Giovanna Melandri è tornata a Matera. Questa volta non più come ministro dei beni culturali dell’ultimo governo di centro-sinistra ma come semplice parlamentare e responsabile della cultura all’interno del Partito Democratico. Melandri è arrivata in compagna di marito e figlia, quindi ufficialmente era a Matera come turista ma ovviamente l’incontro con i giornalisti al Caffè Vittorio Veneto è stata l’occasione per sponsorizzare la candidatura di Salvatore Adduce a sindaco di Matera in vista del ballottaggio previsto domenica 11 aprile. Ai tavolini si sono accomodati nche il senatore Filippo Bubbico, la senatrice Maria Antezza, il presidente della Provincia di Matera Franco Stella e il neo-eletto consigliere regionale Luca Braia. Salvatore Adduce ha precisato in apertura che grazie a Giovanna Melandri, quando era in carica come ministro per i beni culturali, alla città di Matera furono assegnati finanziamenti per 125 miliardi di vecchie lire firmando un crono-programma di interventi nella sala convegni della Mediateca. Sono stati previsti interventi per il museo demo-etno-antropologico, per il castello Tramontano, per il museo Ridola, per la chiesa del Purgatorio, per il convento di Santa Lucia Nova, per attività museali a Palazzo Lanfranchi, per i laboratori di restauro, per la Cattedrale, per le chiese rupestri, per la chiesa di Sant’Agostino e per il Museo Diocesano, intervento che per la prima volta riguardava il patrimonio ecclesiastico. Matera – ha precisato Adduce – deve aprirsi al governo nazionale e regionale, al di là degli schieramenti politici e Melandri rappresenta un alleato preziosissimo nella nostra battaglia politica. Poi la parola passa a Giovanna Melandri, pronta ad esaltare la città dei Sassi. “Non voglio cadere nella retorica, ma credo che Matera sia una delle città più importanti del nostro Paese per il patrimonio culturale di cui dispone. Sono arrivata qui per una visita turistica in compagnia di mia figlia e mio marito e osservando i Sassi ho pensato che Matera è un gioiello del nostro meraviglioso Paese e pertanto merita tutta l’attenzione del governo nazionale. Purtroppo la cultura deve fare i conti in Italia con una serie di tagli che penalizzano uno strumento importante per il rilancio delle attività economiche e sociali. Proprio stamattina la prima pagina del Corriere della sera annuncia che nel giorno di Pasqua resterà chiuso il cenacolo di Leonardo da Vinci a Milano per una protesta dei dipendenti ma un problema analogo lo abbiamo riscontrato nella Domus Area di Roma. Il problema grave è che il governo continua a tagliare fondi per la cultura. E l’Italia non se lo può permettere. Perchè se c’è un valore che produce ricchezza civile, economica, sociale e occupazionale è quello culturale. Passeggiando nei Sassi ho avvertito proprio questa sensazione: questa città ha un giacimento di di magia, di ricchezza da sviluppare. E credo che per questi motivi Matera merita un’altra politica, un’altra scelta. So che Matera si è candidata a capitale europea della cultura nel 2019 e da ministro ricordo l’esperienza personale di Bologna. La candidatura è un’occasione imperdibile su cui lavorare ma è chiaro che bisogna credere culturalmente e investire in questo settore strategico. Posso annunciare che sarò tra gli sponsor di Matera in questa competizione e farò il possibile per pungolare su questo tema una maggioranza sorda alle esigenze culturali, sociali, economiche e identitarie del nostro Paese. Il leghismo che sta spopolando al Nord ci preoccupa ma Adduce precisa in proposito che c’è il rischio di fare i conti con un leghismo del sud. Non ce lo possiamo permettere. Poi arriva il sostegno diretto alla candidatura di Salvatore Adduce da parte della Melandri: “Con Salvatore abbiamo condiviso un’esperienza parlamentare, un’esperienza condivisa con forza, determinazione e cocciutaggine. Ora c’è l’ultimo sprint per riproporre la linea che abbiamo immaginato e che poi il governo nazionale ha fermato.” Adduce ricorda ancora una volta che il governo attuale ha rastrellato lo scorso anno un finanziamento di 30 milioni di euro per i Sassi di Matera, che rappresentano la nostra fabbrica di San Pietro in una città che mette insieme la storia antica e il futuro grazie alla presenza del centro di geodesia spaziale “Cristoforo Colombo” e di Telespazio.
Sulla candidatura di Matera a capitale europea della cultura nel 2019 cosa può fare la Melandri? “Io mi auguro che si possa lavorare insieme con Salvatore Adduce per promuovere questa candidatura, qui ci sono tutte le condizioni per essere al centro di un grande progetto culturale”. Poi la Melandri affonda nuovamente sulle scelte del governo in carica: “Questo governo ha varato un piano casa ma io in realtà lo chiamo piano verande e punta esclusivamente su abusivismo edilizia e nucleare”. Quindi è arrivato il momento dell’omaggio istituzionale.
In attesa del nuovo sindaco che sarà scelto il prossimo 11 aprile, è toccato al presidente della Provincia Franco Stella regalare a Giovanna Melandri un volume che racchiude la storia dei 31 comuni del materano. Stella ha riconosciuto i meriti della Melandri e l’azione messa in campo per il nostro territorio quando era in carica come ministro del governo Prodi e ha poi ricordato che nella scorsa settimana sono arrivati a Matera quattro ministri del governo Berlusconi, di cui uno si è già dimesso (Fitto – ndr). Si ricordano di Matera solo quando c’è la campagna elettorale. Io non ho appartenenze politiche ma credo che il PD abbiamo avuto l’intuito di scegliermi e sto cercando di lavorare nell’esclusivo interesse di questo territorio”.
APRE IL CANTIERE MATERA CAPITALE EUROPEA CULTURA 2019
L’adesione del Comune di Potenza e di Giovanna Melandri, già ministro per i Beni e le Attività culturali, alla candidatura di Matera Capitale europea della cultura 2019 segnano l’avvio di un vero e proprio Cantiere intorno al quale raccogliere ulteriori adesioni di enti, esponenti politici e autorevoli esponenti della cultura e dello spettacolo. Il Cantiere Matera Capitale europea della cultura (Ma.c.e.c 2019) servirà ad affiancare le iniziative che l’associazione Matera 2019, il Comune, la Regione e la Provincia di Matera intendono mettere in campo per raggiungere questo ambizioso traguardo. Lo ha detto il candidato sindaco, Salvatore Adduce, che insieme a Giovanna Melandri questa mattina, in piazza Vittorio Veneto, ha incontrato i giornalisti per fare il punto sull’accordo di programma quadro che l’ex ministro firmò nel febbraio 2001 con l’allora presidente della Regione, Filippo Bubbico, con l’obiettivo prioritario di tutelare e valorizzare le risorse paesistico-culturali della Basilicata. Adduce ha ricordato che molti dei cantieri oggi aperti, fra cui l’intervento per l’uso teatrale del Castello Tramontano, sono finanziati da quell’accordo di programma quadro. All’incontro con la stampa hanno partecipato, fra gli altri, i senatori Maria Antezza e Filippo Bubbico, il presidente della Provincia di Matera, Franco Stella, il presidente del Consiglio provinciale, Aldo Chietera, l’assessore provinciale Giuseppe D’Alessandro, il neo eletto consigliere regionale, Luca Braia e il consigliere regionale uscente, Nino Carelli.
“Per arrivare a una più efficace candidatura di Matera 2019 – ha detto Melandri – bisogna assolutamente ripartire da quell’accordo che serviva proprio a valorizzare il patrimonio culturale di questa straordinaria città. Intorno a questo obiettivo occorre mettere in campo tutta la forza e l’autorevolezza possibile”.
“La nostra città – ha concluso Adduce – ha un patrimonio straordinario che va ulteriormente valorizzato rilanciando le attività di recupero e manutenzione con ricadute economiche positive anche sulla piccola attività edile ed artigianale”.
Adduce ha quindi commentato la decisione unanime del Consiglio comunale di Potenza di aderire alla candidatura di Matera a Capitale europea della Cultura 2019. “E’ il segno tangibile di una unità regionale che non può assolutamente essere messa in discussione se si vogliono realmente raggiungere gli ambiziosi traguardi che la comunità materana si è voluta dare, sia in termini di sviluppo economico che di crescita culturale”.
Nei prossimi giorni saranno raccolte nuove adesioni al “Cantiere Macec 2019”.
Ecco il quadro dei principali finanziamenti sui beni culturali di Matera: Recupero e restauro del castello Tramontano – Euro 1.945.493,53: Restauro del convento di S. Agostino – Euro 976.207,95; Restauro del complesso monumentale S. Biagio da destinare a centro convegni e polo espositivo – Euro 1.578.667,25; Recupero e restauro del complesso monumentale chiesa del Purgatorio – Euro 1.291.142,25; Restauro di una parte del Palazzo Vescovile di Matera da adibire a sede del museo Diocesano – Euro 453.346,76; Progetto per il riordinamento e la inventariazione della documentazione afferente agli archivi ecclesiastici della Basilicata – Euro 977.784,43; Intervento per l’uso teatrale e spettacolare del Castello Tramontano di Matera mediante l’allestimento di strutture ed impianti – Euro 413.165,52; Recupero Cattedrale – Euro 1.444.000,00; Patrimonio culturale: rischio sismico ed azioni di sistema – Euro 140.000,00; Completamento del Museo Diocesano di Matera – Euro 250.000,00.
Guarda la fotogallery sull’incontro con Giovanna Melandri al Caffè Vittorio Veneto
{phocagallery view=category|categoryid=141}