INTERVENTO DOMENICO MARTINO
Spenderò la mia attività in ambito sociale a cominciare dalle donne, dai giovani fino ai precari.
L’UCI in questo senso ha pensato ad una forma di micro-credito che la Provincia potrà erogare a tasso zero.
Verificheremo la situazione economico-finanziaria abolendo gli enti inutili come le comunità montane e avviando nuove assunzioni, con una riserva nei confronti dei giovani ai quali pensiamo di dedicare un apposito assessorato.
Peraltro un altro obbiettivo è l’OSSERAVTORIO PER LA RACCOMANDAZIONE che servirà a sviluppare i legami tra politica e società.
Coinvolgeremo personalità al di sopra delle parti a cominciare da ex magistrati in pensione, personalità della società civile che hanno a cuore le sorti della comunità.
I giovani e le famiglie saranno i destinatari del nostro programma che richiama i valori e principi della tradizione cattolica in cui ci riconosciamo.
INTERVENTO VITO NICOLETTI
Io credo che il nostro dovrà essere necessariamente un impegno solidale per il bene comune attraverso il quale si cercherà di raggiungere importanti obbiettivi tra i quali favorire la partecipazione dei cittadini alla vita politica del nostro paese.
In questi giorni ho incontrato diversi giovani dai quali ho riscontrato, con molto rammarico, una grande delusione nei confronti del sistema politico attuale ed una grande sfiducia nel possibile cambiamento.
Ebbene io giovane cattolico sono qui perché credo nel cambiamento e sono convinto che si può e si deve cambiare prendendo spunto dagli ideali e dai valori cristiani che sono stati, sono e saranno un riferimento costante nella nostra vita,
pertanto mi impegnerò per garantire la difesa della dignità dell’uomo, della vita, dei giovani, degli anziani e delle famiglie disagiate.
Giova ricordare alcuni principi cardine che sono alla base dell’azione politica del giovane cattolico:
1) il lavoro, inteso come fondamento della società civile infatti l’art. 1 comma 1 della cost. recita: l’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro. Peraltro il II comma continua nell’asserire che: la sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione. Cio vuol dire che in una democrazia sana, l’individuo deve necessariamente partecipare alla vita politica. In caso contrario, rischieremmo di andare incontro all’avvento, così come affermato anche dalla dottrina cattolica, di una democrazia cosiddetta fragile. Pertanto su questo principio, l’impegno dei cattolici è quello di non scendere a compromessi.
2) la capacità di trovare soluzioni alla crisi in atto e creare un governo del popolo, dal popolo e per il popolo.
3) il diritto – dovere dei cittadini cattolici, come di tutti gli altri cittadini, di cercare di promuovere e difendere con mezzi leciti le verità morali riguardanti la vita sociale, la giustizia, la libertà, il rispetto della vita e degli altri diritti della persona. Il fatto che alcune di queste verità siano anche insegnate dalla Chiesa non diminuisce la legittimità dell’impegno di coloro che in esse si riconoscono.
4) la solidarietà come strumento di lotta all’egoismo secondo i principi dettati dall’insegnamento evangelico, in difesa dei diritti umani, dei poveri e dei bisognosi. E non dimentichiamoci del valore dell’amicizia, che a mio parere, definirei “l’abito dei cristiani” , noi dobbiamo vestirci di amicizia, in un momento in cui prevale l’egoismo, perchè l’amicizia non si fonda su identità di vedute, ma sul fatto di avere obbiettivi comuni.
Alla luce di questi principi si evince che l’impegno dei giovani cattolici mira ad una partecipazione solidale e coesa alla vita politica da parte di ogni cittadino.
Da questo momento dobbiamo dimostrare che non siamo divisi, che siamo un solo popolo, una società unita.
La nostra terra anche se in evidente declino sarà sempre il motivo per cui lotteremo, lavoreremo, ci impegneremo se qualcosa non funziona, e saremo pronti ad ascoltare tutti, anche se la penseremo diversamente
Questa non sarà la nostra vittoria, sarà la vittoria di tutti, questa vittoria apparterrà a noi.