento di 450.000,00 euro per procedere all’abbattimento ed alla ricostruzione dei fatiscenti capannoni ubicati nel quartiere di Piccianello all’interno dei quali i Maestri cartapestai costruiscono ogni anno il grande Carro in cartapesta, epicentro della Festa Patronale del 2 Luglio tanto cara ai materani. Dei 450.000,00 euro si è persa ogni traccia durante la recente consiliatura Buccico, forse sono andati persi, forse sono stati destinati ad altro intervento.
Nelle prossime settimane – annuncia l’esponente di Rete Imprese Italia – su imput della Camera di Commercio di Matera con il sostegno delle associazioni di categoria dell’artigianato e del commercio e l’attivo coinvolgimento degli Enti locali tra i quali la Regione Basilicata, la Provincia di Matera e naturalmente con l’auspicata adesione anche del Comune di Matera, nascerà l’Associazione che darà vita alla “Scuola della Cartapesta”, istituto indispensabile per garantire la prosecuzione della nobile arte oggigiorno affidata ad uno sparuto drappello di artigiani/artisti, alcuni dei quali abbastanza avanti con l’età, allo scopo di valorizzare a fini culturali, turistici e commerciali tutte le varie applicazioni possibili derivanti da un oggetto costruito con materiali poveri (carta, colla, colori) ma dall’alta valenza storico-culturale e finanche religiosa per Matera.
E’ già pronto, infatti, un progetto di gestione del nuovo sito che comprende spazi sia per la costruzione del Carro Trionfale, sia spazi museali sulla cartapesta nella nostra Città, sia spazi da adibire a convegni e mostre permanenti sia aule formative multimediali e non.
Pertanto – conclude Leonardo Montemurro – forse per la prima volta nella nostra Città , ancor prima di realizzare un contenitore potrebbero essere chiari a tutti i contenuti e gli attori che si propongono quali garanti per la concreta attuazione delle azioni preannunciate».