La sede materana dell’ARDSU, Agenzia Regionale Diritto allo Studio Universitario è chiusa dal giorno diciassette febbraio 2010.
Il disagio in cui versano gli studenti e le rispettive famiglie non è stato ancora eliminato anche se tra qualche giorno sarà passato un intero anno dalla chiusura degli uffici.
Forse è il caso di ricordare al nuovo Presidente e all’intero Consiglio di Amministrazione che gli iscritti delle facoltà materane sono quasi il 50% del totale e determinano quindi quasi il 50% dei trasferimenti economici dal Ministero. Il tutto a fronte di servizi universitari ridotti e uffici ARDSU chiusi da un anno.
Le attività di orientamento e di informazione, di front office, di consulenza per gli scambi internazionali, i premi di laurea, borse di studio, ecc. rappresentano un indispensabile supporto al diritto allo studio e sono la base per rendere l’Università più efficiente e attraente per gli studenti. La chiusura di una tale struttura, oltre che creare innumerevoli disservizi, rende le facoltà materane poco appetibili con conseguente riduzione di iscrizioni.
Inoltre, ad oggi l’ ARDSU non ha ancora attivato le procedure per l’accensione del mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti per realizzare la Casa dello Studente a fronte di un finanziamento di sei milioni di euro determinando un grave rischio di disimpegno finanziario da parte del Ministero.
Sembra quasi che tale immobilismo abbia la finalità di un voluto ridimensionamento delle Facoltà materane che potenzialmente per le sue peculiarità storiche, culturali, urbanistiche oltre che per una posizione baricentrica rispetto all’area Murgiana rappresentano un forte attrattore per gli studenti universitari.
Michele Lamacchia, consigliere comunale del partito socialista italiano